Docenti senza cattedra: «Sedi scelte e legge 104, i motivi dell’esclusione»

SCUOLA . Dopo le tante proteste degli insegnanti esclusi, l’Ufficio provinciale ha pubblicato la spiegazione del funzionamento dell’algoritmo. Presto nuovi incarichi.

Sono numerosi i reclami che l’Ufficio Scolastico di Bergamo ha ricevuto da parte di tanti docenti supplenti bergamaschi dopo le nomine da Gps (Graduatorie provinciali delle supplenze) arrivate nelle caselle di posta elettronica degli aspiranti insegnanti venerdì scorso. Il sistema di assegnazione della cattedra infatti è affidato a un algoritmo che, in base alle preferenze espresse dall’aspirante docente, assegna una supplenza al 31 agosto, al 30 giugno, o con uno «spezzone» orario.

A seguito delle nomine di qualche giorno fa, sono tanti i supplenti rimasti senza incarico (circa 700 insegnanti supplenti) o a cui è stato assegnato solo un pugno di ore che corrispondono a

Il sistema di assegnazione delle cattedre è affidato a un algoritmo

uno stipendio risicato, in molti casi insufficiente per raggiungere la proverbiale fine del mese. Lunedì diversi insegnanti rimasti senza nomina, alcuni precari storici, hanno protestato fuori dall’Ufficio scolastico. Il malcontento e i disguidi stanno riguardando un po’ tutta la Regione: nelle province di Milano e Brescia in particolare sono state addirittura annullate le «prese di servizio» dei docenti nominati da Gps, per avere il tempo di effettuare i dovuti controlli riguardo alle nomine effettuate. A Bergamo per la verità non ci sono stati intoppi con le «assunzioni» dei docenti individuati. Ciò non significa che in tanti siano rimasti a bocca asciutta e scontenti.

La posizione dell’Ufficio scolastico

Per dare riscontro ai tanti reclami ricevuti, il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, Vincenzo Cubelli, ha pubblicato sul sito istituzionale una comunicazione dedicata per spiegare, punto per punto, perché tanti docenti, quest’anno, non hanno ricevuto la nomina o si sono visti scavalcare in graduatoria da colleghi con meno punteggio e, quindi, meno anzianità di servizio.

«I reclami pervenuti – scrive Cubelli in un corposo documento – vertono principalmente sulle due seguenti fattispecie: l’aspirante lamenta di essere stato superato in fase di nomina da docenti in posizione inferiore e/o con punteggio notevolmente più basso; il docente lamenta di non aver ricevuto la nomina o di aver ricevuto una nomina diversa da quella cui avrebbe avuto diritto», spiega Cubelli. Nella prima ipotesi, elenca il dirigente, «la spiegazione è che i candidati in posizione inferiore potrebbero beneficiare della precedenza di cui alla legge 104 del 1992, secondo la quale, il candidato beneficiario sceglie la sede con precedenza rispetto a tutti gli altri».

Gli aspiranti lamentano di essere stati superati in fase di nomina da docenti in posizione inferiore

Sotto esame anche il caso dei «riservisti», vale a dire coloro a cui, per diversi motivi, «spetta un posto intero» (vale a dire la cattedra al 31 agosto) e, in alcuni casi, anche di poter scegliere «prioritariamente la sede rispetto agli altri candidati», si legge nel documento firmato da Cubelli. Tra queste fattispecie di «riservisti» ci sono, come spiega il dirigente, oltre ai beneficiari della legge 104, anche «gli operatori volontari, che hanno concluso il servizio civile universale, senza demerito».

Il funzionamento dell’algoritmo

Per quanto riguarda, invece, le «lamentele» per non aver ricevuto nomina o aver ricevuto una nomina diversa da quella per la quale si riteneva di avere diritto, il dirigente spiega: «La motivazione è nell’istanza di scelta delle 150 sedi che il candidato ha prodotto». Vale a dire che l’intoppo sta in quell’elenco di preferenze (se ne potevano esprimere, per l’appunto, fino a 150) che ogni aspirante docente ha compilato per candidarsi a una cattedra. La spiegazione è molto tecnica e insita nel funzionamento dell’algoritmo ministeriale che assegna le cattedre. Infatti, se «il sistema informatico, nello scorrimento della graduatoria, arrivato alla posizione del candidato “x”, non individua fra le preferenze espresse da quel candidato nessuna delle sedi lasciate libere dai candidati che lo precedono, automaticamente e inderogabilmente, l’algoritmo considera il candidato rinunciatario e non gli attribuirà alcuna nomina per quella classe di concorso per l’intero anno scolastico».

«Le sedi possono essere assegnate al candidato solo se vi è perfetta coincidenza fra le preferenze espresse e la sede risultante libera per scorrimento».

Dopo la prima tranche di nomine da Gps, ce ne saranno altre, ma il dirigente specifica che: «nelle successive fasi di nomina, le sedi divenute nuovamente disponibili – anche a seguito delle rinunce espresse dai candidati individuati nelle precedenti fasi – non saranno assegnate ai candidati che sono stati già “superati”. Il sistema informatico ripartirà dall’ultimo candidato individuato per ciascuna classe di concorso all’esito della precedente fase di nomina, così come stabilito dalla normativa di riferimento».

In poche parole, se in fase di nomina l’algoritmo si è arrestato a un candidato «x», in posizione 1150, alla seconda fase ripartirà dal candidato in posizione 1151 senza riconsiderare le domande dei candidati già «superati». «Le sedi possono essere assegnate al candidato solo se vi è perfetta coincidenza fra le preferenze espresse e la sede risultante libera per scorrimento».

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