Cronaca / Bergamo Città
Martedì 14 Maggio 2024
Ex mensa Magrini, al via la demolizione. Presto alloggi e uffici
CARNOVALI. L’edificio era abbandonato da oltre vent’anni. Entro dieci-dodici mesi saranno pronte 46 unità abitative
Era abbandonato da circa 30 anni, ultimo baluardo dell’ex Magrini, ormai oggetto estraneo del quartiere di Carnovali, «dimenticato» (perché già allora di un’altra proprietà) dal maxi progetto di riqualificazione residenziale che vent’anni fa ha cambiato il volto di quella zona a ridosso della ferrovia. L’edificio dell’ex mensa della storica fabbrica dismessa sul finire del secolo scorso, è stato per lustri meta di sbandati e tossicodipendenti. Nei giorni scorsi sono partiti i lavori di demolizione; da qui a un anno la palazzina a due piani sarà ricostruita, al suo interno troveranno posto 46 unità immobiliari, tra appartamenti e uffici. L’edificio è stato rilevato all’asta dalla società Palazzo Marinoni srl di Rogno; per anni i progetti di recupero si sono scontrati con la difficoltà di dare una nuova destinazione a quegli spazi, vista la vicinanza con i binari.
Si tratta di un intervento di rigenerazione urbana, senza dunque ulteriore consumo di suolo: la palazzina occuperà la stessa superficie di quella precedente.
Il progetto passato il vaglio prima di Rfi, poi degli uffici comunali (il permesso di costruire è stato rilasciato il 31 ottobre scorso), è stato affidato allo studio di architettura Bassani di Bergamo. Si tratta di un intervento di rigenerazione urbana, senza dunque ulteriore consumo di suolo: la palazzina occuperà la stessa superficie di quella precedente; il cantiere dovrebbe chiudersi entro dieci-dodici mesi, restituendo così a Carnovali un’area abbandonata che per molti anni ha creato malumori all’interno del quartiere. Attualmente è in corso la demolizione, per cui serviranno ancora alcuni giorni. L’area di cantiere, lungo la via Magrini, interessa anche una parte della carreggiata, ma la strada è rimasta aperta al traffico. L’ultimo intervento risale a circa quattro anni, quando l’edificio era stato sigillato e messo in sicurezza perché a rischio crollo.
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