Europee, per la terza volta seggi aperti due giorni: 51,7 milioni di italiani chiamati al voto

ELECTION DAY. Sabato 8 e domenica 9 giugno si vota per le Europee, per le Amministrative in 3.715 Comuni e per le Regionali in Piemonte.

Per quanto riguarda le Europee è la terza volta che le urne saranno aperte per due giorni: i precedenti risalgono al 2004 (12 e 13 giugno) ed al 2009 (6 e 7 giugno). Sono 51,7 milioni gli italiani chiamati ai seggi (5,1 milioni risiedono all’estero). Cabine aperte dalle 15 alle 23 l’8 giugno e dalle 7 alle 23 il giorno dopo. Novità di quest’anno: gli studenti fuori sede potranno votare dal luogo in cui si trovano, senza rientrare nel Comune di residenza. La domanda per farlo andava presentata entro lo scorso 5 maggio. Si sono registrate 23.734 richieste. Tariffe agevolate, come di consueto, per chi si reca nel comune di residenza per votare: sconti su aerei, treni e traghetti, esenzione dal pedaggio sulla rete autostradale per chi si sposta in auto. Il silenzio elettorale scatta dalla mezzanotte di venerdì 7.

Europee: 76 membri del Parlamento

L’Italia eleggerà 76 membri del Parlamento europeo sui 720 complessivi. Cinque le circoscrizioni elettorali che eleggono un numero di deputati in proporzione agli abitanti: Nord-Occidentale (Valle d’Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia), Nord-Orientale (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto), Centrale (Lazio, Marche, Toscana e Umbria), Meridionale (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia), Isole (Sicilia e Sardegna). In base alla legge elettorale europea, tutti i Paesi devono usare un sistema proporzionale. In Italia c’è il voto di preferenza, con la possibilità di indicare, nell’ambito della medesima lista, da una a tre preferenze, votando, nel caso di due o di tre, candidati di sesso diverso. Non è ammesso il voto disgiunto. La soglia di sbarramento è al 4%. L’affluenza alle Europee è in continuo calo dal 2004, quando votò il 71,7% degli aventi diritto; si passò quindi al 65% del 2009, al 57,2% del 2014, fino al minimo del 54,5% del 2019.

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Le amministrative: si vota in 3.715 comuni

Si vota in 3.715 Comuni, dei quali 29 capoluoghi (Ascoli Piceno, Avellino, Bari, Bergamo, Biella, Cagliari, Cesena, Caltanissetta, Campobasso, Cremona, Ferrara, Firenze, Forlì , Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Perugia, Pesaro, Pescara, Potenza, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Sassari, Urbino, Verbania, Vercelli e Vibo Valentia), 228 con più di 15mila abitanti e 3.487 pari o inferiori a 15.000. L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 23 e lunedì 24 giugno. Oltre 17 milioni gli italiani chiamati a votare. Il decreto per l’Election day ha cambiato i limiti per i mandati ai primi cittadini dei piccoli Comuni: tra 5mila e 15mila abitanti si potrà arrivare al terzo mandato, sotto i 5mila viene eliminato il limite.

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Le Regionali in Piemonte

Gli elettori piemontesi (3,6 milioni) rinnoveranno il Consiglio regionale ed eleggeranno il presidente della Regione. I 50 i consiglieri saranno eletti con un sistema misto: proporzionale per 40 seggi, maggioritario per 10. La soglia di sbarramento è del 3% per i gruppi di liste non uniti in coalizione o la cui coalizione abbia ottenuto una cifra elettorale inferiore al 5% dei voti validi.

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