Cronaca / Bergamo Città
Domenica 10 Ottobre 2021
Demenza, per assistere
è necessario conoscere
Non esistono cure, ma molto si può fare per aiutare la persona malata a stare bene, nonostante la progressione della patologia.
La demenza è una sindrome dovuta ad una malattia che colpisce il cervello, cronica e progressiva che compromette le facoltà mentali (memoria, capacità di ragionamento, linguaggio), l’affettività e l’emotività (depressione, ansia, angoscia), il comportamento e la personalità (agitazione, aggressività, reazioni catastrofiche, apatia). Le compromissioni sopra descritte pregiudicano le usuali attività sociali e lavorative della persona, fino alla totale perdita di autonomia, iniziando con qualche piccola perdita di memoria, fino ad arrivare alla necessità di aiuto per tutte le attività di vita quotidiana (igiene personale, camminare, mangiare, etc).
Per assistere è necessario conoscere la malattia, le sue caratteristiche, ed i comportamenti delle persone malate evitando di intervenire impropriamente. È fondamentale la formazione, i familiari all’esordio della patologia, possono rivolgersi alle Associazioni Alzheimer, partecipare agli Alzheimer Café e affidarsi ai Cdcd (Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze), poiché il percorso da intraprendere sarà lungo e faticoso ed è importante farsi sostenere ed essere opportunamente preparati, raggiungendo così una buona assistenza. Mettiamoci nei loro panni, cosa provano? Come si sentono? Sono preoccupati, confusi, disorientati, sentendosi persi e spesso incompresi. L’obiettivo dell’assistenza è farli sentire a loro agio in ogni situazione, è quindi opportuno stare accanto,non contrastare,assecondare, condurre solo se richiesto ed aiutare solo se necessario, evitando di umiliare, sottolineando errori e mancanze attraverso rimproveri; sostenendo le abilità residue, gratificando i successi.
È indicato creare una routine giornaliera, sia delle attività abituali (di vita quotidiana o ludico-ricreative), che nell’utilizzo degli spazi, i quali devono essere via via semplificati e resi sicuri. La parte più complessa, si presenta all’insorgenza dei disturbi comportamentali, i quali si manifestano con difficoltà di controllo e gestione delle emozioni ed incapacità di adeguare il proprio comportamento nei diversi momenti della vita quotidiana,essi possono anche essere causati da bisogni e/o problemi di salute che la persona non riesce ad esprimere diversamente (fame, sete, dolore, stipsi, etc).
Il caregiver,durante la giornata dovrà sempre cercare la collaborazione del malato, senza imporsi per evitare lo scontro. Riconoscendo l’impegno assistenziale del familiare, è fondamentale che lo stesso si prenda cura di sé, evitando di sovraccaricarsi nella gestione del malato, coinvolgendo la rete parentale, permettendosi di chiedere aiuto. Vi è inoltre l’opportunità di riferirsi ai servizi territoriali come le Associazioni Alzheimer, gli Alzheimer Café, Sad (Servizio di Assistenza Domiciliare del Comune), Rsa aperta (servizio domiciliare della Rsa), Adi (Assistenza Domiciliare Integrata), Cdi (Centro Diurno Integrato), Rsa (Residenze Sa-nitarie Assistenziali e Nuclei Alzheimer). Davanti alla diagnosi di demenza, subentra disperazione, è vero non c’è cura, ma c’è molto che si può fare per aiutare la persona malata a stare bene, nonostante la malattia. Chi ha conoscenza, fa la differenza nello stare accanto; lasciarsi aiutare, condurre ed accompagnare nel percorso della malattia da chi è esperto, è un’opportunità.
*Coordinatrice infermieristica
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