«Fermiamo la violenza insieme», grande adesione al corteo del 25 novembre a Bergamo

LA MANIFESTAZIONE. Oltre 680 firme e l’adesione di più di 50 istituzioni, associazioni, sindacati, organizzazioni della comunità civile e sociale all’appello della Rete bergamasca contro la violenza di genere. Il 25 novembre alle 18 appuntamento per il corteo che muoverà dalla Stazione di Bergamo verso Piazza Pontida.

Anche il Comune di Bergamo si è unito agli oltre 650 cittadini e cittadine e a più di 50 realtà della città e della provincia che, ad oggi, hanno aderito all’appello lanciato dalla Rete bergamasca contro la violenza di genere, in occasione della grande manifestazione che si terrà il prossimo 25 novembre, Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne e di genere. E le firme continuano ad arrivare, perché si può aderire fino all’ultimo.

«L’appuntamento è in strada, per partecipare a una manifestazione che vuole essere aperta, partecipata e libera - spiegano le organzizatrici -. Tutti e tutte sono benvenuti per testimoniare la volontà di cercare una strada che superi la violenza in tutte le sue forme: nelle relazioni, tra gli stati, nella società, tra le generazioni. E per coinvolgersi e collaborare, offrendo sostegno e aiuto concreto perché senza dubbio è possibile fare di più, a partire dalle istituzioni, comprese quelle locali, ma anche individualmente».

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Le info sul corteo

Il corteo del 25 novembre partirà alle ore 18 da piazzale Marconi, davanti alla Stazione di Bergamo, e si muoverà verso Porta Nuova per poi proseguire in Via Tiraboschi, via Zambonate e infine arrivare in Piazza Pontida, dove saranno previsti alcuni interventi.

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«Nel 2024 le donne sono ancora in pericolo in casa e fuori e spesso non vengono credute dalle istituzioni che dovrebbero proteggerle e fermare chi agisce la violenza»

Sara Modora, coordinatrice del centro antiviolenza Aiuto Donna, ricorda che si scende in piazza perché in 25 anni di attività nulla è cambiato, anzi. «Esiste ancora la violenza che le donne da millenni subiscono dagli uomini, nelle relazioni intime, sul lavoro, nel tempo libero e in tutte le sue forme: fisica, psicologica, economica e sessuale. Nel 2024 le donne sono ancora in pericolo in casa e fuori e spesso non vengono credute dalle istituzioni che dovrebbero proteggerle e fermare chi agisce la violenza».

«Da assessora, sono riconoscente verso la Rete bergamasca contro la violenza di genere, che contribuisce da un anno, con i presidi mensili, a sensibilizzare la cittadinanza. La violenza di genere, esito della società patriarcale incapace di attivare rapporti veramente paritari tra uomini e donne, è una grave violazione dei diritti umani: ma non dobbiamo abbandonarci allo sconforto, perché le donne hanno bisogno del nostro supporto» commenta Marzia Marchesi, assessora alle Pari opportunità del Comune di Bergamo, dichiara.

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