Da Polenza torna sul K2. Spedizione in «rosa» per studiare neve e clima

L’IMPRESA. A 70 anni dalla conquista italiana della vetta parte oggi la sesta missione dell’alpinista bergamasco. Un team formato da otto scalatrici italiane e pakistane.

Sesta missione sul K2 per il bergamasco Agostino Da Polenza, che domenica parte dall’aeroporto di Malpensa per il Pakistan. La scalata celebra i 70 anni dalla conquista della vetta più alta della terra dopo l’Everest e servirà al gruppo di lavoro anche per studiare neve e ghiaccio, in modo da approfondire gli effetti dei cambiamenti climatici sulla terra.

Da Polenza, presidente dell’associazione «EvK2Cnr», è il capo della spedizione, composta per la prima volta da un team di alpiniste italiane e pakistane: Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Anna Torretta, Cristina Piolini, Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar e Samana Rahim. Con loro la dottoressa Lorenza Pratali, ricercatrice dell’Istituto di Fisiologia del Cnr ed esperta in medicina di montagna. Si prevede l’arrivo al campo base sabato 29 giugno dove cominceranno le attività alpinistiche e l’acclimatamento, per poi tentare la vetta nella seconda metà di luglio.

«Decolliamo per una spedizione storica – commenta Agostino Da Polenza –. Questa è la mia sesta spedizione sul K2 e quando si parte c’è sempre grande emozione, ancora di più quest’anno, visto che il 31 luglio ricorre il 70° anniversario della prima spedizione alpinistica italiana, patrocinata dal Cai. Per la prima volta il team sarà composto da alpiniste italiane e pakistane, ma si tratta anche della prima missione glaciologica sul K2».

L’appuntamento è per domenica mattina allo scalo milanese, dove è previsto il briefing, dopodiché ci sarà il decollo alle 16 con scalo a Doha per arrivare a destinazione il giorno seguente, mentre il termine della missione è previsto per i primi giorni di agosto.

«Occorre ricordare sempre la presenza italiana e gli ottimi rapporti con il Pakistan che sono estremamente cordiali per le attività portate avanti negli ultimi 20 anni – prosegue Da Polenza –. È giusto ricordare anche l’inventario dei ghiacciai, uno dei più importanti progetti scientifici realizzati, che permette di conoscerne il numero e di conseguenza le risorse idriche a disposizione della popolazione. Si tratta della montagna più bella del mondo, che risulta molto legata al nostro Paese e alla nostra cultura – conclude Agostino Da Polenza –. La ricerca scientifica vede infatti coinvolti italiani e pakistani insieme. Dalla conoscenze dei territori discendono le politiche di governo e progetti frutto di una vera cooperazione. Ardito Desio ha fondato più di 35 anni fa l’associazione «EvK2Cnr», che ha realizzato idee scientifiche in Karakorum e Himalaya con benefici anche per lo sviluppo sostenibile delle popolazioni locali».

L’Italia è capofila del progetto «Ice Memory», voluto dall’Unesco per raccogliere e conservare campioni prelevati dai ghiacciai di tutto il mondo, in particolare quelli che potrebbero scomparire o ridurre la loro massa a causa dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale. La spedizione, che durerà 40 giorni, coinvolge l’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, insieme all’associazione «EvK2Cnr», che si occupa di ricerca scientifica e tecnologica con il contributo del Cai e del ministero dell’Università e della Ricerca.

Insieme all’Agenzia delle Nazioni Unite «Undp» (United Nations Development Programme) e grazie al supporto dell’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo, nei prossimi mesi il team dell’«EvK2Cnr» pubblicherà l’inventario degli oltre 13.200 ghiacciai del Pakistan, la più importante risorsa d’acqua dolce del continente asiatico.

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