Donizetti, interni quasi finiti
«Sarà pronto a ottobre»

Il cantiere del teatro. Parquet posato, ora tocca ai tessuti dei palchi. All’esterno si lavora ai rivestimenti delle facciate. Corsa contro il tempo per recuperare i ritardi accumulati.

Le luci proiettate sul palco, il rosso vivo delle tappezzerie di Rubelli, il parquet appena posato. Si inizia a rivedere il teatro Donizetti nelle sue sembianze, dopo l’operazione a cuore aperto dei mesi scorsi. Le foto della Fondazione Donizetti sono state rese pubbliche ieri: la platea a cui mancano solo le poltroncine, il nuovo palco denso di tecnologia, gli affreschi che hanno ripreso colore dell’ex appartamento del custode (nonché futuro bar della galleria), gli esterni con una prima parte dei rivestimenti posati. Scatti per raccontare alla città che il teatro riaprirà le sue porte, «giusto il tempo per tornare meravigliosi» recita l’hashtag della Fondazione sulla pagina Facebook.

Con il placet della Sovrintendenza le maestranze hanno ripreso a pieno ritmo, con l’obiettivo di chiudere il cantiere entro il 15 ottobre, come da (ultimo) cronoprogramma. I lavori si erano infatti fermati davanti al ritrovamento di una strada di epoca medioevale proprio dove si andrà a realizzare la vasca antincendio (la Commissione dei beni culturali si è espressa poco più di una settimana fa, autorizzando la rimozione del manufatto, ma chiedendone la valorizzazione in una delle sale pubbliche del teatro). Il presidente della Fondazione Donizetti Giorgio Berta si dice «moderatamente ottimista che il fine lavori possa avvenire in tempi accettabili rispetto ai programmi di riapertura». E spiega: «I lavori sono ripartiti a pieno ritmo grazie alla collaborazione con l’Ati Fantino costruzioni e con la collaborazione di tutti quelli che si stanno adoperando per consegnare il teatro per tempo. È stato accumulato ritardo, ma molto inferiore rispetto a quello che le effettive difficoltà avrebbero potuto determinare. Abbiamo già programmato anche i lavori sulla vasca, per rendere tutto compatibile con la data di consegna, che era stata fissata il 15 ottobre».

Dopo la chiusura dei cantieri, Donizetti compreso, imposta dalle misure ministeriali per il contenimento del coronavirus (50 giorni di stand by), la Fondazione ha subito l’inaspettata frenata della Sovrintendenza. E dopo il benestare della Commissione, si cerca di recuperare. Anche perché la stagione lirica è in programma dal 19 novembre (ne abbiamo dato conto sul giornale di ieri, illustrando la nuova edizione del Donizetti Opera) e le prove devono iniziare un mese prima. È una corsa contro il tempo: «Abbiamo finito la posa e il trattamento del parquet della platea, nei palchi e nelle gallerie – spiega il direttore dei lavori Nicola Berlucchi -. Oggi (ieri per chi legge, ndr) è iniziata la posa dei tessuti dei palchi. Sono stati invece già completati i rivestimenti esterni dei camerini, nelle varie gradazioni di rosa. Terminati anche i restauri dell’appartamento del custode, rimasto chiuso per anni, che sarà utilizzato come bar della galleria. Anche i serramenti dei camerini sono stati montati, come le porte antincendio, i cui serramenti saranno rossi, come le tappezzerie».

Manca soprattutto la parte impiantistica, la posa dei rivestimenti sulle facciate e, intervento più ingente, la realizzazione della vasca da cui, in caso di incendio, si potrà attingere acqua, in piazzetta Cavour. Soddisfatta della ripresa dei lavori l’assessore alla Cultura di Palafrizzoni Nadia Ghisalberti: «Dalle immagini si vede quanta bellezza sarà restituita alla città – commenta -. C’è una grande attesa da parte di tutti, per rivedere il teatro anche nella sua nuova veste tecnologica, perché diventa moderno dal punto di vista dei servizi. La programmazione dovrà essere all’altezza di questo grande teatro, ma su questo non ho dubbi».

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