Ex Principe di Napoli, il 29 aprile parte il cantiere in via Pignolo

NUOVI LAVORI. Ci vorranno poi due anni di lavori per vedere restaurato l’ex asilo chiuso negli anni ’90, abbandonato all’incuria da oltre 30 anni.

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L’intervento di restauro e rifunzionalizzazione avrà un valore di circa 3,6 milioni di euro e sarà realizzato dal gruppo Ferretti casa, come extra onere legato all’operazione urbanistica del piano Parco ovest 2, l’area che fa da cerniera tra il Villaggio degli Sposi e il quartiere di San Tomaso de’ Calvi.

Un iter lungo e dibattuto

Dopo anni dalla sua dismissione, l’Amministrazione concretizza così il recupero di un edificio che è stato a lungo al centro del dibattito cittadino: dopo diverse ipotesi di riutilizzo, compresa la vendita, l’accordo con Ferretti Casa ha consentito di sbloccare l’iter dell’edificio, che non solo rimarrà pubblico, ma verrà anche completamente rimesso a nuovo e restaurato.

Il progetto

Il progetto prevede di collocare all’interno dell’immobile diverse funzioni dall’alto contenuto sociale e culturale tra loro interconnesse quali residenza a canone concordato, negozi, spazi per funzioni pubbliche e spazi destinati alle realtà associative ed artistiche con particolare riferimento a quelle presenti nel quartiere, luoghi di aggregazione e spazi per la lettura; il complesso ospiterà anche spazi destinati allo sviluppo di esperienze nel campo agroalimentare con ambienti destinati alla ristorazione con annesso orto urbano per l’utilizzo di prodotti a chilometro zero.

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A tutto ciò si accompagna un unicum, ideato e proposto nell’anno della Capitale della cultura appena conclusosi, quale la scelta di destinare il corpo di fabbrica dell’intero complesso che si affaccia su via Pignolo ad accogliere l’installazione site-specific di Andrea Mastrovito, ideata appositamente per gli spazi dell’Ex Asilo e intitolata “L’uomo che non poteva fare miracoli”. L’opera “abita” il contesto, cui è intimamente legata dalla tecnica esecutiva - principalmente l’intaglio murale - diventando parte di esso e sviluppandosi lungo i diversi ambienti, di volta in volta incisa, intarsiata, intagliata nei muri, negli intonaci e negli infissi su più livelli narrativi; ambienti lasciati appositamente intatti e disabitati come nei decenni passati.

Il progetto prevede di collocare all’interno dell’immobile diverse funzioni dall’alto contenuto sociale e culturale tra loro interconnesse quali residenza a canone concordato, negozi, spazi per funzioni pubbliche e spazi destinati alle realtà associative ed artistiche

Un bando per la gestione degli spazi

Come già accaduto per l’ex centrale di Daste Spalenga alla quale l’Ex asilo di via Pignolo in qualche modo si vuole ispirare, nei prossimi mesi verrà anche pubblicato il bando per la sua gestione. L’obiettivo è quello di un utilizzo sociale e culturale promosso da soggetti pubblici o privati che possano favorire in forma singola o associata e, in quest’ultimo caso, in modo il più possibile integrato, l’attuazione di queste finalità, consentendo di innescare processi di rigenerazione urbana sull’intero quartiere e a vantaggio dell’intera comunità.

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