Gorle tira dritto sulla viabilità: «Da lunedì varchi chiusi»

IL CONFRONTO. A vuoto la mediazione in Provincia, la richiesta dei sindaci di sospendere la delibera è stata respinta. Gandolfi: «Serve un percorso condiviso». Berlanda: «Così si mette a rischio la risoluzione del nodo della Martinella».

Due ore di confronto, un faccia a faccia «necessario, cordiale e costruttivo», ma senza quel passo indietro che i sindaci dell’hinterland auspicavano. Nulla di fatto, giovedì 27 febbraio, al termine della riunione convocata in via Tasso: Gorle conferma la decisione di chiudere per tre mesi, dal 3 marzo, i varchi di accesso di via Martinella e via Trento (dalle 7 alle 9 del mattino) per proteggere il centro dal traffico. Respinte le richieste avanzate dagli altri sindaci di posticipare o ridurre la sperimentazione. Il tentativo di mediazione del presidente della Provincia al momento è tecnicamente fallito, pur avendo avuto il merito di aver riunito sulla questione tutti i Comuni interessati. Chi più, chi meno, tutti subiranno le conseguenze di una sperimentazione che, se confermata, potrebbe rappresentare in futuro l’assetto definitivo per la viabilità di quel quadrante. Con un’ulteriore incognita, sollevata dall’assessore alla Mobilità di Bergamo, Marco Berlanda: la chiusura di un tratto di via Martinella scompagina le carte rispetto all’attendibilità della rilevazione del traffico, preliminare alla soluzione di quel nodo viabilistico. Un effetto domino che rischia di avere conseguenze dunque anche sulla città.

I sindaci dell’hinterland avevano chiesto a Gorle di ripensare la sua decisione. Quasi tutti sono concordi nell’affermare che per risolvere il nodo del traffico nella zona servirebbe costruire la nuova strada Penetrante da est.

Gorle non ci ripensa

«L’incontro ha fatto emergere le criticità presenti sulla parte est del territorio provinciale – ha detto il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi –. L’auspicio di tutti è di provare a condividere dei percorsi, consapevoli del fatto che bisognerà intervenire sulla viabilità con soluzioni adeguate». Al momento un’apertura da parte del sindaco di Gorle non c’è, «ma si è preso del tempo per valutare la situazione con la sua amministrazione e io confido nella notte». Come dire, la speranza è l’ultima a morire. Ma i giorni dall’entrata in vigore del provvedimento sono pochi e Testa pare non avere intenzione di ripensarci: «Lunedì si parte – ha confermato Giovanni Testa –. Sono però contento che tutti abbiano riconosciuto la legittimità del provvedimento. In futuro ci saranno delle migliorie, soprattutto per i lavoratori». Ma di modificare tempi e modi della sperimentazione non se ne parla: «Il provvedimento non arriva in modo unilaterale, ma dopo anni di confronto e, anzi, ci abbiamo riflettuto forse fin troppo – ha ribadito Testa –. Questa è una prima risposta, vedremo poi insieme quali risultati darà, per fare altre valutazioni. La proposta iniziale era una doppia chiusura con due ore anche la sera: l’abbiamo già ridotta ai minimi termini, di più non si poteva fare. Ma siamo a disposizione per vederci anche in corso di sperimentazione».

Secondo l’assessore comunale di Bergamo Marco Berlanda «la chiusura di un tratto di via Martinella scompagina le carte rispetto all’attendibilità della rilevazione del traffico, preliminare alla soluzione di quel nodo viabilistico». Un effetto domino che rischia di avere conseguenze dunque anche sulla città

«Speravo in una soluzione diversa»

«Deluso dall’esito del confronto» si è detto l’assessore comunale Marco Berlanda: «Speravo che si potesse trovare una soluzione diversa – ha aggiunto –. Abbiamo fatto una simulazione nei giorni scorsi e siamo pronti a condividere questi dati e ad affinarli. I numeri dicono che Gorle è senz’altro congestionata, ma che quello che l’attraversa è un traffico sostanzialmente locale. Con l’interruzione di queste vie si creeranno forse più effetti negativi, rispetto ai benefici, con qualche ripercussione anche su Bergamo, oltre a inficiare l’attendibilità della rilevazione del traffico per la soluzione del nodo della Martinella. Se questa decisione dovesse essere confermata, poi, sarebbe un vincolo alla soluzione del problema, perché non saremmo più liberi di decidere in condizioni ottimali».

Le reazioni dei sindaci

Compatto il fronte dei sindaci sulla necessità di tornare a rivedersi per trovare soluzioni condivise, a partire dai due Comuni più interessati dalla sperimentazione, vale a dire Torre Boldone e Ranica. Al termine della riunione i toni erano più moderati, rispetto a quelli dei giorni scorsi: «Abbiamo chiesto un rinvio in attesa di approfondimenti che i Comuni sono disponibili a portare avanti per capire se la sperimentazione potrà avere un senso effettivo – ha detto l’assessore all’urbanistica di Torre Boldone, Domenico Leo –. Gorle avrà un beneficio ma noi, come gli altri comuni, avremo un peggioramento in termini di traffico». «Speravamo che Gorle riconsiderasse l’azione e la ritardasse per ulteriori approfondimenti – ha detto il sindaco di Ranica Sergio Parma –. Ci auguriamo che nelle prossime ore si propenda per un rinvio, soprattutto pensando agli effetti collaterali importanti che questo causa ai comuni limitrofi. Fattore che forse è stato poco considerato». Si dice «speranzosa» anche la sindaca di Pedrengo, Simona D’Alba: «Attendiamo che dopo gli elementi emersi dall’incontro si faccia una valutazione diversa. È stato un confronto corretto e cordiale: guardiamo tutti al benessere delle nostre comunità, dei nostri cittadini, sperando che ogni provvedimento sia comunque condiviso».

«Serve la Penetrante da est»

«Abbiamo chiesto a Gorle di prendersi tempo per ragionare sui dati qualitativi e studiare le ricadute anche sugli altri Comuni – ha detto il sindaco di Scanzo Paolo Colonna –. Ci sarà del traffico di attraversamento aggiuntivo anche da noi, in una situazione di contesto già critica. La Penetrante da est resta fondamentale». «Decisioni così importanti vanno prese in maniera condivisa perché si ripercuotono su tutti i territori – ha ribadito il sindaco di Seriate Gabriele Cortesi –. Così non è stato fatto. Cercheremo di capire se e come sarà necessario agire di conseguenza. Se però ciascuno si sente legittimato a fare le proprie azioni la situazione si complica. Questa situazione rafforza la necessità di costruire la Penetrante da est». Per il sindaco di Villa di Serio Mario Morotti serve «capire da dove arrivano i mezzi in transito. Abbiamo invitato a riconsiderare la posizione di Gorle, valutando una sospensione nell’attesa di rivederci». Presente all’incontro anche la vicesindaca di Alzano Lombardo, Elena Bonomi che, seppur non avesse ricevuto invito a partecipare al tavolo, ha voluto presenziare e ha condiviso «le speranze che si possa ripensare l’ordinanza di Gorle a beneficio di tutti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA