Covid, cresce la pressione sugli ospedali
Sono 476 ricoveri in bergamasca - I dati

In tutte le strutture sanitarie del territorio cresce il numero di ricoverati anche in terapia intensiva. Molti gli arrivi dai territori più colpiti dalla seconda ondata (Milano, Varese e Monza). La Regione ha chiesto al Papa Giovanni di preparare altri 100 posti letto entro il 14 novembre.

Un record tira l’altro in questa recrudescenza della pandemia in Lombardia: il muro dei 10 mila positivi al Covid giornalieri, appena sfiorato venerdì (+9.934 casi), è stato ampiamente infranto con i nuovi 11.489 contagiati rintracciati sabato, sulla base di un identico numero di tamponi processati (+46 mila).

Schizza verso l’alto anche il rapporto tra test e contagi giornalieri, arrivato quasi al 25% (24,9%), un dato mai registrato finora (il tasso più alto, 21,9%, risaliva al 2 novembre). E se l’area del Milanese resta quella più critica per numero di contagi (sabato ben 4.520 casi positivi, di cui 1.758 in città), la Bergamasca si conferma più lenta nella crescita (un solo decesso sabato sulle 108 vittime in Lombardia), pur con un aumento dei casi: altri 382 positivi riscontrati in 24 ore (in linea con i +362 del giorno precedente) e la crescita progressiva dai +147 casi del 2 novembre ai quasi 400 di sabato.

In soccorso degli altri

Se quindi l’andamento della pandemia in terra orobica ha numeri più bassi che altrove, la pressione negli ospedali sta costantemente aumentando: i ricoveri sabato hanno fatto registrare una crescita di quasi 20 unità in 24 ore, da 459 di venerdì si è arrivati a 476, e che, stando al trend degli ultimi giorni non accenna a fermarsi. Anche perché sono sempre più numerosi i pazienti che vengono trasferiti nelle strutture sanitarie bergamasche dalle aree più calde della pandemia, Milano, Varese e Monza.

E diventa più pressante la necessità di nuovi posti per accogliere altri malati: la Regione ha chiesto all’Asst Papa Giovanni di Bergamo di mettere a disposizione 100 posti in più entro il 14 novembre per l’emergenza Covid, per rispondere sia al fabbisogno provinciale che regionale e l’Asst Papa Giovanni XXIII è già al lavoro. Solo qualche giorno fa l’Asst, aderendo alla richiesta regionale, aveva provveduto a una riduzione dell’attività chirurgica programmata, pur mantenendo il ruolo di hub per tutte le patologie tempo dipendenti, ora è impegnata, con la direzione e l’Unità di crisi del Papa Giovanni, per trovare le soluzioni migliori per rispondere ai bisogni, anche per preservare la funzione di hub per le patologie non Covid.

Pazienti da altre zone

Sabato, intanto al Papa Giovanni i ricoverati Covid erano a quota 74 nei reparti ordinari e 34 nelle Terapie intensive (30 venerdì). In crescita i pazienti Covid anche all’Asst Bergamo Est: se venerdì erano in totale 67, sabato sono saliti a 68 (25 a Seriate nei reparti ordinari e 2 in Terapia intensiva, 8 ad Alzano, 11 a Lovere, 8 a Piario e 14 a Gazzaniga), mentre l’aumento diventa molto più vistoso all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo, con 41 pazienti Covid nei reparti ordinari, quasi tutti arrivati da Milano e da Monza, più 5 in Terapia intensiva e uno «grigio», in attesa dell’esito del tampone (ieri, in totale, i pazienti Covid ricoverati erano 36).

In crescita i degenti Covid anche al Policlinico di Ponte San Pietro degli Iob, Istituti ospedalieri bergamaschi-Gruppo San Donato: erano 72 venerdì e ieri 74. Tenendo conto del fatto che l’Asst Bergamo Ovest fornisce i dati sui ricoverati a giorni alterni, e quindi bisogna basarsi sulle cifre fornite venerdì (179 pazienti, dei quali 84 a Treviglio e 95 a Romano), i pazienti Covid ricoverati nella Bergamasco in totale sono arrivati a quota 476.

Il virus corre

Un quadro, visti i 382 positivi in più registrati sabato, ben distante dai +1.638 casi di sabato di Monza e Brianza, i +1.222 di Varese, i +891 di Como e i +710 di Brescia. La velocità con cui corre il virus in tutta la Lombardia ha determinato l’ingresso di altri 40 pazienti in Terapia intensiva in Lombardia (610 posti occupati) e l’incremento in un giorno di 250 persone nei reparti di medicina (totale 5.813 ricoverati). I decessi stazionano da cinque giorni sulle cento unità quotidiane, mentre sono 1.118 i guariti e dimessi dagli ospedali nelle ultime 24 ore. Su 11.489 nuovi contagiati, 569 sono stati inquadrati tra i debolmente positivi e 104 rilevati a seguito di test sierologico.

Oltre 20 mila positivi

Intanto, per tornare alla provincia bergamasca, con i 382 nuovi infetti di ieri è stata superata la soglia dei 20 mila positivi dall’inizio dell’epidemia (20.113 contagiati, rapporto tra positivi e popolazione pari all’1,80%).

I Comuni che hanno registrato il maggior incremento giornaliero di contagi sono Bergamo (+46 casi, totale 2.626 da febbraio, tasso positivi/popolazione al 2,16%); Treviglio (+29), Dalmine (+14), Verdello (+8) e Bonate Sotto (+8). I dati bergamaschi vanno monitorati sempre con prudenza, ma analizzando il trend dei nuovi positivi per 100 mila abitanti negli ultimi 14, 28 e 60 giorni, riferito alle province lombarde (fonte http://www.salute.gov.it, dati aggiornati al 6 novembre), si evince come la curva bergamasca dei contagi sia una di quelle che cresce di meno in Lombardia, rispetto alla salita esponenziale e costante che si registra in particolar modo nelle province di Milano, Monza e Brianza e Varese. Bergamo si attesta sotto il valore di 50 nuovi positivi per 100 mila abitanti negli ultimi 14 giorni, con dati che schizzano oltre quota 100 a Milano, Varese, Monza e Brianza, Como; dati sostanzialmente analoghi se rapportati agli ultimi 28 e 60 giorni (nuovi positivi per 100 mila abitanti). Nella settimana 31 ottobre-6 novembre nella Bergamasca si sono registrati in media 231 casi giornalieri (totale 1.619 positivi), mentre la provincia di Milano ha raggiunto la media dei 3 mila positivi negli ultimi sette giorni, seguita dalle aree di Varese e Monza e Brianza (intorno ai mille positivi)

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