Finite le quarantene degli autisti: nelle valli ritornano i bus anche la domenica

Erano stati tolti per le malattie del personale Atp: emergenza rientrata. Saranno ripristinate le linee festive Bergamo per Boario, Piazza Brembana, Sarnico, Sant’Omobono, Clusone, la Clusone – Valbondione, la Clusone – Schilpario e la funivia Albino – Selvino. Sui disservizi il vicesindaco di San Pellegrino ha presentato un esposto in procura.

Da domenica le linee di trasporto pubblico che erano state tolte nelle valli saranno ripristinate. L’annuncio ieri da Emilio Grassi, direttore dell’Agenzia del trasporto pubblico di Bergamo. «La sospensione era stata determinata dalla mancanza di autisti, perché in quarantena o in malattia - spiega -. Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo fatto il punto della situazione. Gli autisti sono rientrati e da domenica saranno ripristinate le corse che erano state tolte». Proprio ieri si è tenuto un vertice in videoconferenza voluto dalla Comunità montana Val Brembana, a cui hanno preso parte anche il sindaco di Parre Danilo Cominelli, in rappresentanza della Comunità montana Val Seriana, e il consigliere provinciale delegato ai Trasporti Alessandro Colletta. «L’incontro è stato positivo - dice Grassi - perché si sono soprattutto chiarite le future modalità di comunicazione. Il ripristino del servizio è semplicemente il frutto della fine delle malattie degli autisti». Saranno ripristinate le linee festive Bergamo per Boario, Piazza Brembana, Sarnico, Sant’Omobono, Clusone, la Clusone – Valbondione, la Clusone – Schilpario e la funivia Albino – Selvino.

«La sospensione - spiega Grassi - era stata decisa in considerazione dell’aggravarsi della situazione epidemiologica che ha pesantemente ridotto la disponibilità del personale viaggiante, al di là della normale quota strutturale di assenze: in questo periodo si sono verificate assenze fra gli autisti del 15% - 20% (con punte di 22%), decisamente superiori alla normale quota (8%-10%). Le assenze degli autisti stavano già riducendo il servizio feriale scolastico di 70-80 corse giornaliere e, con la sospensione del servizio festivo, si è voluto evitare ulteriori soppressioni feriali»

«Il naturale ripristino delle corse non è certo dovuto alle pressioni di nessuno - continua Grassi - ma soltanto alla ripresa delle attività di chi era colpito dalla pandemia, unitamente all’impegno, al sacrificio e alla disponibilità delle aziende e delle istituzioni. Ricordiamo, in particolare agli attori politici e istituzionali che hanno raccolto in questi giorni, giustamente, la protesta dei cittadini delle valli che questa Agenzia ha fortemente sottolineato, con una lettera dell’ottobre scorso indirizzata agli enti sovralocali, la mancanza dei fondi necessari a garantire un servizio di trasporto pubblico efficace».

«Questo è il risultato della collaborazione e della comunione d’intenti tra Provincia, Agenzia del trasporto pubblico e Comunità montane che vanno ringraziate per le segnalazioni, i suggerimenti e la disponibilità al confronto», ha detto il consigliere provinciale Colletta.

«Abbiamo definito le nuove modalità di comunicazione - aggiunge Lobati - coinvolgendo le comunità montane così da garantire la massima osservazione». I disagi, con lo stop del servizio festivo il 16 e 23 gennaio, si erano fatti sentire soprattutto in Valle Brembana: a San Pellegrino, in entrambe le domeniche di stop, alcuni turisti erano rimasti a piedi.

A seguito di proteste e lamentele, nei giorni scorsi il vicesindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi aveva presentato un esposto in procura chiedendo di valutare se, nell’interruzione del servizio pubblico, vi fossero stati illeciti di natura penale.

Con l’esposto il vicesindaco Milesi aveva inviato anche agli amministratori della valle una nota polemica nei confronti della Comunità montana Val Brembana accusata di scarso impegno rispetto al problema. «Il ricorso alla magistratura è la conseguenza estrema di questa totale assenza di iniziativa», spiega Milesi.

Replica il presidente comunitario Jonathan Lobati: «L’accusa di immobilismo è assolutamente infondata, ci siamo mossi immediatamente chiedendo il ripristino del servizio e un incontro e, alla fine, siamo arrivati a una soluzione».

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