Cuori in volo sulle note dell’inclusione. E il Vescovo si esibisce al violino - Video

L’EVENTO. Grande partecipazione a Oriocenter per il concerto «Unlimited music», in scena cori e orchestre speciali. Anche il Vescovo Beschi col violino: «La risposta alla solitudine è il “noi” che fa sentire comunanza e condivisione».

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Grande partecipazione di pubblico nella serata del 3 dicembre a Oriocenter per «Unlimited music. Note per un Natale inclusivo», evento in cui per la prima volta si sono esibite quattro formazioni di cori e orchestre inclusive. Il concerto è stato promosso dall’Ufficio per la pastorale delle persone con disabilità della Diocesi di Bergamo in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. Energia, bellezza, divertimento, passione hanno caratterizzato l’evento che ha coinvolto musicisti, coristi e spettatori.

Travolgente il finale in cui tutte le formazioni hanno proposto Jingle Bells, un momento che ha riservato una sorpresa speciale con l’esecuzione del brano al violino suonato dal Vescovo Francesco Beschi, apparso emozionato e soddisfatto di condividere la sua passione per la musica con i coristi e musicisti delle formazioni «Intelletto d’amore», coro nato per integrare persone con fragilità attraverso il canto corale; «Nuovi accordi», orchestra di giovani e adulti con disabilità, che promuove crescita personale e relazionale attraverso la musica; «Liberi suoni», coro e band che spaziano tra generi musicali, dalla tradizione popolare ai cantautori contemporanei; «La nota in più», orchestra sinfonica che coinvolge giovani con autismo e disabilità cognitive in percorsi di musicoterapia orchestrale.

«È una serata speciale per tutti – ha detto il Vescovo –, presenti così numerosi ed uniti in un sentimento riconoscente per questo momento di bellezza con la musica di cori e orchestre, vissuto in questo luogo che visito per la prima volta. C’è una malattia che vogliamo combattere: è la solitudine, è la condizione dell’abbandono di chi sente di non contare nulla, di chi crede di non appartenere a nessuno»

«È una serata speciale per tutti – ha detto il Vescovo –, presenti così numerosi ed uniti in un sentimento riconoscente per questo momento di bellezza con la musica di cori e orchestre, vissuto in questo luogo che visito per la prima volta. C’è una malattia che vogliamo combattere: è la solitudine, è la condizione dell’abbandono di chi sente di non contare nulla, di chi crede di non appartenere a nessuno. La risposta alla solitudine sta nella consapevolezza che “io sono perché noi ci siamo”. È più importante il noi che nel cuore fa sentire comunanza e condivisione; l’io può ridursi a favore del noi. Possiamo così avvertire la ricchezza della comunitarietà. Il noi che ci affratella è il messaggio che ci avvicina alla celebrazione del Natale». Monsignor Beschi ha raccontato una breve storia che ricorda che Dio dopo la Creazione ritirò le scale che permettevano agli angeli di andare su e giù tra cielo e terra, «ma ne dimenticò una, quella musicale. Ecco, la musica è ciò che unisce cielo e terra».

Cristina Borlotti, direttrice dell’Ufficio diocesano per la pastorale delle persone con disabilità, ha sottolineato «l’importanza dell’evento speciale in cui quattro gruppi suonano insieme, in un luogo come questo, che mostra una Chiesa in uscita, capace di far “inciampare” nel mondo della disabilità. Significativo che l’evento è stato pensato in rete tra diversi uffici diocesani e con altre realtà». Ruggero Pizzigalli, direttore di Oriocenter, si è detto felice di «essere stato coinvolto per ospitare il concerto in quella che è la “nuova piazza” dove la gente fa acquisti, ma anche si incontra. È stato facile dire un sì per un’iniziativa su un tema a cui sono molto attento». Dal sindaco di Orio Alessandro Colletta «l’augurio che non ci sia più bisogno di giornate come il 3 dicembre perché significherà che è stato raggiunto il risultato dell’integrazione, in una società senza barriere». Alessio Acquati, presidente del Rotaract Club Bergamo: «Anche noi siamo “inciampati” in questa iniziativa che abbiano deciso di sostenere con entusiasmo». Infine per Marcella Messina, assessora alle Politiche sociali del Comune di Bergamo, è importante offrire occasioni «per riflettere sui diritti che dovrebbero essere per tutti, rispondendo ai bisogni, ma anche sostenendo i sogni e i desideri che da soli è impossibile realizzare, solo lo stare insieme permette di raggiungerli».

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