Esenzione pagamento dei ticket: sanzioni per 3.500 bergamaschi

Le lettere di Ats Bergamo: in certi casi i conti da saldare superano anche i mille euro. La Cgil: le irregolarità riguardano la non conoscenza di norme complicate.

Le lettere sono arrivate nelle ultime settimane, in numero consistente. Circa 3.500 in Bergamasca, secondo la Cgil, e con importi anche attorno al migliaio di euro (e pure oltre). Spesso un salasso, perché indirizzate soprattutto a persone che già si trovano in difficoltà: disoccupati, precari, anziani. Sono le raccomandate con i verbali di «accertamento e notificazione di illecito amministrativo» per aver usufruito – indebitamente, secondo quanto si legge nelle missive – dell’esenzione dal pagamento dei ticket sanitari.Alla base c’è una vicenda nota e con alcune puntate precedenti, attorcigliata attorno a una normativa non semplice. Ieri la Cgil ha rilanciato il tema. Le raccomandate sono «emesse» da parte dell’Ats, in applicazione di normative regionali e nazionali.

La sintesi è tracciata dallo Spi-Cgil lombardo: questi accertamenti riguardano prevalentemente «pensionati o disoccupati che negli anni 2016-2017 hanno erroneamente continuato ad utilizzare i codici di esenzione E01, E04, E02, E12, non sapendo di non averne più diritto in quanto la loro condizione era nel frattempo cambiata». «Nulla da eccepire in merito al pagamento di quanto dovuto – premette lo Spi-Cgil lombardo –, ma il problema è che, in base alla normativa, la somma corrispondente all’importo del ticket non pagato viene raddoppiata per effetto dell’applicazione della sanzione amministrativa, mettendo in grande difficoltà famiglie già duramente provate». Negli anni scorsi, ricorda il sindacato, la Regione aveva «esonerato» dall’applicazione della sanzione amministrativa, facendo pagare invece solo il ticket; per il 2021, invece, questa «mediazione» non è stata prorogata. Il sindacato chiede un intervento della Regione.

La Cgil bergamasca stima che siano 3.500 le sanzioni in provincia. «Ai nostri sportelli si stanno presentando molte persone preoccupate – rileva Augusta Passera, segretaria generale dello Spi-Cgil di Bergamo –, anche perché si trovano già in situazioni di difficoltà». Le raccomandate stanno arrivando per esempio a chi aveva autocertificato di essere in possesso dei requisiti per l’esenzione del ticket ma, anziché utilizzare il modello E12 (esenzione regionale per disoccupati con reddito familiare inferiore a 27.000 euro), ha erroneamente utilizzato la modulistica per l’esenzione nazionale E02 (per disoccupati con reddito inferiore a 8.263,31 euro). In alcuni casi, tra sanzione e ticket, le raccomandate presentano un conto anche superiore al migliaio di euro.

«Le irregolarità contestate – spiega Orazio Amboni dell’Ufficio Studi e Welfare Cgil Bergamo – riguardano quasi sempre la non conoscenza, in buona fede, di norme molto complicate. Alcuni accertamenti riguardano esenzioni risalenti anche al 2016: se le notifiche fossero arrivate non dopo sei anni – ritardo dovuto a controlli ministeriali – ma prima, gli interessati sarebbero rientrati nelle regole della legge regionale del 2020, pagando così solo ticket e non anche la sanzione». Cgil, Cisl e Uil Bergamo, unitariamente sul tema, hanno chiesto anche un incontro con l’Ats che ieri (lunedì 10 gennaio) non è intervenuta sulla vicenda.

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