Covid a Bergamo: «Nelle terapie intensive
stiamo per passare al livello 4»

Le parole di Luca Lorini, direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza e Area critica dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo.

La situazione in Lombardia e anche nella Bergamasca non è positiva. I contagi e i ricoveri aumentano da settimane, eppure «la gente sembra aver dimenticato già tutto. Dal 14 febbraio le chiamate al 118 regionale per insufficienza respiratoria sono in aumento e raddoppiate nelle ultime due settimane, un dato che anticipa i ricoveri. Sono preoccupato». Le parole di Luca Lorini, direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza e Area critica dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, intervenuto venerdì sera alla trasmissione «Bergamo in Diretta» su Bergamo Tv, suonano come un monito ai bergamaschi. «Non roviniamo tutto all’ultimo miglio, ora abbiamo un’arma in più che è il vaccino. Stiamo vaccinando 2 milioni e mezzo di persone al mese in Italia. Il problema oggi è avere i vaccini e coprire la più alta percentuale possibile di persone».

CLICCA QUI PER RIVEDERE LA PUNTATA DI BERGAMO IN DIRETTA

Sull’aumento di ricoverati nelle Terapie intensive: «Stiamo per passare al livello 4 (che per l’ospedale Papa Giovanni vuol dire 48 posti di Terapia intensiva, ndr). Più pazienti Covid entrano in area critica e meno pazienti possiamo curare per altre patologie o eventi (trapianti, infarti, incidenti stradali). In Lombardia sono 1.416 i posti attivati di Terapia intensiva, ma oltre la soglia del 30% di questi ricoverati scatta una zona rossa, perché sottraiamo la disponibilità di Terapia intensiva ad altri pazienti».

Un riferimento agli anziani: «Su circa 95 mila morti per Covid, 91 mila sono over 60. Gli anziani vanno protetti». Lorini non si è sbilanciato su un eventuale riutilizzo della Fiera per i malati Covid in Rianimazione: «Le Fiere in generale non sono posti ideali per curare pazienti, se devo scegliere preferisco l’ospedale in generale». Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, ha rimarcato: «La scuola resta un ambito di pericolo per la diffusione del virus. Con le varianti la situazione è diventata problematica e le zone colorate si sono rivelate insufficienti per contrastare il Covid, che è ripartito alla grande, affinando le sue armi. Per i vaccini avremmo dovuto attrezzarci prima anche per la produzione, ma usciremo da questa situazione. Oggi la stanchezza e la mancata comprensione dei nuovi rischi rasentano l’oggettivo pericolo».

Il Ministro per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, ha sottolineato il lavoro del nuovo governo sui vaccini «per dare una cornice regolatoria nazionale più precisa e aiutare le Regioni a reperire i quantitativi ed evitare disparità di trattamenti. Bisogna coinvolgere anche gli specializzandi tra i vaccinatori e moltiplicare le sedi vaccinali. Ci affidiamo alla scienza per capire se i parametri per varare le misure nei territori possano essere modificati». Giovanni Sanga, deputato e presidente di Sacbo, si è mostrato fiducioso nei vaccini: «Con il vaccino ci si sente più sicuri. Per il 2021 abbiamo deciso investimenti per l’aeroporto di Orio per 67 milioni di euro». Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Bergamo, ha posto l’accento sul «turismo in stallo e le gravi ripercussioni sul sistema alberghiero».

© RIPRODUZIONE RISERVATA