Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 08 Ottobre 2021
Discoteche bergamasche pronte per ripartire. «Ora però serve personale che torni a lavorare nei locali»
Discoteche riaperte al 50%, Visinoni: «Non faremo grandi numeri ma almeno ripartiamo. Il settore ha perso il 90% del fatturato e fatica a trovare personale».
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che allenta le strette anti-Covid e prevede la riapertura delle discoteche con capienza che «non può comunque essere superiore al 75% di quella massima autorizzata all’aperto e al 50 per cento al chiuso». Le nuove disposizioni entrano in vigore lunedì prossimo, 11 ottobre e, in caso di violazione delle regole su capienza e green pass, dalla seconda violazione scatterà la sanzione della chiusura.
«Siamo di fatto l’ultima categoria a riaprire, dopo oltre 14 mesi di chiusura - sottolinea Paolo Visinoni, presidente del Gruppo Gestori sale da ballo Ascom Confcommercio-Silb Bergamo -. Sono stati mesi difficili, in particolare per i costi di affitti, personale e operatori dello spettacolo. Le perdite stimate sono del 90% per chi ha potuto attutire l’impatto dell’emergenza con le aperture estive ma chi non poteva contare su spazi esterni ha chiuso il 2020 con un bilancio totalmente in rosso ».
Salvare il salvabile, quindi, e l’apertura al 50% della capienza totale fa sorridere i gestori delle discoteche: «Non faremo sicuramente grandi numeri ma è sufficiente per far ripartire il settore in condizioni che riteniamo appropriate – prosegue Visinoni -. Speriamo di non dover tornare indietro e che la campagna vaccinale dia i suoi esiti . Da parte nostra non possiamo che garantire controlli rigorosi, attenzione e massima professionalità per tornare a vivere la socialità nei nostri locali in maniera sicura» .
«Accogliamo con soddisfazione la decisione di aumentare la capienza delle discoteche al 50% del Governo che ha recepito le istanze di una categoria messa in ginocchio dall’emergenza Covid – conclude Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Certo rimane da risolvere la questione del personale perché molti lavoratori del settore in questi mesi hanno trovato altre occupazioni, un problema che del resto abbiamo già riscontrato per bar e ristoranti. Ad ogni modo la riapertura è un bel segnale e occorrerà stabilire in fretta nuove capienze per poter mantenere competitive queste attività altrimenti economicamente insostenibili».
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