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Cronaca / Hinterland
Lunedì 24 Febbraio 2025
Gorle, fruttivendolo picchiato e rapinato all’apertura del negozio
L’AGGRESSIONE. È successo sabato mattina intorno alle 7: aggredito all’apertura del negozio nel quartiere cittadino. Sottratto il portafoglio con 650 euro.

«L’avevo messo in preventivo, ma non mi aspettavo di essere rapinato alle 7,30 del mattino». È successo sabato 22 febbraio al negozio «Siamo alla frutta» di via Celadina 32 a Gorle, al confine con Bergamo. Occhio pesto, fronte incerottata: il titolare Gaetano Calì, 62 anni, di Terno d’Isola, porta ancora i segni dell’aggressione. Un giovane di 35-30 anni, straniero, di corporatura robusta e con il cappuccio della felpa calato sul viso, è entrato nel negozio chiedendo di acquistare due birre. «Io stavo mettendo i soldi in cassa – racconta Calì –. Lui ha afferrato il portafogli. Ci ho impiegato qualche secondo per capire che cosa stava accadendo. Ma quando mi sono reso conto, gli ho sferrato tre pugni in faccia. Quello ha cominciato a colpirmi in testa con la bottiglia di birra. Mi ha tramortito, io cercavo di gettare il portafogli sotto le casse di frutta per evitare che me lo prendesse. La colluttazione è durata parecchio. Non ho mai avuto paura e non ho gridato perché tanto a quell’ora non c’era in giro nessuno».
Rubato il portafoglio con 650 euro
Alla fine il rapinatore è riuscito a fuggire con il portafoglio contenente 650 euro e i documenti di Calì. Che non s’è rassegnato: nonostante perdesse sangue dalle ferite al capo, ha preso il furgone e si è messo alla ricerca del malvivente per le vie del quartiere, senza però riuscire a rintracciarlo. Poi è tornato al negozio, dove è giunta un’ambulanza con la quale è stato portato all’ospedale di Seriate. «La prognosi? Non la so. Una volta che la Tac ha appurato che non c’era nulla di grave, me ne sono andato. Sono andato in caserma a presentare denuncia e poi sono tornato al lavoro». I carabinieri di Seriate, dopo aver esaminato i filmati delle telecamere comunali, stanno cercando di risalire al responsabile.
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