Giovedì Santo, al mattino e alla sera le Messe con il Vescovo - La diretta alle 9.30

TRIDUO PASQUALE. Alle 9,30 Messa crismale col ricordo degli anniversari di Ordinazione; alle 21 la Messa con la lavanda dei piedi.

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Il 17 maggio Giovedì Santo, inizia il Triduo pasquale. In questo giorno si fa memoria sia dell’Ultima Cena del Signore con gli apostoli, sia dell’istituzione del sacerdozio e dell’Eucaristia. Nella mattina alle 9,30 in Cattedrale, il Vescovo Francesco Beschi presiede la solenne Messa crismale (viene trasmessa in diretta sul nostro sito e sugli schermi di BergamoTv), che sarà concelebrata dal clero diocesano. Durante la Messa crismale si terranno anche diversi gesti significativi: la rinnovazione delle promesse sacerdotali, la benedizione degli oli santi e il ricordo degli anniversari significativi di ordinazione sacerdotale (70°, 65°, 60°, 50° e 25°) dei preti diocesani.

Saranno ricordati anche il 50° di ordinazione sacerdotale sia del Vescovo Beschi sia di monsignor Giuliano Frigeni, del Pontificio Istituto missioni estere, Vescovo emerito di Parintins in Brasile, e il 60° di monsignor Alessandro Pagani, monfortano, Vescovo emerito di Mangochi in Malawi (Africa). Inoltre, saranno ricordati anche il 50° di ordinazione episcopale di monsignor Gaetano Bonicelli, arcivescovo emerito di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, e il 30° di monsignor Giuseppe Merisi, Vescovo emerito di Lodi.

La lavanda dei piedi

Alle 21, sempre in Cattedrale, monsignor Beschi presiede la Messa nella Cena del Signore con la lavanda dei piedi. Il Triduo pasquale prosegue il 18 aprile, Venerdì Santo, memoria della morte di Gesù Cristo in Croce: in Cattedrale alle 8,45 il Vescovo presiede la Liturgia delle Ore, mentre alle 18 presiede la celebrazione della Passione del Signore. Nella stessa giornata, dalle 13,30 alle 14, nella chiesa delle Grazie, il Vescovo interviene al momento di preghiera per i lavoratori proposto da Acli Bergamo, che conclude il cammino quaresimale dell’associazione.

Il Triduo termina il Sabato Santo, vigilia di Pasqua: in Cattedrale alle 8,45 il Vescovo presiede la Liturgia delle Ore, mentre alle 21 presiede la solenne Veglia pasquale.

Domenica è la solennità della Pasqua, memoria della Risurrezione: in Cattedrale alle 10,30 il Vescovo Francesco Beschi presiede una solenne Concelebrazione eucaristica, al termine della quale porgerà gli auguri pasquali alla diocesi e alla società bergamasca. Alle 17, sempre in Cattedrale, presiede i Vespri della solennità di Pasqua.

La via Crucis delle Grazie

Si rinnova la sera del Venerdì Santo, nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie, la tradizione della processione con la statua del Cristo morto. «Sarà un percorso orante nel cuore della città – sottolinea il prevosto monsignor Valentino Ottolini – contemplando con gli occhi di Maria Santissima il corpo di Gesù Cristo deposto dalla Croce». Saranno cinque le tappe della processione orante, ognuna con un momento di preghiera. La prima tappa sarà il chiostro delle Grazie, con riflessioni su Maria che riceve il corpo del Figlio morto. La seconda tappa sarà L’Eco di Bergamo, luogo dell’informazione, con meditazioni sul silenzio della misericordia di Cristo e con l’intervento di un giornalista. La terza tappa sarà l’esterno della stazione ferroviaria, con riflessioni sui piedi misericordiosi di Cristo. Quindi tappa alla mensa delle Autolinee, luogo di soccorso delle tante povertà, con meditazioni sulle mani misericordiose di Cristo. Ultima tappa in chiesa parrocchiale, sul tema del volto misericordioso di Cristo. In caso di maltempo le cinque tappe con le meditazioni si terranno nella chiesa parrocchiale.

In Città Alta

La comunità di Comunione e Liberazione, in collaborazione con la Diocesi e la Parrocchia del Duomo, propone in occasione del Venerdì Santo, la Santa Via Crucis, dalle 20,30 da Piazza Vecchia. La celebrazione sarà presieduta da monsignor Davide Pelucchi, vicario generale della Diocesi. «Da diversi anni proponiamo la Santa Via Crucis tra le vie di Città Alta e, ogni volta, questo gesto si rinnova per ciascuno di noi, carico di significato e novità. È un’occasione per immedesimarci nell’umanità di Cristo, nella sua obbedienza al Padre, e per riscoprire attraverso questo cammino la preferenza che Dio nutre per ciascuno di noi – afferma Tommaso Minola, responsabile diocesano di Cl –. Questo gesto ci aiuta a tenere lo sguardo fisso su Gesù, che dona la vita per salvarci. Nel suo dolore c’è la rinascita dell’umanità; nel suo martirio, la certezza della vita eterna; una certezza che ci sembra una roccia di inestimabile valore, in un momento storico di grande provocazione, dolore e incertezza. Come Cristo ha chiesto a Pietro, Giacomo e Giovanni di restare con Lui nel Getsemani, e fin sotto la croce, per riscoprire la gioia profonda dell’essere figli».

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