![La sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, nel giorno del ricordo delle vittime delle Foibe La sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, nel giorno del ricordo delle vittime delle Foibe](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2025/2/10/photos/cache/giorno-del-ricordo-la-cerimonia-alla-rocca-la-solidarieta-agli-esuli-di-bergam_445c37a8-e79c-11ef-9032-03330b513a87_1920_1080_v3_large_libera.webp)
(Foto di Bedolis)
LA CERIMONIA. La sindaca Elena Carnevali ha ricordato la vicinanza e l’aiuto della città ai profughi nel giorno del ricordo delle vittime delle Foibe. Depetroni condanna il vile gesto a Basovizza.
L’incontro questa mattina - 10 febbraio - alle 9 sotto i cipressi della Rocca, davanti al monumento delle vittime delle foibe, per la posa delle corone di alloro e i racconti di cosa accadde in quegli anni, per voce degli studenti del liceo «Mascheroni» di Bergamo, così da mantenere vivo il ricordo e tramandarlo alle nuove generazioni. Presenti le autorità civili e religiose per il Giorno del Ricordo, con la cerimonia aperta dalla sindaca Elena Carnevali.
«Desidero esprimere riconoscenza all’associazione nazionale Venezia, Giulia e Dalmazia e alla sua presidente provinciale, Maria Elena Depetroni per il loro instancabile impegno nel far conoscere ciò che è stato negato per anni, nel preservare i valori culturali e le tradizioni degli esuli, e nel mantenere vivo il legame profondo che unisce Bergamo a questa comunità. Bergamo non si è mai sottratta alla solidarietà, facendosi carico dell’emergenza umanitaria nell’immediato dopoguerra, con il centro di raccolta profughi di prima accoglienza della Clementina e con la costruzione delle case popolari, in Via Pola e nelle strade limitrofe, la borgata giuliano-dalmata».
Un ricordo particolare della sindaca va all’esule «dottor Lucio Parenzan, straordinaria figura della medicina e della nostra città, di cui pochi mesi fa, all’ospedale Papa Giovanni, abbiamo celebrato i 100 anni dalla nascita». A depositare le corone d’alloro insieme alla sindaca Elena Carnevali, il prefetto Luca Rotondi, il deputato bergamasco di Fratelli d’Italia Andrea Tremaglia, il consigliere provinciale e sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini e Maria Elena Depetroni, presidente del Comitato di Bergamo dell’associazione Venezia, Giulia e Dalmazia. Che ha sottolineato il valore della cerimonia di questa mattina con le autorità, «fondamentale dopo il vile atto compiuto tra venerdì e sabato 8 febbraio presso la foiba di Basovizza (con scritte offensive davanti al monumento, ndr), perpetrato ai danni di un monumento nazionale che riconosce un dolore nazionale perché quel monumento rappresenta le stragi delle morti degli italiani e non solo. Morti gettati vivi nelle viscere della terra o nel mare con un masso al collo o finiti con un colpo alla testa, la sorte migliore. Morti perché italiani riconosciuti come amici del popolo che si opponevano all’annessione dei territori da parte di Tito».
«Essere qui significa ricordare e rendere omaggio a chi ha vissuto quei momenti drammatici. Grazie ad amministrazioni sensibili come quella di Bergamo che hanno compiuto segni tangibili, i risultati iniziano a farsi vedere» ha proseguito Depetroni. La cerimonia di commemorazione si è tenuta davanti alla lapide «fortemente voluta dall’ex sindaco Roberto Bruni – ricorda Depetroni – insieme all’esule Vincenzo Barca». A chiusura della cerimonia è stata letta la preghiera delle vittime delle foibe di monsignor Antonio Santin, Vescovo di Trieste che molto fece per proteggere chi in quegli anni fu perseguitato.
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