Evasione fiscale, sequestro da 40 milioni
Cinque arresti: c’è anche un bergamasco

Cinque persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Peschiera del Garda, nell’ambito dell’operazione denominata «Wooden Pallets». Sequestrati beni per 40 milioni di euro.

Cinque persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Verona, nell’ambito dell’operazione denominata «Wooden Pallets». I finanzieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Verona, Luciano Gorra, che ha disposto la custodia cautelare per cinque imprenditori (due in carcere, tra cui un bergamasco e tre ai domiciliari) ritenuti responsabili di un sodalizio dedito ai reati tributari, tra cui infedele ed omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, emissione di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L’autorità giudiziaria ha emesso inoltre un provvedimento di sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre 40 milioni di euro.

Le operazioni, tuttora in corso, eseguite dai militari di Peschiera del Garda (Verona) hanno interessato le province di Verona, Bergamo e Brescia. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Stefano Aresu, hanno ricostruito una fitta rete di società e di rapporti, costituite e amministrate direttamente o a mezzo di «prestanome» complici dei principali indagati, che dal 2015 al 2018, operando nel settore economico del commercio dei bancali in legno, hanno movimentato flussi finanziari in entrata ed uscita dai conti correnti per oltre 90 milioni di euro. L’obiettivo era di occultare i ricavi al Fisco italiano per non pagare le imposte, sfruttando anche correnti all’estero accesi in Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca. Sono finiti in carcere due imprenditori, uno della provincia di Brescia ed uno della provincia di Bergamo, mentre tre imprenditori bresciani sono stati invece posti agli arresti domiciliari. Non sono state rese note le generalità e i luoghi di residenza dei coinvolti, perché le indagini sono tuttora in corso.

Gli elementi complessivamente raccolti nel corso delle indagini delle Fiamme Gialle veronesi hanno consentito di denunciare ben 20 persone, a vario titolo coinvolte nell’illecito sistema e di documentare, oltre ai descritti reati tributari, anche i reati di trasferimento fraudolento per oltre 38 milioni di euro, riciclaggio per oltre 12 milioni di euro e autoriciclaggio per oltre 26 milioni di euro, oltre a un episodio di usura. I finanzieri anche in questo caso hanno ritenuto di svolgere ulteriori approfondimenti attraverso un controllo fiscale nei confronti della società principalmente coinvolta e di avviare indagini di polizia giudiziaria anche attraverso servizi di osservazione e controllo, esame di copiosa documentazione contabile e bancaria, audizione di numerose persone e l’interessamento di oltre cento soggetti economici operanti in tutto il nord Italia.

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