Covid, eventi e feste cancellati
Fine anno in rosso: «Perso l’80%»

I professionisti dei meeting: infiniti rinvii e cancellazioni, perso l’80% del fatturato. «Anche il 2021 in forse: per i matrimoni la gente pensa al 2022». Si potenzia l’alternativa online.

Il 2020 è stato un tunnel lungo e buio, e non è che là in fondo si intraveda la luce dell’anno nuovo. Nel campo dell’organizzazione eventi (feste private e aziendali, animazione, allestimenti e quant’altro) tutti i programmi stesi da marzo a dicembre sono stati soffocati dalla pandemia, che ha mandato a monte situazioni organizzate da tempo; e le previsioni per il 2021 stentano a tingersi di ottimismo, data l’assoluta incertezza che ancora grava su un futuro gonfio di preoccupazioni. «A gennaio avevamo parecchie prospettive – ricorda Vittorio Galbiati, titolare del Taste Lab di Treviglio – e un calendario pieno di appuntamenti. Noi seguiamo qualsiasi genere di occasione, dal filone aziendale ai matrimoni, agli eventi a largo respiro come possono essere il Vinitaly o la Donizetti Night: lo scoppio della pandemia ha provocato una infinita serie di rinvii e cancellazioni, mandando a monte tutti i progetti in agenda».

Dopo la crisi che ha squassato primavera ed estate, era sembrato che con settembre qualcosa potesse tornare a muoversi: «L’illusione è durata poco – prosegue Galbiati – e il bilancio di quest’anno disastroso ci dice che abbiamo perso l’80% del fatturato, a fronte di ristori sostanzialmente irrisori». Il Taste Lab non ha dipendenti «e questa è una fortuna: ma le spese vive, dagli affitti alle utenze, hanno continuato a pesare su un rendiconto a dir poco negativo».

Il guaio, per giunta, è che il futuro appare ugualmente fosco: «La nostra attività dovrebbe avere una programmazione a lungo termine, invece anche gli eventi del 2021 sono in forse. Il Salone del Mobile è già stato spostato da aprile a settembre, e anche per i matrimoni la gente comincia a pensare direttamente al 2022. Tra l’altro, ogni incontro sarà ancora all’insegna di mascherine, distanziamento e presenze ridotte, ossia il contrario di quello che prevede la nostra tipologia aziendale».

Trend al ribasso

E neppure l’atteso mese di dicembre, con tutte le sue ricorrenze, potrà quest’anno modificare un trend fortemente al ribasso. «Dopo nove mesi di buio assoluto – è l’analisi di Claudio Cortinovis, socio della Njoy Events di Bergamo – speravamo di recuperare almeno qualcosa a fine anno. Il periodo natalizio, con la sua atmosfera e le sue tante occasioni, è sempre stato propizio per le nostre attività: invece quest’anno niente cene aziendali, niente feste di Capodanno, niente Babbi Natale o eventi pubblici, organizzati ad esempio per i comuni o i centri commerciali. È saltato anche un appuntamento a cui tenevamo in particolare, ossia la consegna dei doni nelle case di riposo: troppi rischi per poter ipotizzare un qualsiasi tipo di approccio».

Stesso scenario anche ad altri livelli, ad esempio nel mondo delle convention all’interno del quale si muove la Springly di Treviolo: «Il nostro core business – spiega il titolare Gabriele Sola – è strutturato sull’incontro delle persone, proprio quello che è stato negato dal Covid e da tutti i provvedimenti che ne sono conseguiti. Per quanto riguarda attività e fatturato possiamo parlare di “annus horribilis”, però voglio ugualmente pensare che il 2021 sarà quello della ripartenza».

Anche perché, considerato che ogni crisi finisce con lo stimolare la ricerca di nuove soluzioni, l’impossibilità di promuovere eventi in presenza ha visto potenziate le alternative virtuali: «Stavamo già lavorando a una serie di contributi digitali con cui arricchire i meeting live: nel momento in cui questi ultimi sono stati sospesi abbiamo deciso di sviluppare a fondo tutto il settore online, con la certezza che quanto oggi è stato fatto per necessità potrà presto diventare uno strumento del tutto abituale».

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