Fu uomo di punta del Cai di Bergamo
Borgo Palazzo, addio ad Antonio Salvi

Socio del Club Alpino Italiano (Cai) dal 1946, al suo interno ha ricoperto molti ruoli importanti: presidente della sezione di Bergamo dal 1978 al 1987, consigliere centrale dal 1976 al 1979, vicepresidente generale dal 1980 al 1985, presidente del comitato di coordinamento lombardo dal 1986 al 1992 e rappresentante della sezione in diversi organismi territoriali, regionali e nazionali.

«Credeva in una montagna popolare, che venisse frequentata da tutti», ricorda con orgoglio il figlio Mario. Un appassionato impegno, che fa sentire un grande vuoto in chi lo ha conosciuto. «Non si è mai stancato di essere uno stimolo continuo – ricorda il presidente del Cai di Bergamo Paolo Valoti – per far sì che il Cai fosse sempre una famiglia di accoglienza, impegno e promozione della montagna e lo ha sempre fatto con lealtà, solidarietà, intelligenza, rispetto delle montagne. Esprimo il mio pensiero di vicinanza ai familiari». «Era un uomo di grande esperienza – continua Umberto Martini, già presidente generale del Cai e past president – per me è stato un punto di riferimento e un grande esempio per tutti noi».

Salvi ha sempre vissuto in Borgo Palazzo e ha lavorato come dirigente d’azienda. Lascia la moglie Angela Maria di 90 anni, il figlio Mario di 64 anni, 5 nipoti e una pronipote (nata settimana scorsa). La figlia Silvia è deceduta per malattia 10 anni fa all’età di 50 anni. «Il grande dolore dei miei», sottolinea il figlio Mario. «Mio padre amava la montagna come passione sportiva e soprattutto associativa. Era una persona molto socievole: aveva tantissimi amici. Fino a pochi anni fa era anche membro della commissione del festival del cinema di montagna di Trento e ne andava molto fiero. Io sono tra i soci fondatori di Bergamo Scienza a cui lui si era legato molto, gli piaceva vedere i giovani coinvolti in quello che facevano». I funerali saranno celebrati lunedì 14 settembre alle 10.45 nella parrocchia di Sant’Anna in Borgo Palazzo.