Covid, cala il sipario sulla stagione degli hub: stop a Clusone, Chiuduno e Rogno

Asst Bergamo Est Lunedì 21 marzo inizia Rogno, seguiranno Clusone e Chiuduno. In tutto 859 mila le vaccinazioni. Alborghetti: siamo riusciti a costruire e gestire una macchina complessa, speriamo di non averne più bisogno.

Chiusi. Luci abbassate, box svuotati, frigoriferi spenti. Niente più serpentoni di cittadini pazientemente in fila, basta a quel vociare rilassato di chi sa di aver appena ricevuto un bene prezioso, salvavita. Dopo aver somministrato complessivamente 859mila dosi, i tre hub vaccinali dell’Asst Bergamo Est abbassano la serranda: chiude per primo Rogno, lunedì alle 14, poi sarà la volta di Clusone, martedì alle 20, e infine toccherà a Chiuduno, mercoledì alla stessa ora. Cala il sipario su una pagina che finirà nei libri di scuola, quella della campagna vaccinale massiva più sofisticata degli ultimi decenni. Era febbraio 2021 quando a Chiuduno il centro fieristico gestito dai volontari dell’associazione Prosettembre viene trasformato in hub vaccinale: è l’epoca dei contagi alle stelle, dei vaccini che arrivano col contagocce, di quella catena organizzativa da mettere in piedi in tempo zero e con l’efficienza di una macchina da guerra.

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Volontari e operatori dell’Asst allestiscono il centro di somministrazione più grande della Bergamasca (poi lo diventerà Dalmine) in tempi record: Guido Bertolaso arriva al Palasettembre di Chiuduno il 13 febbraio, il tempo di un sopralluogo breve e snello, dice sì. Tempo 11 giorni e il 24 febbraio s’inaugura. Poi, per avvicinare la campagna al territorio, l’Asst Bergamo Est ne apre altri due, di hub: il 22 marzo la campagna parte anche al Palazzetto dello sport di Clusone per coprire la fascia della martoriata Val Seriana, il 7 aprile taglio del nastro all’area feste di Rogno fra i cori di giubilo dei sindaci dell’Alto Sebino. Oggi, l’afflusso di cittadini è talmente ridotto da non legittimare più l’apertura di centri così grandi. E quindi, luci spente.

«Una macchina complessa»

«Si chiude una sfida epocale, anche dal punto di vista organizzativo – osserva Adriana Alborghetti, a capo delle professioni sanitarie dell’Asst Bergamo Est -. Complessivamente abbiamo somministrato 859mila dosi, di cui 315mila prime somministrazioni, 304mila seconde dosi e 240mila booster. In un giorno siamo arrivati a somministrare fino a 4.500 dosi. Siamo davvero riusciti a costruire e gestire una macchina complessa, da perfezionare e adattare ogni giorno: penso a quando i vaccini arrivavano col contagocce o quando, al contrario, avevamo 800 dosi giornaliere a disposizione ma, per via dei malfunzionamenti del sistema di prenotazione Aria, non c’era alcun cittadino all’hub. E oggi che si abbassano le luci, ci rimane non solo l’enorme felicità per aver portato a termine una missione preziosa per tutti i nostri concittadini, ma anche la consapevolezza di aver costruito una macchina organizzativa che rimarrà, sperando di non averne più bisogno».

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Hub chiusi significa anche veder tornare al lavoro in pianta stabile medici e infermieri largamente impegnati nella campagna vaccinale: «Ora possiamo ottimizzare le risorse umane del settore ospedaliero per riprendere progressivamente la normale e piena funzionalità di tutti i servizi sanitari – fa sapere il direttore generale dell’Asst Bergamo Est Francesco Locati -. Per una volta una chiusura è quindi una buona notizia. La cessazione “certifica” il venir meno delle necessità di un servizio come centro vaccinale massivo». Nei tre centri (lunedì alle 14 a Rogno, martedì alle 13 a Clusone, mercoledì alle 13 a Chiuduno) l’azienda organizzerà una cerimonia di ringraziamento. Cerimonie che Locati definisce «simboliche, per ringraziare quanti hanno contribuito al buon esito della più vasta campagna vaccinale della storia, e per rimarcare il grande lavoro di squadra che da sempre caratterizza il territorio della Bergamasca».

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