Esami di riparazione al via, il 12 settembre la prima campanella: ecco tutte le novità del nuovo anno scolastico

LE ANTICIPAZIONI. Dal divieto degli smartphone alla nuova educazione civica. Nel frattempo sono iniziati nella mattinata del 27 agosto a Bergamo gli esami di riparazione per 8mila studenti del nostro territorio: studenti degli istituti superiori con giudizio sospeso.

Esami di riparazione che quest’anno riguarderanno circa ottomila studenti bergamaschi: si stima infatti che la percentuale di rimandati nelle scuole superiori bergamasche sia tra il 15 e il 20% degli iscritti. Un dato in linea con quello nazionale che indica come ogni anno sia circa il 18% il numero degli studenti che vengono rimandati a settembre attraverso la formula che prevede una sospensione di giudizio e che richiede, appunto, di recuperare i debiti a settembre. Di solito da uno a tre, ma non mancano anche casi in cui lo studente deve recuperare fino a quattro materie. Nel caso in cui l’esame di riparazione non venga superato scatta la non ammissione alla classe seguente.

Il 12 settembre inizia la scuola

A differenza dell’anno scorso, quest’anno non c’è nessun dubbio sulla data fissata per il termine delle operazioni degli esami di riparazione, il 31 agosto, con possibilità di deroga fino all’11 settembre. Si ricorderà che l’anno scorso una circolare del ministero, poi chiarita, fissava come termine ultimo perentorio per la conclusione degli esami di riparazione quello del 31 agosto. Con la circolare n. 2800 del 13 giugno 2023, il ministero dell’Istruzione e del Merito aveva poi consentito, come da prassi consolidata, la possibilità di deroga fino alla fine della prima settimana di settembre. Quest’anno dunque nessun dubbio, le scuole possono chiudere tutte le operazioni prima dell’inizio del uovo anno che sarà giovedì 12 settembre.

A livello nazionale per poco meno di 8 milioni di alunni tra il 5 e il 16 settembre suonerà quindi la campanella del nuovo anno scolastico, tra novità attese, annunciate e qualche altra ancora in cantiere. Tuttoscuola ha raggruppato gli otto cambiamenti principali e i cinque che prenderanno avvio prossimamente, come si legge in un’anteprima della testata specialistica anticipata all’Ansa.

Tutte le novità di questo anno scolastico

Si parte con la nuova educazione civica, «con al centro il concetto di Patria». Secondo una stima, saranno oltre 10 milioni le ore di lezione per questa materia che si svolgeranno nell’anno scolastico 2024/25. Poi la «carta in più per la maturità 2025». I maturandi avranno, infatti, l’opportunità di presentare all’esame un prodotto che considerino la loro opera migliore, se lo vorranno. L’altra novità riguarda il divieto dello smartphone in classe - anche per scopi didattici - per 4 milioni e mezzo di alunni del primo ciclo dalla scuola dell’Infanzia fino alla Terza media.

L’altra novità riguarda il divieto dello smartphone in classe - anche per scopi didattici - per 4 milioni e mezzo di alunni del primo ciclo dalla scuola dell’Infanzia fino alla Terza media

Nell’elenco non manca la partenza del «4+2», la riforma degli istituti tecnici e professionali in collegamento con gli Its «che punta a porre rimedio al “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro».

Tra le novità compare poi la formazione incentivata degli insegnanti: «30 ore di formazione retribuita per i docenti che svolgono funzioni di supporto e di coordinamento». Quest’anno – come fa notare la testata – entrerà in vigore anche la riforma del ministero dell’Istruzione: «con una girandola di direttori generali» e «nuovi Usr». Sarà operativo, infine, il nuovo Cspi (Consiglio superiore della pubblica istruzione) che ha rinnovato i suoi componenti.

Tra le altre riforme per cui bisognerà aspettare il prossimo anno scolastico compaiono: «il voto di condotta (con la relativa bocciatura se sotto il 6), i giudizi sintetici nella primaria e le lezioni extra di italiano per gli alunni stranieri neo arrivati o comunque con scarse competenze linguistiche di base in italiano».

Tuttoscuola stima che il potenziamento nella nostra lingua riguarderà «non più di 10mila ragazzi nel primo ciclo, pari al 6% degli alunni stranieri nati all’estero e al 2% del mezzo milione di alunni stranieri del primo ciclo». Infine c’è un’altra riforma che riguarda la «commissione per revisionare le “Indicazioni nazionali”, ossia i documenti che fissano gli obiettivi di apprendimento per gli studenti». Dei lavori per ora si sa poco, evidenzia Tuttoscuola, «ma le conseguenze potrebbero essere rilevanti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA