Daspo al Bocia, niente deroghe
Si attende la sentenza, c’è dialogo

Al corteo dei tifosi organizzato sabato per chiedere che Galimberti possa tornare allo stadio, il nuovo questore Maurizio Auriemma ha risposto con un invito in via Noli. E così, ecco l’incontro di lunedì, terminato mezz’ora prima del fischio d’inizio di Atalanta-Empoli. Incontro che è stato definito da entrambe le parti positivo e all’insegna della cordialità.

La sentenza del Consiglio di Stato, cui s’è appellata la difesa di Claudio «Bocia» Galimberti per il famoso «Daspo della porchetta» rimediato dal leader della Curva Nord il 12 aprile 2015, congela per ora ogni decisione. Ma l’incontro avvenuto in questura fra i legali del capo ultrà Andrea Pezzotta e Federico Riva, l’onorevole curvaiolo Daniele Belotti e due esponenti della tifoseria nerazzurra con il questore Maurizio Auriemma e il vicario Edgardo Giobbi ha aperto squarci di dialogo fra due posizioni che fin qui erano sembrate molto distanti.

Al corteo dei tifosi organizzato sabato per chiedere che Galimberti possa tornare allo stadio, il nuovo questore Maurizio Auriemma ha risposto con un invito in via Noli. E così, ecco l’incontro di lunedì, terminato mezz’ora prima del fischio d’inizio di Atalanta-Empoli. Incontro che è stato definito da entrambe le parti positivo e all’insegna della cordialità.

«Finalmente un questore che oltre alle dichiarazioni di rito sul dialogo - commenta Belotti -, dimostra di credere realmente nel dialogo». Anche se Auriemma ha subito messo le cose in chiaro: senza un pronunciamento del Consiglio di Stato (atteso fra un paio di settimane), inutile prendere iniziative. «Sarebbe antipatico intervenire con un giudizio pendente - chiosa il questore a fine incontro, prima di presentarsi allo stadio -. Non sono possibili moratorie (i tifosi avevano chiesto per Galimberti la deroga perché potesse assistere a una partita prima che la Nord venga demolita, ndr), ma si può lavorare per il futuro, magari già dal prossimo campionato». Auriemma pare sia stato favorevolmente impressionato dal corteo di sabato, cui ha assistito. «Nessun coro contro le forze dell’ordine, tifosi incaricati di ripulire le strade, comportamento responsabile - elenca il questore -. È un percorso di maturazione che la tifoseria ha intrapreso da tempo e che la porta a recuperare credibilità; lo stesso Galimberti ultimamente non si è più reso protagonista di episodi negativi».

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