Cronaca / Bergamo Città
Domenica 08 Dicembre 2024
Da Bergamo a Clusone, odissea a 26 chilometri all’ora
IL REPORTAGE. Dopo le 17,30, venti minuti per uscire dalla città, da Cene a Vertova a passo d’uomo. Il nodo del semaforo di Casnigo: l’ipotesi rondò non decolla.
Un’ora e mezza (quando va bene) in auto per andare in università o al lavoro, ma anche per tornare a casa. È la media che i pendolari della Valle Seriana devono mettere in conto ogni giorno. Il viaggio-tipo di uno studente universitario imbottigliato nel traffico sulla direttrice Bergamo-Clusone inizia dopo le 17, a lezioni finite. E alla fine ci si rende conto di avere impiegato un’ora e 28 minuti per percorrere 38 chilometri: una media di 25,9 km all’ora, da vera Odissea.
Al semaforo del McDonald’s di Campagnola
Si accende il motore intorno alle 17,30 e alle 17,45 si è al semaforo del McDonald’s di Campagnola. Da qui inizia l’incubo: superati i due semafori, iniziano le code ferme verso Borgo Palazzo. Si deve pazientare fino alle 17,57 per superare la rotonda delle valli (col sovrappasso, quello vecchio). Dunque, oltre 20 minuti per uscire dalla città e imboccare la provinciale 35. La velocità non supera i 10-20 chilometri orari.
Al semaforo della Martinella e alle uscite per Torre Boldone e Ranica si formano nuove colonne di fari rossi. L’intasamento in questo punto critico nelle ore di punta comporta traffico anche nelle vie urbane alternative, tanto che durante l’estate 38 amministrazioni comunali, guidate dal presidente della Comunità montana Valle Seriana Giampiero Calegari e dal sindaco di Alzano Camillo Bertocchi, avevano chiesto un incontro con Comune di Bergamo e Provincia per ragionare sulle soluzioni a questo snodo.
«Insieme al sindaco Bertocchi – dichiara il presidente Calegari – abbiamo incontrato le autorità in Comune a Bergamo, dove ci è stato detto che per fine anno ci avrebbero dato notizie. Erano presenti anche le autorità provinciali. Proprio la Provincia – aggiunge – con i fondi delle derivazioni idroelettriche ha inserito la previsione dell’allargamento della carreggiata, con due corsie in più nei due sensi tra la Martinella e l’entrata di Torre Boldone».
Fino alla zona dei tralicci
punto divenuto critico da metà ottobre, in seguito alla rimozione dei due tralicci di media e alta tensione pericolanti a causa delle piene del fiume Serio. Anas ha dovuto chiudere parte della corsia di immissione e sostituirla con un temporaneo «Stop», che costringe chi arriva da Bergamo a fermarsi in salita e fronteggiare da fermo chi arriva ad alta velocità dalla galleria di Montenegrone. Entriamo nella 671 alle 18,13. Quattro minuti per fare un sottopassaggio di pochi metri.
Da Anas non sembrano esserci novità in merito alle tempistiche dei lavori: «Si tratta – spiega il sindaco di Nembro Gianfranco Ravasio – di opere di messa in sicurezza provvisionali, non definitive. Anche noi ci stiamo informando, attraverso l’ufficio tecnico, per chiedere ad Anas le tempistiche dei lavori sulla 671 e alla Regione Lombardia per quanto riguarda le opere di sistemazione definitiva della parete dell’alveo del fiume Serio danneggiata». Superato quel punto, pian piano le maglie si allargano e possiamo accelerare fino ai 50-60 km/h, ma dopo le gallerie di Albino si presenta la solita coda di veicoli a Cene, tra l’uscita sud e quella del centro (zona Pezzoli). Percorriamo quel tratto a passo d’uomo, in dieci minuti (18,18-18,27) e si è al rondò di Vertova alle 18,35, a un’ora esatta dopo aver lasciato l’Università.
Il semaforo della discordia
Nuovo (breve) rallentamento al semaforo che incrocia la località Serio di Casnigo con Colzate, anch’esso oggetto di annose critiche. In Comunità montana si fa largo l’ipotesi di trasformarlo in una rotonda. «L’ultimo incontro sul tema – sottolinea il sindaco di Casnigo Enzo Poli – risale all’anno scorso, ma non sono mai emerse alternative a breve termine, se non di modificare le opzioni luminose del semaforo. Se si vuole intervenire ben venga, ma bisognerà tenere in considerazione che in quell’area sono presenti molte aziende e quindi spesso vi transitano furgoni e mezzi».
L’ultimo incontro sul tema – sottolinea il sindaco di Casnigo Enzo Poli – risale all’anno scorso, ma non sono mai emerse alternative a breve termine, se non di modificare le opzioni luminose del semaforo
«Si potrebbe pensare – propone il sindaco di Colzate Gian Lorenzo Spinelli – di farlo lampeggiare nei giorni festivi. Essendo un punto di discontinuità, blocca la circolazione sulla nostra Via Roma, ma solo quando il traffico è intenso». Dalle parole dei due primi cittadini, non traspare convinzione per l’ipotetica rotatoria. I dubbi sono soprattutto relativi allo spazio materiale per farla. «L’ipotesi – prova a rispondere Giampiero Calegari – sarebbe l’accordo con i privati per condividere il progetto ed ovviare ad eventuali perplessità».
L’ebbrezza dei 70 chilometri all’ora
Proseguiamo verso Ponte Nossa: sono le 18,44. Arriviamo al distributore Eni in località Ponte del Costone alle 18,47 e da lì raggiungiamo per la prima volta i 70 km/h, salvo decelerare (fino ai 50) nei metri successivi alla rotonda di Ponte Nossa.
Nuova coda al semaforo di viale Manzoni, prima dei tornanti di Ponte Selva. Sono le 18,53. Calegari fa sapere che «sistemata la viabilità di Cerete, ci concentreremo sull’alternativa ai tornanti, che sarebbe una strada nuova tra Ponte Nossa e Clusone. Partirebbe all’altezza dello svincolo per la Val del Riso e arriverebbe al Park Hotel di Clusone, passando per la ex stazione della Selva». Si pensa anche ad un ammodernamento del tratto tra la rotonda di Casnigo e Ponte Nossa.
«Stiamo lavorando – dice Calegari – per sfruttare le occasioni di finanziamento. Siamo alla ricerca di 5 milioni di euro per fare il progetto degli interventi tra Casnigo e curve della Selva
«Stiamo lavorando – continua Calegari – per sfruttare le occasioni di finanziamento. Siamo alla ricerca di 5 milioni di euro per fare il progetto degli interventi tra Casnigo e curve della Selva. L’intero intervento ad oggi è stimato in 150 milioni, perciò è chiaro come non si possa fare in una notte, ma a piccoli pezzi. Abbiamo già speso 100mila euro per lo studio di prefattibilità, perché crediamo molto nel progetto».
Dopo il tornanti, stretti e trafficati, si arriva alla prima rotonda per Clusone alle 18,56 e, finalmente sgasando in tranquillità, al secondo incrocio e poi nel centro abitato alle 18,58. Un’ora e 28 minuti per percorrere 38 chilometri, una media di 25,9 km/h senza incrociare fortunatamente incidenti lungo il percorso, il che complica ulteriormente le cose. E non di rado.
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