Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 21 Ottobre 2022
Effetto crisi, boom di auto non assicurate: da inizio anno 290 multe
L’allarme. Nella Bergamasca una media di una sanzione al giorno per la mancanza di assicurazione. E 983 automobilisti pizzicati senza revisione. La comandante Pontiggia: «È una violazione di legge e un’omissione morale: le vittime non hanno risarcimenti».
A Bergamo e provincia ci sono troppi automobilisti che viaggiano senza aver sottoposto il veicolo alla revisione prevista dalla legge e, aspetto ancor più grave, senza averne pagato l’assicurazione. È quanto emerge dai dati della polizia stradale che, dal 1° gennaio al 12 ottobre di quest’anno, ha fermato e sanzionato ben 290 automobilisti che guidavano un veicolo senza la copertura assicurativa, ma anche quasi mille automobilisti – 983 per la precisione – che non avevano sottoposto auto o moto alla revisione periodica.
Di questi, 822 sono stati intercettati e controllati sulle strade della cosiddetta viabilità ordinaria e i restanti 161 lungo le tratte autostradali, l’A4 e l’A35. Il dato è preoccupante, soprattutto se analizzato assieme a quello degli incidenti stradali, che a Bergamo e provincia sono cresciuti del 35% tra il 2020 e il 2021, con 778 feriti e 7 morti in più nel giro di un anno. Il solo dato delle vetture fermate senza assicurazione rappresenta una media di un caso al giorno dall’inizio dell’anno, che sale a 3,4, sempre in media, per quanto riguarda le mancate revisioni dei veicoli. Probabilmente si tratta anche di una conseguenza della crisi economica di questo periodo storico, con aumenti un po’ in tutti i settori e le famiglie costrette a tagliare le spese anche essenziali. Nel caso delle assicurazioni, però, le conseguenze possono essere molto gravi.
«La mancata copertura assicurativa rappresenta, oltre che una violazione del Codice della strada, anche una omissione morale, se così possiamo dire – rileva Mirella Pontiggia, comandante provinciale della polizia stradale –, perché va a colpire, in caso di incidente, le vittime, che non possono essere risarcite né per i danni materiali al loro veicolo, né per eventuali feriti o decessi».
Esiste un «Fondo per le vittime della strada», che interviene in caso la controparte non abbia la copertura assicurativa, ma si tratta di fondi tutt’altro che infiniti. «E che intervengono soltanto nel caso vi siano delle persone purtroppo morte – sottolinea la comandante Pontiggia –, senza peraltro coprire tutto quello che può essere il danno causato». Insomma, quando si resta coinvolti in un incidente stradale, subito dopo la speranza di non farsi male arriva la speranza che la controparte sia assicurata. Altrimenti sono guai seri soprattutto per chi non ha colpe. Per questo la polizia stradale, così come le altre forze dell’ordine, è impegnata quotidianamente a intercettare le vetture senza assicurazione: e lo fa anche attraverso un dispositivo automatico per la lettura delle targhe, installato su tutte le pattuglie della Stradale e che segnala in tempo reale ai poliziotti in servizio se intorno sta circolando un’auto senza assicurazione o senza revisione. Un aiuto per i poliziotti, anche se la maggior parte delle sanzioni scatta durante i classici posti di controllo.
L’articolo 193 del Codice della strada prevede che «i veicoli a motore non possono essere posti in circolazione sulla strada senza la copertura assicurativa a norma delle vigenti disposizioni di legge sulla responsabilità civile verso terzi»: le multe vanno da 866 a 3.464 euro, con la sospensione della patente fino a due mesi in caso di recidiva in due anni. È inoltre previsto il sequestro del mezzo fino a quando non viene pagata l’assicurazione. Per chi invece circola con un’auto senza la revisione le multe vanno da 173 a 694 euro con il fermo del mezzo fino a quando viene regolarizzata la procedura di revisione, sia che il veicolo venga intercettato dalla polizia sulla viabilità ordinaria sia su quella autostradale, anche se le due violazioni sono sanzionate da differenti articoli del Codice della strada (l’80 nel primo caso, il 176 nel secondo).
© RIPRODUZIONE RISERVATA