Disagio giovanile in aumento: alcol, azzardo e droga le piaghe da sconfiggere

L’indagine. Tredicimila adolescenti bergamaschi hanno risposto a un questionario anonimo. Gli psicologi: ansia e mercificazione del corpo sono in forte crescita tra le ragazze in particolare. Su L’Eco di Bergamo di giovedì 17 novembre l’approfondimento.

L’ondata del disagio giovanile, dispersa tra mille rivoli e alimentata da altrettanti fattori, scorre impetuosa e disegna uno scenario di criticità anche in Bergamasca: la paghetta finisce tra alcol, azzardo o droga (farmaci compresi), il cellulare si fa compagno di vita e di crescita, l’insoddisfazione porta all’autolesionismo. I dati sono quelli fotografati nel «Progetto Selfie» promosso dall’Ambito territoriale di Bergamo – col Comune di Bergamo capofila – e in sinergia con l’Ufficio scolastico territoriale e l’Ats, realizzato sul campo dal Centro «Semi di Melo». Tredicimila adolescenti bergamaschi (tra medie e superiori) hanno risposto nei mesi scorsi a un questionario anonimo; ne è uscita l’istantanea di una generazione minacciata da diverse insidie.

Il 60% delle studentesse delle superiori è insoddisfatto della propria immagine corporea, e il 35% si è procurato dolore fisico volontariamente

Il virtuale si sostituisce sempre più al reale: il 57% delle studentesse superiori passa più di due ore a chattare, il 32% degli adolescenti non legge mai. Il 40% dei ragazzi delle superiori dichiara di spendere parte della propria paghetta in alcol, l’11% dedica una parte dei propri soldi all’azzardo, l’8% compra cannabinoidi, l’1,6% cocaina e l’1,5% eroina, il 2% sostanze sintetiche. Il 58% degli studenti delle superiori ha avuto esperienze con l’azzardo, e il 67% conosce luoghi dove è possibile giocare anche se si è minorenni. Altro tema: il 60% delle studentesse delle superiori è insoddisfatto della propria immagine corporea, e il 35% si è procurato dolore fisico volontariamente.

Spiega Simone Feder, psicologo, promotore del Centro studi per la formazione e la ricerca sull’infanzia e l’adolescenza «Semi di Melo»: «Il disagio giovanile si lega sempre più alla fatica che i giovani manifestano nell’affrontare i propri compiti e obiettivi: da qui nascono gli attacchi di panico, sempre più in crescita. Le situazioni più difficili si rilevano nelle ragazze». Tema, quest’ultimo, su cui si sofferma anche Luca Biffi, responsabile dell’Unità di Prevenzione delle dipendenze dell’Ats: «C’è una forte differenza di genere, le femmine chiedono un maggiore intervento di supporto. L’ansia è la problematica principale».

«Progetto Selfie» è stato promosso dall’Ambito territoriale di Bergamo in sinergia con l’Ufficio scolastico territoriale e l’Ats, e realizzato sul campo dal Centro «Semi di Melo»

Lo scorso anno scolastico il supporto psicologico dell’Ats ha intercettato 1.274 studenti, raddoppiati rispetto ai 672 del 2020/21. Tra i fenomeni criticamente in ascesa, c’è una «mercificazione del corpo» in formato 2.0: è il boom di piattaforme come Onlyfans. Sia Feder sia Biffi, inoltre, confermano il preoccupante e forte aumento degli atti di autolesionismo. «Nel periodo della pandemia – ricorda Ilenia Fontana, dell’Ufficio scolastico territoriale – ci siamo accorti delle tante fragilità di studenti, docenti e dirigenti. Lavoriamo per potenziare le sinergie del territorio».

Approfondisci l'argomento sulla copia digitale de L'Eco di Bergamo del 17 novembre

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