Esami la sera e nel weekend: nella Bergamasca 3 mila in 5 mesi

Salute. Tante le prestazioni aggiuntive che le Asst hanno offerto grazie alla sperimentazione regionale: 556 il «Papa Giovanni», 1.707 la Bergamo Est e 766 la Bergamo Ovest. In Lombardia il totale oltre le 34 mila.

Andare in ospedale per un esame alla sera, oppure il sabato o la domenica. L’ampliamento delle agende della sanità pubblica, per andare incontro ai cittadini e accorciare le liste d’attesa, ha portato a 11.145 prestazioni aggiuntive in tutta la Lombardia nel mese di settembre, per un totale di 34.483 prestazioni in più da maggio (cioè da quando la sperimentazione s’è avviata) a settembre. È il bilancio tracciato ieri da Regione Lombardia, che ha diffuso anche i dati delle singole Asst: il «Papa Giovanni», secondo i dati della Direzione generale Welfare, ha totalizzato 556 prestazioni aggiuntive (di cui 104 a settembre, ultimo mese rendicontato), mentre l’Asst Bergamo Est ha segnato 1.707 prestazioni aggiuntive (di cui 849 a settembre). I dati dell’Asst Bergamo Ovest non sono stati dettagliati nel report, per un problema nei «flussi» di trasmissione, ma stando ai dati pubblicati sul sito aziendale – relativi agli slot messi a disposizione dell’utenza – risultavano programmate 766 prestazioni aggiuntive tra maggio e settembre, di cui 112 a settembre (e altre 288 programmate per ottobre-dicembre). Dunque, incrociando i diversi dati, in Bergamasca la sperimentazione ha portato a 3.029 prestazioni aggiuntive tra maggio e settembre.

Verso la continuità

L’estensione dell’attività ambulatoriale era iniziata come sperimentazione regionale, ora si punta a dare continuità. «Una decisione lungimirante che ci spinge ad andare avanti con questa sperimentazione molto apprezzata dai cittadini – conferma Attilio Fontana, presidente della Lombardia -. Con la fine della pandemia abbiamo ritenuto prioritario ridurre le liste d’attesa e accrescere l’offerta per i pazienti».

«Oltre 11.000 cittadini in più a settembre hanno avuto accesso a prestazioni sanitarie ambulatoriali. In questo modo riduciamo progressivamente le liste d’attesa»

Per Letizia Moratti, vicepresidente e assessore regionale al Welfare, «è una misura che ho fortemente voluto pensando in particolare alle donne, impegnate sul fronte del lavoro e della famiglia: andare loro incontro in termini di orari in modo da facilitare l’accesso alle cure e agli esami diagnostici per la prevenzione, come le mammografie. Grazie a questa offerta in orari in cui le costose apparecchiature sarebbero altrimenti ferme, oltre 11.000 cittadini in più a settembre hanno avuto accesso a prestazioni sanitarie ambulatoriali. In questo modo riduciamo progressivamente le liste d’attesa. Un obiettivo su cui Regione Lombardia ha investito 84 milioni di euro».

Dalle Tac alle mammografie

Nel dettaglio, spacchettando le cifre della Direzione generale Welfare, al «Papa Giovanni» le prestazioni aggiuntive hanno riguardato 406 Tac e 150 risonanze magnetiche; l’Asst Bergamo Est ha erogato 337 Tac, 32 mammografie, 39 risonanze magnetiche, e 1.299 altre prestazioni (principalmente visite specialistiche, tra endocrinologia, cardiologia, oculistica, reumatologia, ortopedia, geriatria, endoscopia); l’Asst Bergamo Ovest ha previsto 222 slot dedicati a risonanze magnetiche, 244 slot per Tac e 300 slot per mammografie.

Il 7,1% degli esami di risonanza magnetica e l’8,5% delle Tac in Lombardia sono state erogate di sera, nei festivi e nei prefestivi nelle strutture che hanno aderito alla sperimentazione

Il 7,1% degli esami di risonanza magnetica e l’8,5% delle Tac in Lombardia – sono i dati della Direzione generale Welfare – sono state erogate di sera, nei festivi e nei prefestivi nelle strutture sanitarie che hanno aderito alla sperimentazione decisa dalla giunta regionale; la sperimentazione ha una durata di 12 mesi. L’iniziativa riguarda, in particolare, le prestazioni di diagnostica per immagini erogate dalle grandi attrezzature (tac, risonanza magnetica, mammografia). «Nulla cambia per i cittadini che pagano soltanto il ticket, se dovuto», specificano da Palazzo Lombardia. L’andamento è stato crescente di mese in mese: dalle 4.761 prestazioni aggiuntive di maggio si è saliti alle 11.145 aggiuntive di settembre.

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