«Facciamo sentire la nostra voce a sostegno del popolo ucraino»

LA MANIFESTAZIONE. «La bandiera ucraina è su Palazzo Frizzoni e sventola ancora, come dimostrazione che il Comune di Bergamo non ha mai smesso di stare dalla parte degli aggrediti» dice la sindaca Elena Carnevali.

Nel giorno della vigilia del terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, piazzale Marconi torna a riempirsi di bandiere gialle e blu. In 250 si sono dati appuntamento nel pomeriggio di domenica 23 febbraio, davanti alla stazione per chiedere pace e libertà.

Il ricordo delle vittime

«Vogliamo ricordare con un minuto di silenzio le vittime di questa crudele aggressione, ogni bambino, ogni donna ed ogni anziano ucciso, ogni soldato che ha dato la propria vita per la nostra libertà» spiega Olga Golovchak, presidente dell’associazione culturale Zlaghoda. Un momento di preghiera, di ricordo e di testimonianza per dimostrare, come ha ribadito la sindaca Carnevali, che «la nostra fratellanza è solida e indubbia» e la libertà è «un diritto».

«La voce dell’Europa deve farsi sentire ancora più unita e forte, per raggiungere una pace che sia giusta e duratura»

Alla manifestazione hanno preso parte anche Dino Paoli (+Europa) e l’ex sindaco e oggi europarlamentare del Pd, Giorgio Gori. «Dopo tre anni ci troviamo con un clima più mite ma con più freddo nel cuore» afferma Gori, dicendosi «scioccato» del ribaltamento della posizione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che «in poche ore ha abbracciato le posizioni del nemico e di Putin. C’è un ribaltamento completo della verità - aggiunge - che ci lascia senza parole». È in questo contesto che la voce dell’Europa deve farsi sentire ancora più unita e forte, per raggiungere una pace che sia «giusta e duratura».

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