Gorle, scatta la diffida della Provincia per i varchi chiusi

LA DECISIONE. Via Tasso ha inoltrato la richiesta al Comune dell’hinterland di sospendere la sperimentazione. Gandolfi: «Ricorso al Tar se non sarà ritirata entro 5 giorni». Testa: «Pronti a una nuova iniziativa con Bergamo».

Sul tavolo dell’amministrazione comunale di Gorle, da ieri, c’è una diffida presentata dall’Ufficio viabilità della Provincia con la richiesta di ritirare entro cinque giorni l’ordinanza di chiusura (dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 9) dei due varchi di accesso di via Martinella e via Trento. Un provvedimento formale, al quale giovedì 27 marzo in Prefettura il sindaco di Gorle, di concerto con l’assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo, Marco Berlanda, promette di rispondere con «un’altra sperimentazione». Alla vigilia dell’incontro davanti al Prefetto (il secondo in meno di un mese) per fare il punto sulla sperimentazione avviata il 3 marzo scorso, la «questione Gorle» si arricchisce di ulteriori tasselli.

I dirigenti di Via Tasso si erano già espressi negativamente sulla sperimentazione – prima annunciata, poi attuata – del Comune di Gorle di chiudere i due accessi da nord al centro del paese negli orari di punta del mattino. Un’iniziativa che secondo i sindaci della zona, convocati la settimana scorsa in Regione ha ulteriormente rallentato il traffico.

«Atto tecnico e non politico»

Innanzitutto la presa di posizione di Via Tasso, caldeggiata da tempo dai sindaci dell’hinterland est della città, che pone di fatto l’amministrazione di Gorle di fronte a un bivio: l’abbandono della sperimentazione di tre mesi, già programmata fino al 30 maggio, oppure il rischio che si materializzi quel ricorso al Tar che alcuni sindaci della zona già ipotizzano da settimane. Non un atto politico, ma tecnico, ha precisato il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi: «Si tratta di un provvedimento deciso dall’Ufficio viabilità – ha detto – poiché secondo i tecnici della Provincia ci sono situazioni per cui quell’ordinanza non va bene. Se entro cinque giorni chi ha firmato quel provvedimento (il comandante della Polizia locale, ndr) riterrà di non doverla ritirare, con ogni probabilità la Provincia farà ricorso al Tar, presentando una richiesta di sospensiva». I dirigenti di Via Tasso, ricorda il presidente, si erano già espressi negativamente sulla sperimentazione – prima annunciata, poi attuata – del Comune di Gorle di chiudere i due accessi da nord al centro del paese negli orari di punta del mattino. Un’iniziativa che secondo i sindaci della zona, convocati la settimana scorsa in Regione (incontro disertato dal sindaco di Gorle) ha ulteriormente rallentato il traffico proveniente dalla Valle Seriana: «È un aspetto che l’Ufficio Viabilità ha sempre posto, sia nel corso della conferenza dei servizi, dove sono sempre stati espressi pareri negativi, sia nelle sedi successive. Ciò che si contesta alla sperimentazione è che tiene conto solo della situazione all’interno del Comune di Gorle, senza tenere conto in alcun modo delle ricadute sul territorio. Avremmo potuto procedere direttamente con il ricorso al Tar, ma abbiamo preferito scegliere la strada della diffida per ricevere eventualmente ulteriori elementi che spieghino le scelte che sono state fatte»,

Il sindaco di Gorle: «Stiamo già pensando oltre: con il Comune di Bergamo abbiamo costruito una serie di priorità di azione , superando la logica conflittuale della Provincia e concentrandoci sui problemi reali del territorio».

L’incontro in Prefettura

Una risposta, di sicuro, giovedì 27 marzo in Prefettura arriverà: non una controproposta, né una retromarcia rispetto alle chiusure semmai, per il sindaco di Gorle Giovanni Testa, un «passo avanti» verso la soluzione del problema. «Mi spiace che la Provincia non si sia fatta attrice e portatrice di un profilo d’incontro – ha detto Testa –. Risponderemo alla diffida, che a nostro avviso è in gran parte infondata. Noi però stiamo già pensando oltre: con il Comune di Bergamo abbiamo costruito una serie di priorità di azione, superando la logica conflittuale della Provincia e concentrandoci sui problemi reali del territorio. Abbiamo parlato di come la sperimentazione di Gorle può essere sinergica con un’altra sperimentazione che, d’accordo con l’assessore Berlanda, porteremo al tavolo della Prefettura». L’obiettivo è di cominciare ad affrontare in maniera più decisa la questione del nodo della Martinella, vero asse portante della viabilità in entrata e in uscita dalla città verso la valle. «Credo che quel semaforo vada lasciato “quasi” sempre verde per garantire uno scorrimento continuo del flusso – ha aggiunto Testa –. Mi fa molto piacere aver discusso con l’assessore Berlanda dei problemi dei nostri Comuni sulla viabilità; è stata l’occasione per un confronto sereno e costruttivo, in una logica di condivisione e di confronto costruttivo».

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