Gioco d’azzardo, numeri record ma l’Osservatorio è stato abolito

L’ANALISI. È diventata la prima voce di spesa del Paese. Gli italiani spendono nel gioco d’azzardo una cifra superiore a quella destinata ai beni di largo consumo e sbaragliano un record dopo l’altro.

L’asticella dell’azzardo nell’anno appena concluso raggiungerà 160 miliardi di euro, incremento dell’8,8%, secondo i calcoli appena fatti dalla Consulta nazionale antiusura «San Giovanni Paolo II» e dagli esperti della Campagna «Mettiamoci in gioco».

L’allarme, più volte lanciato dal presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, è stato ripreso ieri dal giornale dell’Azione Cattolica «Segno nel Mondo», che riferisce di «forti preoccupazioni» tra le associazioni che si battono contro i disturbi sanitari e sociali da gioco d’azzardo per le famiglie. Il volume del gioco d’azzardo ha superato le risorse destinate al Servizio sanitario nazionale e la crescita non accenna a diminuire.

Giocati 1.617 miliardi di euro in 20 anni

Negli ultimi vent’anni gli italiani si sono giocati 1.617 miliardi di euro, una cifra pari al Pil del Paese del 2021. L’Azione Cattolica critica il governo che sta allentando i vincoli, per esempio la norma che prevede la distanza delle sale giochi da luoghi sensibili.

Le conseguenze sanitarie e sociali sono drammatiche e aumentano le persone con disturbi da gioco con conseguenti ulteriori costi per lo Stato

È stata ridotta a 200 metri e quindi si potranno aprire sale slot e videolotterie vicino a parrocchie, oratori, centri anziani aumentando il rischio di esposizione all’azzardo di molte categorie fragili. Poi c’è la facilità di accesso al gioco on line. Ma il panorama del gioco è complesso con 55 tipi di lotterie istantanee, 47 tipologie di gratta e vinci, 310mila sale slot e 200 sale bingo. Inoltre gli italiani hanno aperto 15 milioni di conti-gioco.

Secondo il «Libro Nero dell’Azzardo», pubblicato da Federconsumatori e dalla Cgil, di fronte ad un’offerta impressionante lo Stato incassa solo 12 miliardi di euro. Le conseguenze sanitarie e sociali sono drammatiche e aumentano le persone con disturbi da gioco con conseguenti ulteriori costi per lo Stato.

L’appello: basta con l’invito al «gioco responsabile»

Eppure l’Osservatorio per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo al ministero della Salute è stato abolito dal governo. Le associazioni ne chiedono il ripristino così come una legge quadro generale che ponga come priorità la salute dei cittadini e non gli incassi privati di chi fa fortuna sulla salute e la fragilità degli italiani. Tra le richieste, rilanciate dal giornale dell’Azione Cattolica, c’è quella del divieto totale della pubblicità del gioco d’azzardo su tutti i media e in particolare in televisione e quella di smetterla con l’invito al «gioco responsabile», espressione che non assolve nessuno.

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