«Giro di scommesse clandestine», indagati calciatori di serie A: ci sono anche Bellanova e Zaniolo

LA GUARDIA DI FINANZA. Coinvolti anche due giocatori dell’Atalanta: pagavano i debiti di gioco con finti acquisti di orologi. I fatti tra 2021 e 2023, prima del loro arrivo a Bergamo. Sequestrati un milione e mezzo di euro.

Una dozzina di calciatori, alcuni dei quali di serie A, sono indagati per fatti avvenuti fino al 2023, nell’ambito di un’inchiesta milanese su un giro di scommesse clandestine, che non riguarderebbe partite di calcio. Tra gli iscritti ci sarebbero anche gli atalantini Nicolò Zaniolo (che ha vestito la maglia nerazzurra dall’agosto 2024 a gennaio 2025 e oggi è alla Fiorentina, all’epoca dei fatti era alla Roma) e il difensore della nazionale e dell’Atalanta (all’epoca dei fatti all’Inter e al Torino) Raoul Bellanova. Tra gli altri figurano anche Alessandro Florenzi, Sandro Tonali, Mattia Perin, Weston McKennie, Leandro Paredes, Angel Di Maria, Samuele Ricci, Cristian Buonaiuto, Matteo Cancellieri e Adames Hector Junior Firpo.

I calciatori, secondo quanto riporta l’Ansa, sarebbero indagati per avere giocato sulle piattaforme illegali di scommesse e poker e per averle pubblicizzate tra altri calciatori. Sono indagati per il comma 3 della medesima legge del 1989, e cioè per l’ipotesi che nello stesso periodo abbiano partecipato non a scommesse sul calcio, ma a giochi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sulle piattaforme illegali e, in particolare a partite di poker su tavoli online.

Il centrocampista della Fiorentina Nicolò Fagioli l’ex Brescia e Sandro Tonali, ora al Newcastle, «oltre ad aver effettuato numerose scommesse» sulle piattaforme illegali, avrebbero ricoperto il ruolo «di collettori di scommettitori» e sarebbero stati «remunerati con bonus sui propri conti di gioco» e con riduzione dei debiti. I due sono indagati per una contestazione che riguarda anche la «pubblicità» data al giro di scommesse illegali, mentre tutti gli altri come «meri scommettitori». Questi ultimi sono venti in totale, tra cui anche altri sportivi. Tra questi, come «meri scommettitori», ci sono i calciatori Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo (anche il suo nome era già stato iscritto a Torino), Wes McKennie, Mattia Perin, Samuele Ricci, Raoul Bellanova, Cristian Buonaiuto, Leandro Paredes, Matteo Falzarano, Matteo Cancellieri, Adames Firpo, Marco Sartori, Angel Di Maria e altri sportivi ancora, tra cui pure il tennista Matteo Gigante.

I bonifici a una gioielleria

I calciatori pagavano i debiti di gioco con bonifici ad una gioielleria, fingendo di acquistare Rolex e altri orologi di lusso. Secondo l’accusa, prima si vedevano fare credito dagli organizzatori delle scommesse, ma quando il debito si faceva oneroso, venivano indirizzati alla gioielleria affinché in apparenza pagassero con bonifici perfettamente tracciabili il prezzo degli orologi, che restavano in negozio nella disponibilità degli organizzatori, mentre gli sportivi uscivano solo con la fattura emessa a fronte dell’acquisto simulato.

Sempre agli atti risultano i prestiti di altri calciatori a Fagioli per aiutarlo a pagare i debiti, con bonifici alla gioielleria milanese Elysium, centrale nell’inchiesta. Tra questi, non indagati, oltre a Gatti (che ha prestato 40mila euro) anche il portiere Stefano Turati e l’ex difensore Radu Dragusin.

Il sequestro di un milione e mezzo di euro

Nell’ambito dell’indagine, la Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato oltre un milione e mezzo di euro a cinque persone e a una società per «esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti». Sono stati anche notificati, nell’inchiesta di pm Paolo Filippini e Roberta Amadeo, «decreti di fissazione di interrogatorio preventivo» davanti al gip, dopo la «richiesta di applicazione» dei domiciliari per i cinque indagati.

In aggiunta, «alcuni scommettitori, in cambio di bonus, ovvero di una riduzione del proprio debito di gioco, diffondevano e pubblicizzavano le piattaforme illegali nei confronti di altri», facilitando così «l’apertura e il caricamento di sempre nuovi conti di gioco»

È venuto a galla, spiegano i pm, anche un meccanismo «consolidato e strutturato per il pagamento dei debiti di gioco da parte degli scommettitori a favore degli organizzatori» con «l’utilizzo di numerosi soggetti prestanome che, mettendo a disposizione le proprie carte PostePay, account Revolut e conti correnti, ricevevano le transazioni finanziarie» per almeno 300mila euro, «destinate a saldare o ridurre le posizioni debitorie derivanti dalle scommesse illegali».

Per la stessa «finalità, i prestanome si occupavano anche della riscossione di denaro contante, per un importo stimato di almeno 400mila euro». In aggiunta, «alcuni scommettitori, in cambio di bonus, ovvero di una riduzione del proprio debito di gioco, diffondevano e pubblicizzavano le piattaforme illegali nei confronti di altri», facilitando così «l’apertura e il caricamento di sempre nuovi conti di gioco».

La giustizia sportiva

La Procura di Milano, diretta da Marcello Viola, trasmetterà gli atti dell’inchiesta sul giro di scommesse illegali su poker on line ed eventi sportivi, ma non partite di calcio, alla Procura federale della Figc per quanto riguarda i profili sportivi e eventuali sanzioni disciplinari.Da quanto si è saputo, i calciatori che hanno scommesso e sono indagati dal punto di vista penale non rischiano molto e possono uscire dal procedimento pagando un’oblazione. Le verifiche più rilevanti saranno quelle della giustizia sportiva.

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