Dopo l’accoltellamento in stazione, Gandi: «Presidio costante e la collaborazione di tutti»

«Accanto al presidio fisico dei luoghi ed agli interventi preventivi e repressivi, si può pensare ad altre iniziative che provino a mutare il clima di quei luoghi». L’assessore alla Sicurezza del Comune di Bergamo Sergio Gandi interviene dopo il fatto di venerdì sera in stazione, con l’accoltellamento di un uomo.

«Nessuno ha mai sottovalutato la delicatezza della situazione nell’area delle stazioni, in particolare nei fine settimana, prova ne sia che per ben due volte in due settimane - il 18 maggio e l’8 giugno - il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica se n’è occupato, mettendo in atto da subito, dal 20 maggio, il raddoppio dei servizi in quell’area, come i media locali hanno in questi giorni evidenziato». Sergio Gandi pone l’attenzione sulla situazione alla stazione di Bergamo dopo la rissa e l’accoltellamento di venerdì 18 giugno.

Un uomo, di circa 30 anni di origini nordafricane, è rimasto ferito in una rissa avvenuta intorno alle 21.30 nei pressi della stazione ferroviaria: «La presenza delle Forze di Polizia è costante ed è dimostrata dal fatto che - ove qualcosa accada - gli interventi sono immediati e si concludono, nella generalità dei casi, con il fermo dei responsabili. Nel caso di venerdì l’intervento è stato della Polizia Locale, come è avvenuto in altre occasioni da parte di Polizia di Stato o Carabinieri».

«Una altrettanto evidente attività riguarda i senza fissa dimora, ed è svolta dalle Forze di Polizia di concerto con i servizi sociali - continua Gandi -. Bisogna continuare su questa strada, con un presidio costante e continuo dell’area operato di concerto da tutti gli attori coinvolti. È evidente, infatti, che questo tema non può investire la sola Amministrazione comunale, ma tutto il sistema istituzionale nel suo complesso, che - come detto - sta producendo sforzi evidenti e mantiene un’attenzione costante».

Accanto al presidio fisico dei luoghi ed agli interventi preventivi e repressivi, si può pensare ad altre iniziative che provino a mutare il clima di quei luoghi: «L’avvio del festival Bergamo1000 in piazzale Alpini, con concerti e somministrazione di alimenti e bevande, farà sì che quell’area sia vissuta in maniera positiva da centinaia di persone. Un modello da estendere e reiterare - spiega ancora l’assessore alla Sicurezza Sergio Gandi -. Al contempo, su p anniazzale Marconi e piazzale Alpini pensiamo di introdurre il divieto di consumo di alcol al di fuori degli ambiti dei pubblici esercizi e delle attività autorizzate, sperimentandone la portata e monitorandone gli effetti».

RIMOZIONE AREA BICI
«Oltre agli interventi manutentivi, di ripristino e di demolizione di cui si è parlato nei Comitati di maggio e giugno (ripristino delle porte di accesso alla stazione e di alcuni cancelli divelti nell’area dei magazzini RFI, potatura del verde e mantenimento della pulizia dello scalo: interventi già appaltati da RFI e Sistemi Urbani; demolizione degli ex magazzini merci, oggi dismessi), si è condivisa in seno alla Giunta l’idea di un intervento fisico sul piazzale della stazione, con la rimozione, non appena la nuova velostazione (sicura ed automatizzata) sarà completata, dell’attuale deposito biciclette, che - purtroppo - si presta ad essere luogo di stazionamento e di impropri assembramenti ad opera di soggetti oggetto di attenzione delle Forze dell’Ordine» continua Gandi.

«Quello spazio, e l’area verde vicina, potranno avere un nuovo disegno ed una nuova vocazione. Proprio nell’area retrostante il deposito, è collocato il Dopolavoro Ferroviario, con oltre 500 soci, che riteniamo opportuno valorizzare affinché possa farsi promotore di iniziative sociali e culturali di valenza cittadina».

«A tutto questo si aggiunge il lavoro svolto dai servizi sociali del nostro Comune e dal Terzo Settore (con il drop in, il Posto caldo di Don Resmini, le attività di Terre di Mezzo, il ruolo del Patronato, di Caritas, della Cooperativa di Bessimo e di tanti altri) nell’intercettare i bisogni di quella parte di cittadini fragile e bisognosa di sostegno. Ben vengano i contributi di tutti, critiche comprese; ciò che importa è lavorare tutti insieme, ciascuno nel proprio ruolo, per dare una prospettiva diversa ad un’area certamente delicata».

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