Cronaca / Bergamo Città
Sabato 05 Settembre 2020
Covid, ricoveri in aumento
Bergamo «resiste» ancora
Sono 26 i pazienti nelle rianimazioni lombarde: +5 in 24 ore. Negli ospedali di città e provincia la situazione è sotto controllo.
Non sono numeri da allarme rosso, perché le cifre crude che la Lombardia ha conosciuto durante l’emergenza restano un paragone improponibile. Però la pressione ospedaliera del Covid in regione sta tornando a crescere, e lo dicono i numeri. In particolare, nella sola giornata di giovedì le persone positive al virus ricoverate nelle terapie intensive sono salite di cinque unità in 24 ore: per trovare un incremento giornaliero più consistente, tocca scorrere il calendario sino al 10 maggio; venerdì però - ecco una buona notizia - s’ è avuto un calo di una unità, e il numero totale dei pazienti nelle rianimazioni lombarde è sceso a 26.
Sempre venerdì, tuttavia, si sono avuti 19 nuovi ricoveri in altri reparti, e questa porzione della popolazione ospedaliera ha raggiunto quota 244. In totale, tra terapie intensive e altri reparti fanno 270 persone in cura: non erano così tante dal 3 luglio. In sintesi, sembra profilarsi uno scenario da retromarcia: per fare un confronto, il mese di luglio si era chiuso con sole 7 persone in terapia intensiva e 148 in altri reparti. Ieri comunque sono state 107 le persone dimesse o dichiarate guarite in tutta la Lombardia: dall’inizio dell’emergenza, 76.574 lombardi hanno superato l’infezione. Se i numeri negli ospedali lombardi crescono, quelli di Bergamo consegnano invece una più stabile tranquillità.
Nelle strutture orobiche non c’è alcun malato Covid in terapia intensiva, anche perché per Bergamo l’hub di riferimento per i casi gravi è in prima battuta rappresentato dagli Spedali Civili di Brescia, secondo la «mappa» disegnata da Regione Lombardia che comprende anche il Policninico di Milano, l’ospedale Sacco sempre a Milano, Niguarda ancora nel capoluogo meneghino e il San Matteo di Pavia. In Bergamasca restano dunque i casi meno acuti, quelli dove non è in gioco la vita.
All’ospedale Papa Giovanni di Bergamo - che ospiterà nei propri posti di terapia intensiva malati Covid solo nel momento in cui i cinque hub regionali saranno saturi, cioè quando si supererà l’asticella dei 150 pazienti - giovedì erano 13 i ricoverati positivi al virus: due di questi sono pazienti con sintomi Covid, cioè con polmoniti da coronavirus, non gravi (né c-pap né intubati), arrivati nell’ultima settimana per una degenza che potrebbe concludersi già nei prossimi giorni; gli altri 11 casi, in linea con la media di una decina di pazienti delle ultime settimane, sono persone ricoverate per altre patologie o interventi di chirurgia elettiva, il cui tampone di rito ha dato responso positivo. Anche giovedì, come accade ormai da diverso tempo, erano senza ricoveri Covid - né in terapia intensiva né in altri reparti - gli ospedali dell’Asst Bergamo Est, nel cuore di un territorio delicato come la Val Seriana. Erano invece 8, sempre giovedì mattina, i pazienti ricoverati nel reparto Covid dell’ospedale di Romano di Lombardia, afferente all’Asst Bergamo Ovest: uno di questi pazienti, già negativizzato, era peraltro in via di dimissione nello stesso pomeriggio.
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