Fondi Covid illeciti: danno da 5,4 milioni. Reddito di cittadinanza, 122 frodi scoperte

Guardia di finanza I casi più eclatanti: fatturati aggiustati per ottenere i ristori. In 17 mesi scovati 71 evasori totali. Il comandante Filipponi: «Danno doppio: chi ha preso contributi indebiti li ha tolti a chi ne aveva davvero bisogno».

C’è chi ha chiesto il reddito di cittadinanza anche nel periodo in cui era detenuto, imprese e negozi che hanno dichiarato fatturati fittizi per ottenere i contributi a fondo perduto per l’emergenza Covid, società che hanno percepito finanziamenti bancari assistiti omettendo di essere destinatarie di interdittive antimafia. Sono i nuovi «furbetti» che hanno impegnato la Guardia di finanza di Bergamo negli ultimi 17 mesi, in parallelo alle indagini su

evasione fiscale, appalti, contraffazione, reati tributari. L’emergenza Covid e i vari bonus e superbonus fiscali sono gli ultimi fronti della criminalità, e il pensiero va già ai prossimi fondi che arriveranno con il Pnrr. Il bilancio dell’attività delle Fiamme gialle bergamasche degli ultimi 17 mesi è stato reso noto in occasione della festa per il 248° anniversario di fondazione del Corpo, celebrata ieri nella sede di via dello Statuto. In totale sono stati eseguiti 7.343 interventi ispettivi e 569 indagini per contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economia.

I fondi per l’emergenza

Ammontano a quasi cinque milioni e mezzo di euro (5.427.916) i contributi percepiti illecitamente da chi ha chiesto contributi a fondo perduto e finanziamenti bancari assistiti da garanzia, strumenti introdotti con le normative legate alla pandemia. La Gdf ha eseguito 162 controlli, che hanno portato alla denuncia di 36 persone. C’è stato il caso di una ditta individuale che ha dichiarato un fatturato del 2019 superiore a quello reale: rapportato a quello del 2020, ridotto a causa Covid, è riuscita a ottenere 50mila euro di contributo a fondo perduto. Oppure un benzinaio con annesso bar che è riuscito a ottenere il contributo indicando il volume d’affari complessivo di entrambe le attività: peccato che la legge preveda l’erogazione solo nel caso in cui l’attività del bar sia prevalente rispetto a quella del distributore. E in quel caso, si trattava di un rapporto 2-98%.

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Ci sono stati casi di società (il più eclatante quello del marzo 2021 dell’ortofrutta Santini di Azzano, che ha ricevuto un milione e 150 mila euro dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese) che hanno ottenuto finanziamenti assistiti senza dichiarare di essere state destinatarie di interdittive antimafia. «Il danno in questi casi è doppio – spiega il comandante provinciale Marco Filipponi –le risorse non sono infinite e chi ha percepito contributi illecitamente li ha sottratti non solo allo Stato, ma alle persone che ne avevano davvero bisogno e non sono riuscite a ottenerli. Così come chi commette frodi fiscali danneggia gli imprenditori onesti». Complessivamente, gli interventi in materia di spesa pubblica sono stati 491: 194 persone sono state denunciate e 20 ritenute responsabili di danni erariali pari a 1.440.062 euro, 44.636 dei quali in danno alle risorse destinate al sistema sanitario. Le frodi scoperte in materia di spesa previdenziale e assistenziale ammontano a 1.337.819 euro.

Il reddito di cittadinanza

Altro fronte caldo è quello del reddito di cittadinanza: i controlli, svolti in collaborazione con l’Inps, hanno permesso di scoprire illeciti per 1.276.834 euro con la denuncia di 122 «furbetti». «La maggior parte dei casi riguarda persone che non avevano i requisiti di residenza – precisa il colonnello – o che hanno dichiarato situazioni patrimoniali e familiari non rispondenti al vero. C’è anche chi ha omesso di dichiarare che era detenuto in un periodo in cui ha percepito il reddito di cittadinanza».

L’evasione fiscale

La lotta all’evasione fiscale è da sempre il cavallo di battaglia della Gdf: sono stati individuati 71 evasori totali e 1.227 lavoratori in nero o irregolari. Sono 322 gli indagati per reati tributari, di cui 6 arrestati. Il valore dei beni sequestrati come profitto dell’evasione e delle frodi fiscali è di 28.541.525 euro; 15 i denunciati per reati in materia di appalti e altri delitti contro la pubblica amministrazione. Il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari è stato di 1.233.054 euro, di cui 1.057.898 euro in materia di spesa sanitaria.

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