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Forti piogge, il Serio in piena: chiuso il ponte a Seriate. Chiusa la statale 42 tra Pianico e Costa Volpino - Foto e video

L’EMERGENZA METEO. Il Serio in piena giovedì 10 ottobre: chiuso il passaggio alle auto in entrambe le direzioni. Frane tra Dossena e San Pellegrino e a Gorno, Val del Riso isolata. Qui tutta la situazione in provincia di Bergamo.

Preoccupa la portata d’acqua del fiume Serio: nella mattinata di giovedì 10 ottobre è stato chiuso il ponte di Seriate sia per i pedoni sia per le auto in entrambe le direzioni. Chiusi alcuni ponti ad Albino e Nembro. Molti gli allagamenti sulle strade nelle valli: a Casnigo percorribilità a rischio per la statale 671 tra la Somet e il ponte del Costone. Chiusa la statale 42 fra Pianico e Costa Volpino per l’esondazione del torrente Oneto nel comune di Pianico che ha allagato uno dei tunnel della statale. Il traffico è stato momentaneamente deviato lungo le strade interne dei comuni dell’alto Sebino.

Sono i primi effetti delle piogge battenti che stanno investendo in queste ore la provincia di Bergamo. Per una frana è stata chiusa nella mattinata di giovedì 10 ottobre la provinciale tra San Pellegrino-Dossena. Per arrivare a Dossena si deve passare da San Gallo di San Giovanni Bianco o da Ambria, Bracca e Serina. Si segnala ancora una frana anche a Gorno. Isolata la Val del Riso.

In Bergamasca dalle 21 di ieri sera (mercoledì 9 ottobre) è scattata l’allerta rossa del bollettino della Protezione civile: le precipitazioni di forte intensità sulle Orobie bergamasche, sono quantificate anche in misura di 120/160 millimetri di pioggia per tutta la prima parte della giornata del 10 ottobre.

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L’appello dei geologi: lontani da ponti e sottopassi

«Attenendosi alle previsioni meteorologiche, associate alla fragilità dei territori, la Protezione Civile di Regione Lombardia ha emesso codice rosso, quindi criticità elevata per il possibile verificarsi di fenomeni di dissesto idrogeologico - sottolinea Federica Ravasi, presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia - . Sarebbe fondamentale, in caso di precipitazioni intense non fermarsi in prossimità degli argini fluviali, non fermarsi nei sottopassi o in prossimità di ponti».

Chiusi i ponti a Seriate, Albino e Nembro

I fiumi Brembo e Serio sono i sorvegliati speciali dalla Protezione civile. A preoccupare in particolare è la portata del fiume Serio: intorno alle 10.30 è stato chiuso in entrambe le direzioni e al passaggio dei pedoni il ponte di Seriate.

Chiusi anche il ponte nei pressi del presidio Asl di Albino e il ponte romano che collega Nembro alla Tribulina. Disposta la chiusura anche del ponte vecchio (pedonale) ad Alzano per questioni di sicurezza.

Frana tra Dossena e San Pellegrino

Allagamenti e frane in provincia: chiusa la provinciale Dossena - San Pellegrino per frana. Per arrivare a Dossena si deve passare da San Gallo di San Giovanni Bianco o da Ambria, Bracca e Serina. Chiusa per frana anche la strada comunale San Pellegrino-Vetta-Aplecchio-Botta: isolate le frazioni.

Chiusa la statale 42 tra Pianico e Costa Volpino

Allagamenti sulle strade anche a Casnigo sulla strada statale 671 tra Somet e Ponte del Costone. Chiusa la statale 42 fra Pianico e Costa Volpino per l’esondazione del torrente Oneto nel comune di Pianico che ha allagato uno dei tunnel della statale. Il traffico viene momentaneamente deviato lungo le strade interne dei comuni dell’ alto Sebino. «In questi minuti - spiega Maurizio Pezzoli il sindaco di Pianico - ha smesso di piovere e l’acqua dovrebbe defluire velocemente. Confidiamo che la statale possa presto essere riaperta».

Chiuso il tratto della sp 57 che collega Cerete Alto con Cerete Basso per materiale sulla provinciale da un sentiero, in chiusura intersezione tra via Mazzini e via Fantoni dove si è formato un lago per acqua dai vicini prati. Tanta acqua anche sulla statale all’ingresso di Cerete Basso da Rovetta.

A Bonate Sopra chiuse nuovamente le vie Cabanetti, Piave e Umberto per esondazione del torrente Dordo. La furia del fiume Brembo ha spazzato via il 50% dell’area picnic del parco fluviale di Bonate.

Chiuso lo stabilimento della Bracca

Chiuso lo stabilimento della Bracca per una frana che ha rotto la tubatura del gas.

Cornabusa, il laghetto diventa cascata

Il laghetto dietro l’altare esondato, l’acqua che copiosa ha raggiunto in pochi minuti il cancello d’ingresso della grotta. «È una conferma della naturalezza del santuario della Cornabusa – afferma Renzo Frosio, uno dei volontari del gruppo “Amici della Cornabusa” –. L’ha creato la natura, non è opera dell’uomo, e la natura si manifesta nella grotta in tutta la sua forza e la sua spontaneità, dimostrando che alla natura non si può andare contro». Era già successo nel 2017 e nel 2020, e anche in questi giorni , a seguito delle forti piogge, il livello di acqua del laghetto all’interno della grotta si è alzato fino a superare il muretto di contenimento.

«L’esondazione è durata poco più di una mezz’oretta – precisa Frosio –. Abbiamo chiuso momentaneamente il santuario e in meno di un’ora l’acqua è defluita completamente fino alla griglia di scolo posizionata all’ingresso della grotta, per poi incanalarsi nella vicina valletta. Èstato necessario un intervento di pulizia di alcuni detriti terrosi lasciati dall’acqua, ma già intorno alle 16 tutto si era risolto». Un intervento tempestivo dei volontari ha consentito di riaprire il santuario che ieri mattina ha accolto un gruppo in pellegrinaggio da Varese e nel fine settimana ha in programma la visita di altri gruppi di pellegrini da fuori Regione.

Restano isolati a Chignolo di Rota Imagna

Tutti chignolesi, tutti isolati. Per una curiosa coincidenza i due borghi - uno in Val del Riso e uno in Valle Imagna - isolati a seguito degli ultimi nubifragi, hanno lo stesso nome: Chignolo. L’accesso carrale al borgo storico di Chignolo, frazione di Rota Imagna, è ostruito dal pomeriggio di martedì 8 ottobre da una frana a circa 500 metri dall’abitato: sette gli abitanti, due dei quali anziani (con residenza altrove) e problemi di salute. Per bypassare la frana bisogna utilizzare una mulattiera che passa dalla località Casa Belli: dai 30 ai 40 minuti la percorrenza a piedi dal borgo a RotaDentro.

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Nuova paura a Chignolo, il piccolo borgo della Valle del Riso, al confine tra i territori di Gorno e Oneta, che da ormai dieci giorni si trova isolato. Per molti abitanti è stato inevitabile tornare alla notte tra il 26 e il 27 settembre, quando un’enorme frana si è staccata dal versante che sta nel mezzo tra i due tratti di un tornante. Ha travolto la strada sottostante - compresa l’area esterna di un’abitazione e un’auto qui posteggiata in sosta - ma, soprattutto, ha fatto franare metà della carreggiata del tratto superiore. Se, infatti, l’accumulo di terra franato è stato presto ripulito dalla strada più a valle, quella a monte rimane ancora lì in sospeso, nell’attesa di un intervento di consolidamento della sua base.Dopo la rimozione di tutto il materiale franato nel giro di poche ore (nella mattinata di sabato 28 settembre era già tutto ripulito), è rimasto tutto fermo.

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