Frodi con furti d’identità in crescita: spariti i soldi, anche per pagare il dentista

IL FENOMENO . Aumentano ancora le truffe creditizie online: in Bergamasca nel 2023 sono state 402, in crescita del 6,3%. Crif: «Attacchi sempre più sofisticati». I consumatori: «In molti si sono trovati finanziamenti aperti da sconosciuti».

C’è chi ha comprato un elettrodomestico, chi una moto. Oppure chi ha arredato casa, chi ha acceso un finanziamento, addirittura chi s’è pagato il dentista. Il tutto a spese altrui, beffando un ignaro cittadino che a distanza di mesi o anche di anni s’è ritrovato a dover pagare per acquisti mai fatti, nonostante sulla documentazione ci fossero i suoi dati anagrafici e fiscali. La casistica è ampia, quasi sterminata, perché incessante è lo stillicidio delle frodi creditizie basate sui furti d’identità: in Bergamasca nel 2023 sono state 402, in crescita del 6,3% sull’anno precedente. Molto più di una al giorno.

Il report

A tirare le somme è il nuovo rapporto dell’Osservatorio Crif-Mister Credit su uno dei fenomeni più insidiosi: basta poco per ritrovarsi inconsapevolmente truffati da chi usa indebitamente i dati anagrafici e fiscali di una persona e fa acquisti a sua insaputa. Il fenomeno è decisamente diffuso: in tutta Italia lo scorso anno queste frodi sono state 32.400 (-5,4%), in Lombardia 6.188 (+19,1%), dunque con una geografia parecchio differenziata a seconda della zona del Paese. La fotografia scattata dall’Osservatorio dà conto – su base nazionale – delle caratteristiche principali di questi episodi. Il 28,8% delle frodi del 2023 aveva un valore fino a 1.500 euro, il 16,6% un valore tra i 1.501 e i 3.000 euro, ma c’è stato anche un 17,1% di frodi dal valore superiore ai 20.000 euro.

Dominano gli elettrodomestici: il 26,4% delle frodi è servito a comprare questi prodotti

Quanto alla tipologia dei beni acquistati con questi stratagemmi, dominano gli elettrodomestici (il 26,4% delle frodi è servito a comprare questi prodotti) ma anche le auto o le moto (11,3%); significativa anche la quota dei beni di consumo (8,4%, per esempio abbigliamento di lusso), mentre crescono del 13,7% le frodi che hanno come obiettivo le spese per la salute (spese mediche o odontoiatriche).

«Criminali sempre più esperti»

Per Beatrice Rubini, executive director della linea Mister Credit di Crif, i dati «confermano la necessità di un impegno congiunto su più fronti per contrastare efficacemente le frodi creditizie basate sul furto di identità. Se i frodatori appaiono sempre più esperti, aiutati anche dalle nuove tecnologie che permettono attacchi sempre più sofisticati e credibili, gli utenti invece non appaiono in grado di difendersi: rafforzare l’educazione finanziaria è un elemento chiave nella lotta alle frodi creditizie. Oltre a strumenti di prevenzione sempre più sofisticati, è fondamentale dotare i cittadini di conoscenze e competenze adeguate a riconoscere e difendersi da tentativi di frode».

Il 39,1% delle frodi viene scoperta entro 6 mesi, il 17,7% entro l’anno; il 43,2% viene invece alla luce solo dopo un anno.

«Le evidenze del fenomeno delle frodi – aggiunge Simone Capecchi, executive director di Crif – rivelano purtroppo come i criminali siano sempre più esperti, aiutati anche dalle nuove tecnologie che, da un lato, abilitano attacchi sempre più sofisticati e difficili da identificare a danni di persone e aziende e, dall’altro, permettono di creare identità nuove ma inesistenti per perpetrare la frode creditizia». Il 39,1% delle frodi viene scoperta entro 6 mesi, il 17,7% entro l’anno; il 43,2% viene invece alla luce solo dopo un anno.

Consumatori beffati

La cadenza di questi episodi è sostanzialmente quotidiana, e anche le associazioni dei consumatori bergamaschi ricevano parecchie richieste d’aiuto su questo tema. «È frequente che arrivino persone che lamentano di essersi ritrovate dei finanziamenti aperti da sconosciuti – conferma Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo -. A volte nasce da un furto o dallo smarrimento di un portafogli e dall’utilizzo di quella carta d’identità e il codice fiscale. Quando la persona anziana è spesso più difficile aiutarla, il panico è maggiore e non si sa come gestire. Sono situazioni molto spiacevoli, anche perché spesso ci si accorge a distanza di molto tempo».

La frontiera più scivolosa è internet: condividere troppi dati personali, seppur in buona fede, magari sui social network, può facilitare i furti d’identità

La frontiera più scivolosa è internet: condividere troppi dati personali, seppur in buona fede, magari sui social network, può facilitare i furti d’identità. I metodi «classici» restano però ancora frequenti: «Bisogna sempre stare attenti quando si forniscono i propri dati – rimarca Mina Busi, presidente di Adiconsum –. Un caso tipico è quello delle offerte per gas o elettricità, soprattutto in questo periodo in cui si è tempestati di telefonate e proposte non sempre trasparenti. Abbiamo casi di tutti i tipi, dalle frodi tramite sms ai siti di banche che sembrano “ufficiali” ma che invece rubano i dati. Addirittura, se una persona malintenzionata riesce a entrare in possesso della carta d’identità, può attivare uno Spid a nome altrui: in alcuni casi, attraverso questa frode qualcuno ha tentato di farsi accreditare la pensione di un anziano truffato».

Ma non ci sono solo i furti d’identità: «Le frodi creditizie o informatiche sono sempre più numerose – conclude Busi –: capita molto spesso con le criptovalute o con false proposte d’investimento. A cadere in queste trappole sono anche persone “insospettabili”, con alti livelli di istruzione, ma magari non così ferrate dal punto di vista finanziario».

© RIPRODUZIONE RISERVATA