Cresce il disagio mentale. Psichiatria, +9,6% di utenti. «E mancano gli specialisti»

L’ALLARME. Le tre Asst sono passate da 14.929 persone prese in carico nel 2019 alle 16.363 del 2023. Emi Bondi: «Drammatico problema di finanziamenti».

A volte il problema rimane carsico e invisibile, difficile da intercettare. Altre volte è invece manifesto, ed è il primo passo di un percorso di aiuto e di cura. Con numeri sempre più grandi, la salute mentale è una delle sfide più rilevanti del post-Covid. Anche a Bergamo: se nel 2019 le unità di Psichiatria delle tre Asst – gli ospedali pubblici – avevano preso in carico 14.929 persone, nel 2023 si è saliti a 16.363. L’incremento è del 9,6%, differenziato a seconda del territorio, e i valori assoluti consegnano l’ampio perimetro di un tema delicato e fondamentale. E con criticità note: i bisogni che restano «sommersi», le difficoltà d’organico, i casi di cronaca da leggere con le giuste lenti. «Ma non c’è equivalenza tra disagio psichico e violenza – premette Emi Bondi, direttore del Dipartimento di Salute mentale e delle Dipendenze dell’Asst Papa Giovanni –. La salute mentale riguarda le malattie psichiche, e la malattia è un comportamento, una diagnosi. La violenza può avere tantissime cause, in rari casi anche di natura psichica: i pazienti psichiatrici mediamente non hanno comportamenti più aggressivi delle altre persone, a meno che facciano uso di sostanze (stupefacenti o alcol, ndr), che aumentano anche di 6-7 volte la possibilità di agiti aggressivi».

Vecchie e nuove diagnosi

La certezza, resa concreta dai dati, è quella di un disagio sempre più diffuso. La Psichiatria del «Papa Giovanni» è passata dai 4.570 utenti del 2019 ai 4.597 del 2022, poi con un balzo ai 5.369 del 2023 (+17,5% rispetto al 2019); nel 2024, tra gennaio e luglio, gli utenti seguiti – tra persone già in carico e nuove – sono già 4.270. E in incremento sono anche i ricoveri, dai 479 del 2019 ai 524 del 2023 (+9,4%); nei primi sette mesi del 2024 se ne sono contati 301, la proiezione sull’intero anno appare in linea col 2023. «I dati nazionali e mondiali sono eclatanti – rileva Bondi –, in particolare per quanto riguarda depressione, ansia e patologie correlate allo stress. Diminuisce l’età di esordio dei sintomi, e nei giovani crescono i disturbi del comportamento alimentare, l’autolesionismo, il discontrollo degli impulsi». Il lavoro quotidiano restituisce un’altra fragilità, la «doppia diagnosi»: è la situazione, delicatissima, in cui si saldano disagio psichico e dipendenza. «Oggi le sostanze stupefacenti sono quasi tutte trattate chimicamente, con effetti anche devastanti sui giovani, perché il loro cervello è ancora in maturazione fino ai 20-24 anni – spiega Bondi –. La cultura dello sballo è estremamente pericolosa».

Numeri in crescita

I valori assoluti più alti, ma con un trend più stabile, si segnalano nel territorio della Bergamo Est: i servizi di Psichiatria dell’Asst hanno preso in carico 5.829 persone nel 2023, in crescita del 3,4% rispetto alle 5.640 del 2019; in tutto lo scorso anno i ricoveri sono stati 439. «L’aumento della domanda di salute mentale si coglieva già prima del Covid, poi c’è stata una ulteriore accelerazione – ragiona Laura Novel, direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Asst Bergamo Est –. L’utilizzo delle sostanze è cresciuto in diverse fasce di popolazione, il lockdown ha aumentato il fenomeno degli hikikomori (il «ritiro sociale» diffuso soprattutto tra gli adolescenti, ndr), i disturbi alimentari, le forme depressive». E per intercettare precocemente questi segnali, che si può fare? «Le famiglie e la scuola hanno un ruolo importante – risponde la psichiatra –. La scuola però a volte è in difficoltà a segnalare alcune situazioni, anche per la resistenza delle famiglie. Anche nelle stesse famiglie le situazioni presentano più sfaccettature: ci sono genitori che intuiscono, che se ne accorgono, e altri spaesati».

La Psichiatria del «Papa Giovanni» è passata dai 4.570 utenti del 2019 ai 4.597 del 2022, poi con un balzo ai 5.369 del 2023 (+17,5% rispetto al 2019); nel 2024, tra gennaio e luglio, gli utenti seguiti sono già 4.270. E in incremento sono anche i ricoveri, dai 479 del 2019 ai 524 del 2023 (+9,4%).

Di «costante aumento» parla Luca Moltrasio, direttore del Dipartimento di Salute mentale e Dipendenze dell’Asst Bergamo Ovest, la cui Psichiatria ha visto salire le persone in carico dalle 4.719 del 2019 alle 5.164 del 2023 (+9,4%). Entrando nei numeri, «si osserva un aumento, ben oltre il doppio dei casi, se si considerano le diagnosi “sindromi affettive” e di disturbi di personalità nella fascia di età dai 18 ai 24 anni – approfondisce Moltrasio –. Stiamo affrontando le conseguenze della pandemia che in tre anni ha accelerato un fenomeno già in corso. Se è vero che la depressione sarà, entro il 2030, una delle principali patologie con maggiore impatto sul contesto sociale, è altrettanto vero che stiamo osservando nei nostri servizi un aumento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, soprattutto nella fascia giovanile, anche al di sotto dei 18 anni. Di grande impatto epidemiologico è anche la comorbidità tra l’uso di sostanze e le patologie psichiatriche».

Risorse e personale

Alla «domanda» si risponde attraverso servizi sul territorio, posti letto per i ricoveri, personale medico e infermieristico. Ma servono le risorse. «A livello nazionale – riflette Bondi, che è anche presidente uscente della Società italiana di psichiatria – lo ribadiamo da tanti anni: c’è un drammatico problema di finanziamento. Siamo al 2,9% della spesa sanitaria regionale, quando dovremmo essere almeno al 5-6%. Altro problema è la carenza di personale: si fatica a trovare gli psichiatri».

«Siamo di fronte a una sfida che obbliga i nostri servizi a modificare le modalità di approccio alle nuove tipologie di utenza. Dobbiamo aggiornarci per l’utilizzo di tecniche più innovative e percorsi di cura più specifici».

Al «Papa Giovanni» la Psichiatria contava nel 2019 su 28 medici (psichiatri), 6 psicologi e 134 operatori del comparto (infermieri, assistenti sociali, tecnici, educatori), per un totale di 168 persone: ad agosto 2024 gli psichiatri sono scesi a 24, sono aumentati gli psicologi (11) e gli operatori del comparto (ora 143). Dall’Asst spiegano che per il 2024 è prevista l’assunzione di 5 psichiatri (per invertire il calo recente), 6 psicologi e 16 operatori del comparto. All’Asst Bergamo Est l’organico della Psichiatria vede in servizio 17 psichiatri, 8 psicologi e altre 128 figure del comparto (153 dipendenti in tutto): «C’è uno sforzo per rafforzare gli organici, ma l’intera professione vive un momento di fatica», rileva Novel. L’Asst Bergamo Ovest - sempre sommando area ospedaliera e territoriale – conta su 16 psichiatri, 6 psicologi e 124 operatori del comparto (in totale 146 dipendenti). «Siamo di fronte a una sfida – ragiona Moltrasio – che obbliga i nostri servizi a modificare le modalità di approccio alle nuove tipologie di utenza. Dobbiamo aggiornarci per l’utilizzo di tecniche più innovative e percorsi di cura più specifici, che richiedono un approccio multidisciplinare».

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