Crediti degli enti locali, il 30% non viene riscosso

La seconda giornata. Le somme non pagate dai cittadini ammontano a 17 miliardi. I dati emersi in un laboratorio durante l’Assemblea dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani alla Fiera di Bergamo.

La riscossione delle entrate degli enti locali italiani vale circa 40 miliardi. Le stime del non pagato toccano il 30%, per un valore di 17 miliardi. A 3 anni dall’affidamento, le performance di recupero medie del principale attore pubblico sono circa il 7%, mentre quelle di Area Srl sono circa il 31%. L’obiettivo è generare un modello virtuoso per consentire ai debitori di onorare gli impegni e ai Comuni di poter contare sulle risorse importanti e dovute. I dati sono stati presentati durante il workshop «Potenziare le entrate per accrescere la capacità di spesa. Un fattore competitivo per gli enti locali», organizzato da Area S.r.l. ed Exacta S.p.A. che si è tenuto mercoledì 23 novembre nella Sala Adda della Fiera di Bergamo in occasione dell’Assemblea Anci. Area ed Exacta erano presenti con il loro spazio espositivo della Fiera, con i loro consulenti esperti nel settore della riscossione e dei servizi per la Pubblica amministrazione, dove hanno lanciato la campagna Gift card Se Sei Sindaco - un’offerta di servizi esclusivi dedicati alla sicurezza dei bilanci comunali.

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Il workshop ha offerto l’occasione per fare il punto sulla situazione che oggi mette di fronte da un lato la Pubblica Amministrazione dall’altro i cittadini. Ciò che è importante è trovare un modello di riscossione che tenga conto delle rispettive esigenze e problematiche che possono emergere, sia da parte dei Comuni che da parte dei debitori.

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«Non è difficile immaginare che nel tempo la riscossione dei crediti di minore importo risulterà sempre meno efficiente nella operatività quotidiana di Ader, come dimostrano le periodiche cancellazioni degli affidamenti di modesta entità disposte dal legislatore - ha affermato Luigi Lovecchio, tributarista e storico collaboratore de Il Sole 24 Ore -. I ruoli comunali rappresentano una larga porzione di tale categoria e dunque richiedono l’individuazione di soluzioni alternative. Il problema rimarrà quello di far funzionare davvero le banche dati a disposizione del sistema pubblico per individuare i cespiti aggredibili, migliorandone il collegamento e la interoperabilità e di renderle disponibili anche agli Enti locali».

Ha concluso i lavori il presidente di Exacta, Dario Oreglia: «Il Gruppo Exacta ha maturato più di trent’anni di esperienza nella gestione dei crediti di natura bancaria e finanziaria. Integrando i relativi processi con quelli previsti per la gestione della riscossione dei tributi, siamo riusciti ad ottenere performance di recupero di gran lunga superiori alle medie di settore, raggiungendo il 31%. Inoltre - ha spiegato -, gli importanti investimenti in innovativi processi pienamente compliance per la Pa locale, ci fanno affermare oggi come leader di questa specifica attività».

Ferraris (Fs): «Infrastrutture fisiche e digitali per connettere i comuni»

Sviluppare le infrastrutture fisiche e digitali per favorire la crescita della mobilità collettiva. Così da contribuire a connettere i comuni italiani, patrimonio culturale del Paese, e accorciare le distanze consentendo a tutti di viaggiare nel modo più efficiente e semplice possibile. È quanto emerso dall’intervento di Luigi Ferraris, amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, alla 39esima assemblea annuale Anci in corso a Bergamo, la due giorni di incontri che ha riunito istituzioni, imprese, rappresentanti del Governo e soprattutto sindaci e amministratori locali.

«Il nostro Paese è rappresentato da migliaia di comuni che sono la nostra storia, il nostro passato, un patrimonio culturale enorme – ha detto Ferraris – e che per essere valorizzato non può non disporre di infrastrutture che li connettano fisicamente ma anche digitalmente». Per sua natura FS è una realtà fortemente legata al territorio e alle comunità che attraversa. La rete ferroviaria gestita da RFI, ad esempio, raggiunge oltre 1.800 località italiane, con 2.200 stazioni da Nord a Sud dell’Italia, la rete stradale Anas raggiunge 3.500 comuni.

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«Il nostro Piano industriale decennale da 190 miliardi di euro ci pone l’obiettivo di aumentare la disponibilità di infrastrutture – ha spiegato Ferraris – permettendo di aumentare la capacità del trasporto del 20%, favorendo l’uso del treno sia per il trasporto passeggeri che per le merci. Puntiamo anche a riqualificare i territori e gli spazi attualmente non utilizzati dalle nostre attività, con l’obiettivo di arrivare ad avere 200 parcheggi in prossimità delle stazioni così da contribuire all’intermodalità tra diversi mezzi di trasporto».

Per Ferraris, però, per contribuire alla crescita del trasporto collettivo è necessario anche sviluppare una «rete intelligente e integrata a servizio della mobilità sostenibile». FS ha già in corso due iniziative per potenziare la connettività a bordo treno e nelle stazioni. La prima, di breve periodo, consentirà di avere entro dodici mesi la massima copertura 4G sulla rete Alta Velocità, coprendo in particolare le gallerie. Il secondo progetto, di medio-lungo periodo, si chiama Gigabit Rail and Road e, con 2 miliardi di euro di investimenti previsti, è finalizzato a estendere e potenziare la fibra ottica lungo i 17 mila chilometri di linee ferroviaria.

Salvini: al trasporto locale almeno 500 milioni

«Sul trasporto pubblico locale non c’è ancora la cifra finale, ma sarà di almeno 500 milioni». Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a proposito dello stanziamento in manovra per il settore. Intervenendo da remoto all’assemblea dell’Anci in corso a Bergamo, Salvini aggiunge che al ministero in vista della legge finanziaria si lavora anche per i 400 milioni a favore di Milano-Cortina 2026.

Butti: «Pnrr, un percorso di 4 anni»

«Abbiamo davanti un percorso che durerà 4 anni, il Pnrr è una maratona, non solo uno sprint» così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Alessio Butti (FdI), secondo il quale «l’accordo che stiamo per siglare con l’Anci sarà lo strumento per approfondire le questioni relative all’attuazione, alla conclusione dei progetti e alla verifica dei risultati». «L’interlocuzione di Anci con le strutture del Dipartimento che coordino è proficua e costante: ora valuteremo insieme quanto sta funzionando e quanto invece richiede un intervento: due Comuni su dieci, per esempio, non hanno nominato un responsabile per la Transizione Digitale, figura essenziale per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Confidiamo nel lavoro degli enti territoriali anche per ovviare al ritardo ereditato nel cablaggio del Paese e nell’implementazione della Banda Ultra Larga», conclude Butti alla 39esima assemblea nazionale dell’Anci a Bergamo.

Zangrillo: «Comuni abbiano strumenti per realizzare programmi»

«Abbiamo una situazione variegata nei territori e una delle criticità da affrontare, su cui mi concentrerò, è trovare gli strumenti per dotare i Comuni degli strumenti necessari per realizzare i programmi». Così il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, a margine dei lavori dell’assemblea dell’Anci, sul rischio che i comuni meno attrezzati rimangano indietro con i programmi del Pnrr. «Il tema della formazione delle persone negli enti territoriali è uno dei temi centrali tanto che la terza gamba del Pnrr nella Pubblica Amministrazione è proprio la formazione: dotare le persone di tutte le competenze che servono per fare supporto alla realizzazione dei piani», ha aggiunto.

Urso: «Price cap, Ue partorisce un topolino»

«Sono passati sei mesi con una guerra nel cuore dell’Europa che si basa sulla guerra energetica russa contro l’Europa e dopo sei mesi la montagna europea partorisce questo topolino». Lo afferma Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, rispondendo a una domanda sull’ipotesi che il «price cap» dell’Ue «troppo alto» possa essere controproducente per l’Italia. «Questo ci deve far riflettere molto: dobbiamo tornare all’Europa che avevano in mente i padri fondatori», aggiunge Urso all’assemblea dell’Anci a Bergamo.

Schillaci: oltre 20 miliardi per la sanità dal Pnrr

«Gli oltre 20 miliardi messi a disposizione dal Pnrr rappresentano un’opportunità di rifondazione della sanità che non va sprecata». Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci intervenendo all’assemblea nazionale dell’Anci a Bergamo. «La sfida deve essere realizzare una maggiore integrazione dei servizi sociosanitari per dare piena attuazione al concetto di salute, intesa come presa in carico globale del paziente con tutte le sue necessità e non semplice assenza ed eliminazione della malattia», ha aggiunto.

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