Cronaca / Bergamo Città
Martedì 29 Ottobre 2024
Ecosistema urbano, a Bergamo bene verde e rifiuti. Male l’aria e gli incidenti stradali
LA CLASSIFICA. La graduatoria stilata da Legambiente e Sole 24 Ore: la Bergamasca sale dal 17° al 16° posto. Tra i parametri critici Pm10 e vittime della strada.
Bene per fotovoltaico, trasporto pubblico, rifiuti e verde, meno per la qualità dell’aria e per vittime della strada. Alla fine, incastrati tutti gli indicatori, il piazzamento è nella fascia alta: Bergamo si posiziona al 16° posto tra le province italiane nella classifica «Ecosistema urbano 2024», la graduatoria stilata ogni anno da Legambiente e dal Sole 24 Ore su un’ampia serie di parametri legati all’ambiente, al verde e alla mobilità, con i primi tre posti nazionali occupati da Reggio Emilia, Trento e Parma. La Bergamasca consolida e anzi migliora lievemente il proprio rendimento, visto che lo scorso anno era al 17° posto.
I migliori risultati bergamaschi riguardano l’«uso efficiente del suolo», il fotovoltaico sugli edifici pubblici, i passeggeri del trasporto pubblico locale, la raccolta differenziata, ma anche la densità degli alberi in rapporto alla popolazione
Dove Bergamo eccelle
I migliori risultati bergamaschi riguardano l’«uso efficiente del suolo», (14° posto, è un indice che combina i trend di consumo di suolo, l’urbanizzazione e i residenti), il fotovoltaico sugli edifici pubblici (14° posto, l’indice mette in rapporto la potenza generata e la popolazione residente), i passeggeri del trasporto pubblico locale (18° posto, sempre in rapporto agli abitanti), la raccolta differenziata (20° posto, nel 2023 al 76,7% su scala provinciale), ma anche la densità degli alberi in rapporto alla popolazione (20° posto). «Sulla raccolta differenziata i risultati sono particolarmente positivi – sottolinea Oriana Ruzzini, assessore a Transizione ecologica, Ambiente e Verde del Comune di Bergamo –, e puntiamo a fare sempre meglio: arriveranno 130 autocompattanti su strada, così come le isole su strada, e l’impegno è anche nell’ottica della riduzione dei rifiuti, non solo ad aumentare ulteriormente la differenziata. Anche sul verde i dati sono importanti: nei giorni scorsi l’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione dell’ambiente, ndr) ha indicato Bergamo come il secondo capoluogo lombardo con più superficie vegetata (52%, al primo posto c’è Como al 53,5%, ndr), il nostro obiettivo è anche quello di rafforzare la biodiversità». Scendendo nelle classifiche dei singoli indicatori, la Bergamasca è 31ª per minor dispersione idrica (va perso il 25,3% di quanto immesso nella rete), è 43ª per minor produzione pro capite di rifiuti urbani (ogni anno ciascun bergamasco produce 481,1 chilogrammi di rifiuti), è 54ª per isole pedonali.
Male la qualità dell’aria
Le note dolenti, come risaputo, riguardano la qualità dell’aria. Guardando al 2023, anno di riferimento del dossier, la provincia di Bergamo era al 63° posto per concentrazione di PM 10, al 76° per sforamento dei limiti dell’ozono, 80ªper concentrazione di PM 2,5 e 91ª per quella di biossido di azoto. «Le caratteristiche geografiche non ci aiutano – premette Ruzzini –, nel 2023 i dati su PM 2,5, azoto e PM 10 erano in miglioramento. Stiamo lavorando per fare dei passi in avanti: l’obiettivo è quello di adottare un regolamento per l’aria, ragionando su tutti i parametri su cui si può agire, superando il meccanismo delle ordinanze che si rinnovano anno dopo anno».
Un insieme organico di azioni che ha almeno due pilastri: «Un tema rilevante è la mobilità – spiega Ruzzini –: con l’assessore Marco Berlanda (che ha la delega alla Mobilità, ndr) si sta lavorando per ridurre il numero di auto che entrano in città, obiettivo degli interventi legati a e-Brt e Teb T2. Alle emissioni inquinanti contribuisce anche il riscaldamento degli edifici, quindi occorre dosare il riscaldamento e gli impianti di raffrescamento, evitando gli sprechi: il teleriscaldamento può incidere positivamente, perché permette di ridurre le emissioni delle caldaie. Nel regolamento su cui stiamo lavorando si aggiungono poi altre azioni, come il ragionamento sulla città “smoke free”, parte del piano per l’aria pulita».
La Bergamasca è la provincia peggiore per quanto riguarda le vittime della strada. Sommando morti e feriti, nel 2023 la Bergamasca ha contato 9,7 persone coinvolte in incidenti stradali ogni 1.000 abitanti: nessun’altra provincia ha fatto peggio
Maglia nera per gli incidenti stradali
Se per la qualità dell’aria Bergamo è nelle retrovie ma comunque non sul fondo della graduatoria, la provincia conquista invece una non invidiabile maglia nera in un’altra categoria: è la provincia peggiore per quanto riguarda le vittime della strada. Sommando morti e feriti, nel 2023 la Bergamasca ha contato 9,7 persone coinvolte in incidenti stradali ogni 1.000 abitanti: nessun’altra provincia ha fatto peggio.
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