Cronaca / Bergamo Città
Sabato 23 Aprile 2022
Donazioni di organi: Bergamo al 41° posto in Italia. «Ma tante opposizioni»
Giornata nazionale Nel 2021 sono stati effettuati al «Papa Giovanni» 147 trapianti. L’importanza della sensibilizzazione sulle scelte in vita.
Donare un organo è donare la vita. E i bergamaschi continuano a mostrare una grande sensibilità sul tema. In occasione della Giornata nazionale della donazione, che si celebra oggi, 24 aprile, il Centro nazionale trapianti ha reso noti i dati dell’«indice del dono», una valutazione, a livello delle varie realtà provinciali italiane, che tiene di conto alcuni indicatori come la percentuale dei consensi alla donazione, quella delle astensioni e il numero dei documenti emessi, cioè delle carte d’identità, poiché il consenso alla donazione può essere espresso anche all’atto del rinnovo di quel documento, oltre che iscrivendosi all’Aido. E Bergamo risulta essere al 41° posto in Italia, in risalita rispetto alla valutazione degli scorsi anni che la piazzava in cinquantottesima postazione.
147 trapianti nel 2021
L’ospedale Papa Giovanni di Bergamo non ha mai fermato la sua attività come Centro trapianti neppure nel pieno dell’emergenza pandemica, e già dall’anno scorso è sostanzialmente tornato ai livelli pre Covid: nel 2021 sono stati 147 i trapianti di organi effettuati a Bergamo, quelli del 2019 erano stati 153, mentre nel 2020, l’anno più complicato per lo scoppio della pandemia, si era scesi a 111. È sul fronte della sensibilizzazione alla donazione che occorre impegnarsi: il tasso di opposizione è intorno al 30%, una percentuale che è comunque in linea con la situazione nazionale. «È importante che ci si esprima rispetto alla propria disponibilità o meno a donare gli organi in caso di morte cerebrale quando si è in vita – sottolinea Elena Buelli, referente dell’attività di Coordinamento per il prelievo e il trapianto d’organo dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo – . La percentuale di opposizione può sembrare più o meno elevata, anche perché va valutata rispetto al numero dei deceduti ritenuti idonei alla donazione; ma c’è un dato su cui occorre riflettere, e cioè quello delle opposizioni che vengono espresse dai parenti. Spesso i familiari non se la sentono di prendere una decisione, se non hanno avuto modo di conoscere le volontà del loro caro quando era in vita. E vengono interpellati in momenti molto delicati, mentre stanno elaborando un lutto. Per questo è importante che la scelta di donare venga espressa dai singoli quando si è in vita: lo si può fare anche al rinnovo della carta d’identità». In Bergamasca nel 2021 i deceduti idonei alla donazione sono stati 36, le opposizioni 11, con un tasso di opposizione del 30,6%. «Di queste 11 opposizioni – spiega Buelli – 10 sono state espresse dai parenti».
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