Ex direttore amministrativo del Galli, ammissioni e scuse nell’interrogatorio di garanzia

IN TRIBUNALE. Ha risposto al gip leggendo delle dichiarazioni spontanee: ha ammesso alcuni addebiti e si è scusato.

Ha ammesso genericamente alcuni degli addebiti che gli sono contestati e si è scusato per quanto ha fatto. Nella mattinata di mercoledì 16 ottobre, l’ex direttore amministrativo dell’istituto superiore «Guido Galli» di Bergamo, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di peculato per essersi intascato i soldi di alcune scuole dove ha lavorato negli ultimi 5 anni (la contestazione è di 112mila euro in totale), ha risposto al gip Raffaella Mascarino leggendo delle dichiarazioni spontanee. Assistito dall’avvocato Luigi Villa, il 54enne s’è riservato di consultare gli atti che hanno portato al suo arresto e di spiegare in futuro al pm ogni singolo episodio contestato.

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L’uomo rimane agli arresti nella sua abitazione di Bergamo. Il difensore non ha infatti invocato l’attenuazione della misura cautelare, limitandosi a chiedere (e a ottenere dal giudice) una serie di permessi (uscite per la spesa, telefonate alle figlie che vivono lontano, visite da parte della compagna) che gli consentano di affrontare il regime dei domiciliari nella casa dove abita da solo.

Le indagini

È all’istituto «Galli» che sarebbero state sottratte le somme più considerevoli. Stando a chi indaga, per far approdare il denaro sui suoi conti (e in alcuni casi su quelli di cognato, sorella e fornitori personali; nessuno di questi è indagato), il 54enne avrebbe utilizzato tecniche differenti, tutte relative a mandati di pagamento ritenuti farlocchi (70 quelli presi in esame da chi indaga). La più frequente risulta essere quella delle determinazioni di liquidazione duplicate: il direttore disponeva il pagamento per fornitori e bollette energetiche della scuola, poi approntava mandati identici sostituendo il suo Iban a quello dei reali beneficiari. Per il pm, grazie a tale meccanismo il 54enne avrebbe indebitamente intascato più di 73mila euro.

Accertamenti saranno condotti anche a riguardo del periodo compreso tra il gennaio 2024 e lunedì 14 ottobre, il giorno dell’arresto

Nel mirino dei militari del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Bergamo, coordinati dal pm Silvia Marchina, sono finiti anche due mandati di pagamento del dicembre 2023 con cui, secondo le contestazioni, l’indagato avrebbe dirottato 2.600 euro dalle casse del liceo scientifico «Amaldi» di Alzano al proprio conto corrente bancario. Il 54enne, infatti, dopo il «Galli», il 1° settembre 2023 era passato al liceo seriano, con lo stesso ruolo. Dal 1° settembre scorso è invece in servizio all’istituto superiore «Majorana» di Seriate. Le contestazioni degli inquirenti si fermano al dicembre 2023, ma accertamenti saranno condotti anche a riguardo del periodo compreso tra il gennaio 2024 e lunedì 14 ottobre, il giorno dell’arresto. Verifiche in corso anche sui conti dell’istituto alberghiero di Nembro dove l’indagato ha lavorato dal 2015 al 2017.

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