Ennesima truffa del finto poliziotto, portinaia la sventa

Via Camozzi. Una pensionata di 77 anni di Bergamo ha ricevuto la richiesta di 3.500 euro per aiutare il figlio. In fuga il finto avvocato.

«Suo figlio ha causato un incidente ed è nei guai: si trova qui in stato di arresto e per farlo uscire servono 3.500 euro. Li prepari subito, passerà un avvocato a ritirarli». Il copione è sempre lo stesso ed è andato in scena, di nuovo in città, alle 11,30 di venerdì. Quando un finto poliziotto ha telefonato a una pensionata di 77 anni che vive in casa da sola in un palazzo di via Carducci.

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In questo caso, però, fortunatamente il raggiro non è andato a buon segno perché la portinaia del palazzo si è insospettita nel vedere quel soggetto – elegante ma dal fare sospetto – entrare nell’edificio e raggiungere la casa della settantasettenne. Era il finto avvocato, cui la vittima aveva aperto. «A quel punto è per fortuna arrivata la portinaia, che ha iniziato a fare delle domande a quella persona, che ha preferito allontanarsi – spiega la nuora della settantasettenne –: così per fortuna non è stato portato via niente a mia suocera».

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Non è la prima volta che si registrano truffe di questo genere in città: in azione solitamente due malviventi, il primo che telefona a casa alla vittima spiegando che il figlio (o la figlia) è nei guai e che passerà un avvocato (ovviamente finto: il suo complice) a ritirare denaro ed eventualmente gioielli. Anche nel caso di via Carducci il finto poliziotto ha chiesto alla pensionata se a casa avesse una cassaforte.

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«Suo figlio è qui in questura – ha spiegato –: prepari subito i contanti se vuole che lo rilasciamo». Inutile dire che una pratica del genere è del tutto irreale. In questo caso la portinaia si è insospettita e ha sventato il raggiro. Due ore più tardi forse gli stessi delinquenti sono entrati in azione anche alla Malpensata: anche in questo caso il colpo sarebbe però fallito. La pensionata di via Carducci non ha voluto sporgere denuncia perché di fatto non le è stato portato via nulla. L’invito a tutti gli anziani di non assecondare mai richieste di questo genere e chiamare subito qualche familiare o direttamente il 112.

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