Dal «ragno violino» ai detersivi ingeriti: Centro antiveleni, 400 chiamate al giorno

ALL’OSPEDALE PAPA GIOVANNI XXIII. In aumento le richieste di aiuto, la struttura di Bergamo è anche centro di riferimento nazionale. Circa il 40% dei contatti riguarda farmaci, con casi più frequenti tra giovanissimi. E tra poco tocca ai funghi.

«Buongiorno, ha già chiamato quest’anno o è la prima volta?». «Da che città sta chiamando?». «Presenta dei sintomi?». Iniziano così le chiamate, anche fino a 400 al giorno, che arrivano quotidianamente al numero verde (800-883300) del Centro antiveleni di Bergamo all’interno dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII e attivo 24 ore su 24 a cui rispondo medici specialisti in tossicologia medica e farmacologia.

I numeri

Nel 2023 le telefonate arrivate al numero verde sono state oltre 130mila (130.518, per l’esattezza, quindi una media quotidiana di 357), con un incremento del 2% rispetto al 2022 in cui, di chiamate, ne sono arrivate poco più di 127mila. Un aumento ancora più significativo se si guarda il dato del 2021 quando le chiamate sono state circa 114mila.

La maggior parte delle chiamate arrivano dalla Lombardia (circa il 29%). Seguono il Veneto, il Lazio, l’Emilia Romagna (con il 9%) e la Sicilia per il 7% delle chiamate ricevute. Di queste, le consulenze per i casi di intossicazione acuta sono state 9.161 (e 2.034 richiami)

50 mila consulenze in un anno

Nello scorso anno l’attività svolta dal Centro antiveleni di Bergamo ha effettuato quasi 50 mila consulenze (49.094 per la precisione): alcune richieste e casi clinici hanno reso necessario, per la loro particolare complessità o necessità, contatti ripetuti per un totale di quasi 60mila consulenze (57.940, nel dettaglio) fornite nell’arco dello scorso anno. Le richieste telefoniche arrivano da tutta Italia. Il Centro antiveleni di Bergamo, infatti, è Centro antiveleni nazionale. La maggior parte delle chiamate arrivano dalla Lombardia (circa il 29%). Seguono il Veneto, il Lazio, l’Emilia Romagna (con il 9%) e la Sicilia per il 7% delle chiamate ricevute. Di queste, le consulenze per i casi di intossicazione acuta sono state 9.161 (e 2.034 richiami).

L’abuso di farmaci

Gli ambiti riguardo alle chiamate ricevute sono i più diversi. «Circa il 40% delle chiamate dedicate al rischio tossicologico riguardano intossicazione da farmaci», spiega Giuseppe Bacis, responsabile del Centro antiveleni di Bergamo. Sono sempre di più, infatti, i casi di intossicazione da farmaci assunti a scopo autolesionistico. «La frequenza è aumentata. Dopo il Covid c’è stato un exploit», aggiunge una delle dottoresse del Centro, Mariapina Gallo.

«La frequenza è aumentata. Dopo il Covid c’è stato un exploit»

L’allarme tra i giovani

I casi più frequenti riguardano ragazzi tra i 12 e 18 anni che, oltre a fare uso massiccio ed improprio (fino ad arrivare all’overdose) di antidepressivi, antiepilettici e antipsicotici, arrivano ad assumere anche numerose compresse di paracetamolo con lo scopo di attentare alla propria vita. «Purtroppo sono sempre più diffusi siti internet in cui è possibile acquistare sostanze letali e consigli su come utilizzare, a questo scopo, i classici farmaci da banco o altre sostanze, che a volte comportano una bassa possibilità di recupero, nonostante tutti i tentativi portati avanti dal soccorso sanitario», spiega Bacis. «È importante sensibilizzare sia i genitori con figli adolescenti sia la scuola per intercettare precocemente i casi più fragili e per dare atto ad un’efficacia presa in carico», fa presente il responsabile del Centro.

I casi più frequenti riguardano ragazzi tra i 12 e 18 anni che, oltre a fare uso massiccio ed improprio (fino ad arrivare all’overdose) di antidepressivi, antiepilettici e antipsicotici, arrivano ad assumere anche numerose compresse di paracetamolo con lo scopo di attentare alla propria vita

Dai detersivi agli insetticida

Dall’anno 2008 il Centro antiveleni di Bergamo fa parte del Sistema Nazionale di Allerta Precoce – National Early Warning System - del Dipartimento Politiche Antidroga riscontrando 8 nuove sostanze psicoattive dal 2018 al 2023. Sempre nell’ambito delle consulenze per casi di intossicazione acuta, «circa il 20-25% riguardano rischi associati a prodotti domestici», continua Bacis. Sono i più svariati: dal detersivo per i piatti, alla candeggina, ai detersivi per la lavastoviglie fino ai prodotti usati per piante e contro gli insetti. «Quelli maggiormente “attenzionati”, in questi casi, sono i bambini che “assaggiano” di tutto. Molto “invitanti” per loro sono le pastiglie e le monodosi per la lavastoviglie e la lavatrice, che confondono con le caramelle», spiega il responsabile.

Attenzione anche alle pile al litio

Attenzione anche alle pile al litio. «Non quelle piccoline, ma quelle di 2 cm che possono essere molto pericolose se ingerite», fanno presente le dottoresse del Centro. «Nei casi di intossicazione meno grave - circa il 30% - riusciamo a gestire la situazione a livello domiciliare, così da evitare un accesso improprio in ospedale», fa presente Bacis.

Allarme punture di insetti

Una buona fetta delle chiamate ricevute riguarda anche casi di morsi o punture di animali. «Ci chiamano per morsi di vipere, vespe, scorpioni. Anche tracine, quando si è al mare. Capitano anche chiamate in seguito a morsi da cani randagi, specialmente dal sud. Ma sono rare», spiegano nel «quartier generale» del numero verde. «Certo, c’è anche il ragno violino - fa presente Bacis -. Molto spesso sono chiamate dovute alla forte ansia che si è creata attorno a questo animale. Ma altre volte la preoccupazione è giustificata. Mi sono occupato di morso da ragno violino, per la prima volta, trent’anni fa. Ma ai tempi era sporadico e limitato solo ad una determinata area geografica. Ora, a causa del riscaldamento globale, questo ragno si è diffuso e, quindi, i casi sono aumentati».

«Ci chiamano per morsi di vipere, vespe, scorpioni. Anche tracine, quando si è al mare. Capitano anche chiamate in seguito a morsi da cani randagi, specialmente dal sud. Ma sono rare»

E tra poco inizia la stagione dei funghi

C’è anche una sorta di «stagionalità» nelle chiamate. «Tra poco inizieranno le chiamate relative ai funghi raccolti nei boschi. È velenoso? Sì? No? Lo posso mangiare?», dice la dottoressa Gallo. E aggiunge: «Attenzione anche a raccogliere le erbe spontanee che ormai vanno tanto di moda. Si raccolgono pensando che siano edibili, ma in realtà alcune sono tossiche o potenzialmente mortali», puntualizza Bacis. Dietro al Centro Antiveleni c’è una rete solida e radicata nel territorio: dalle Università, la Prefettura, la Croce Rossa Internazionale, le Ats e, anche, il Museo di Scienze Naturali e l’Orto Botanico di Bergamo. «Il nostro è un lavoro di squadra. Ognuno porta la sua competenza. Ed è fondamentale per offrire la migliore consulenza ed intervento ai cittadini», precisa Bacis.

«Attenzione anche a raccogliere le erbe spontanee che ormai vanno tanto di moda. Si raccolgono pensando che siano edibili, ma in realtà alcune sono tossiche o potenzialmente mortali»

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