Ex poste di via Clara Maffei, chiuso con successo il bando di vendita. Ora la ristrutturazione

A BERGAMO. L’edificio è caduto in disuso nel 2010, dopo la cessazione delle attività postali. Quindi i problemi di degrado e sicurezza.

Un palazzo abbandonato - del Gruppo Poste Italiane - nel cuore del centro di Bergamo: 6.500 metri quadrati su sette piani, un’area scoperta di circa 1.300 e un’altra interrata, con accessi e scivoli. Ora si va verso la ristrutturazione, come comunicato dal comune di Bergamo: «È stato concluso con successo il bando di Europa Gestioni Immobiliari Spa per la vendita dell’immobile situato in via Clara Maffei al civico 9».

Un primo tentativo di vendita, risalente al 2021, non era andato a buon fine

L’edificio di Poste Italiane è caduto in disuso nel 2010, dopo la cessazione delle attività. Ne sono scaturiti problemi di degrado e sicurezza, per i quali la proprietà è intervenuta in più occasioni, fino a installare una recinzione definitiva per evitare l’accesso a estranei.

Un primo tentativo di vendita, risalente al 2021, non era andato a buon fine, mentre il bando di giugno 2024 ha trovato esito favorevole sul mercato, con l’aggiudicazione a un soggetto interessato alla valorizzazione dell’immobile. Entro fine anno il rogito, a cui seguirà un confronto con l’amministrazione comunale per il rilascio delle autorizzazioni necessarie all’avvio del cantiere.

Le reazioni

Soddisfazione per la sindaca Elena Carnevali: «Ci auguriamo si possa arrivare rapidamente alla chiusura del passaggio di proprietà, per una ristrutturazione che possa risolvere definitivamente una situazione di degrado e disagio che ha fortemente pesato sui residenti della zona». Le fa eco Francesco Valesini, assessore all’Urbanistica: «L’intera zona sarà interessata ad interventi di trasformazione particolarmente significativi come il progetto di Porta sud e della Stazione Europea. L’edificio di via Pascoli, su cui si lavorava da tempo, potrà dare in questo senso un ulteriore importante contributo per il miglioramento non solo delle vie più direttamente interessate ma anche di un più ampio quadrante molto prossimo alla zona più centrale della città».

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