Fondò Rinascita e Caffè letterario: addio Mariuccia

Il lutto Musci Trovesi fu animatrice culturale della città, impegnata per l’emancipazione delle donne. Aveva 88 anni.

«Seppe coniugare progetti immensi e dolcissime carezze ai nipoti». Difficile condensare in una frase il ricordo di una mamma, ma Michele Trovesi, con parole semplici mette a fuoco la natura della madre Mariuccia Musci Trovesi. «Donna straordinaria e indomita, appassionata e vivacissima, con una carica affettiva speciale», la descrivono infatti i tanti amici e «compagni» della sinistra storica che ieri l’hanno salutata al cimitero Monumentale. A 88 anni è volata via una protagonista della vita culturale della città, dedita «all’impegno umano e politico», soprattutto «per l’emancipazione e i diritti delle donne attraverso la diffusione della cultura».

Mariuccia Musci Trovesi nei primi anni Sessanta riorganizzò e diresse l’Udi (Unione donne italiane) di Bergamo per poi diventare una guida illuminata di due librerie storiche: «Rinascita», in via Guglielmo d’Alzano, sotto la sede dell’allora Federazione del Pci e poi, dal 1996 al 2013, per 17 lunghi e intensi anni, del «Caffè letterario» di via San Bernardino. «Un’idea innovativa, che riprendeva la formula dei caffè dell’800: fu la prima a portarla a Bergamo», riconosce l’amico Luciano Ongaro. Dalle sue «botteghe» passarono gente comune e personaggi illustri, esponenti di spicco della letteratura (come Alda Merini ed Edoardo Sanguineti), dell’economia, della scienza e della politica. Tutti accolti con lo stesso garbo.

«Entrare nella sua libreria significava sentirsi a casa e nello stesso tempo scoprire un mondo», scrivono gli affezionati frequentatori sui social. Ognuno con un aneddoto personale, vissuto tra quegli scaffali e conservato negli anni: c’è chi dalle mani di Mariuccia ha ricevuto una copia de «La casa degli spiriti» autografata da Isabelle Allende, chi acquistava ogni anno 100 libri per il direttivo della Fiom Cgil, chi passava sempre da lei ai banchetti delle Feste dell’Unità. Nei racconti sembra di vederla col maggiolino verde sulle colline parmensi (era originaria di Corniglio), sembra di sentirla con la sua risata un po’ roca da fumatrice. Mariuccia ha raggiunto il primogenito Andrea (che l’aveva affiancata come direttore nelle due librerie), lascia i figli Michele e Stefano, gli adorati nipoti Camilla, Adriana, Tommaso e Nicola.

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