Dalla polizia locale allo psicologo: in Comune 93 nuove assunzioni

IL PIANO . I contratti saranno 81 a tempo indeterminato e 12 a tempo determinato. La sindaca: «Risposta concreta alla necessità di dotare il Comune di figure professionali sempre più qualificate». Resta il problema del turnover generazionale.

Bergamo

Nel corso del 2025 il Comune di Bergamo prevede 93 assunzioni, 81 a tempo indeterminato e 12 a tempo determinato: agenti della polizia locale (6 unità), «istruttori» amministrativi (15), istruttori culturali (3) e, ancora, uno specialista contabile e uno psicologo. Le previsioni sono contenute nel Piao, il Piano integrato di attività e organizzazione approvato dalla Giunta Carnevali la scorsa settimana. È dai dati contenuti nel documento che si delinea il ritratto del dipendente «medio» a Palafrizzoni: è donna, ha più di 50 anni e nel 35% dei casi utilizza lo smart working. Emerge forte una criticità, il turnover generazionale che fatica a compiersi, si legge nel Piao: «Il personale in servizio presenta una distribuzione di età asimmetrica con un forte sbilanciamento nella fascia di età 51-60, al 2024 circa il 57% del personale dipendente è over 50. Oltre all’avanzamento tecnologico e alla semplificazione dei processi, è stato dato avvio a un percorso che permetterà di garantire un forte ricambio generazionale, associato a un importante sviluppo formativo del personale presente».

Gli obiettivi

Tante sono le dinamiche, dietro ai numeri raccontati dal Piao, strumento messo a punto dagli uffici comunali sulla base delle linee di mandato dell’amministrazione. Spiega la sindaca Elena Carnevali: «Investire sul rafforzamento del personale rappresenta, da un lato, una risposta concreta alla necessità di dotare il Comune di figure professionali sempre più qualificate, in grado di affrontare l’ampliamento delle competenze richieste e garantire servizi e opere sempre di maggiore qualità ai cittadini e alle cittadine. Dall’altro, si tratta anche di un’opportunità per promuovere un rinnovamento non solo organizzativo, ma anche culturale e progettuale. Per l’amministrazione si tratta di un impegno rilevante, soprattutto alla luce delle difficoltà che i Comuni stanno attraversando sul piano finanziario, nonché del fisiologico turnover legato ai pensionamenti e all’uscita di dipendenti che hanno dato un contributo prezioso alla vita amministrativa della città». Il Piao esiste dal 2021, ma, spiegano i funzionari comunali, «quest’anno abbiamo introdotto qualche novità, migliorando la comunicazione, per rendere il documento più leggibile e trasparente». Una sezione del Piano si focalizza sul personale, un quadro complesso che riguarda oltre 800 dipendenti. Il trend delle assunzioni, dal 2020 ad oggi è in crescita. Le persone che lavorano per il Comune sono passate dalle 844 del 2020 alle 874 del 2024 (dato aggiornato al 31 dicembre), 30 in più (tra uscite ed entrate). Il dato 2025 si consoliderà solo a fine anno, quando a fronte dei 93 nuovi ingressi, si dovranno conteggiare i pensionamenti.

Profili «alti» in crescita

In aumento soprattutto i profili «alti». Nel 2024, su 874 dipendenti, 12 (compreso il direttore generale) svolgono un incarico dirigenziale, 46 compongono il «middle management, funzionari di elevata qualificazione». Difficile però reclutare alcune figure, come architetti e ingegneri, professionalità che sul mercato privato sono meglio retribuite. In questo caso il posto fisso nel settore pubblico perde appeal. Sull’età media, qualche miglioramento c’è stato: mentre nel 2020 i dipendenti sotto i 30 anni erano 30, nel 2024 sono diventati 48. Passati invece da 107 a 159 quelli di età compresa tra i 31 e i 40 anni. A prevalere le donne (560, contro 314 uomini) ben rappresentate anche nelle posizioni apicali, con 5 dirigenti (6 gli uomini). Nel Piao anche il punto sullo smart working o «lavoro agile»: nel 2024 sono stati 305 dipendenti ad utilizzare il lavoro a distanza (pari a circa il 35% del personale) per un totale di 11.316 giornate lavorative. «Abbiamo iniziato un monitoraggio per capire gli ambiti di intervento – spiegano i funzionari comunali –, questi sono i primi dati, che ancora devono essere approfonditi». Lo smart working è una delle «azioni positive» (così tecnicamente definite) da Palafrizzoni, per garantire «parità e pari opportunità per l’accesso al lavoro». Tra questi la valorizzazione dei generi ed in particolare del ruolo della donna, «garantendo il medesimo trattamento retributivo senza distinzioni tra uomini e donne – si legge nel Piao – e l’orario di lavoro flessibile per conciliare vita familiare e lavorativa, in particolare consentendo anche l’uscita anticipata dal lavoro per il ritiro dei bambini dalla scuola dell’obbligo».

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