Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 06 Febbraio 2025
Costa d’Avorio, l’abbraccio del Vescovo: «Voi siete nel mio cuore»
IL PELLEGRINAGGIO. L’arrivo in Costa d’Avorio della delegazione guidata da monsignor Beschi per i 50 anni della Missione: «Cooperazione feconda».
È notte fonda quando l’aereo tocca il suolo ivoriano. Il viaggio da Bergamo ad Abidjan è durato più del previsto a causa di un ritardo del volo da Malpensa. Il Vescovo Francesco Beschi e la delegazione di sacerdoti e laici che lo accompagna sono in Costa d’Avorio per celebrare i 50 anni di cooperazione missionaria tra la diocesi di Bergamo e due diocesi ivoriane, quella di Abengourou e dal 1988 e quella di Bonduku.
Abidjan è solo una rapida tappa. Dall’aeroporto si attraversa la città, si scorge la piccola «Manatthan» con i grattacieli e le sedi delle grandi multinazionali, si imbocca il ponte sopra la laguna, si percorrono le grandi infrastrutture in cemento e asfalto e poi ci si addentra nei quartieri più poveri, con strade dissestate e piccole abitazioni di legno e lamiera. Ci accolgono per la notte le Suore delle Poverelle che nel Paese hanno cinque case. Poche ore di riposo e poi il risveglio con il canto di benvenuto delle suore nel giardino.
L’occasione è celebrare i 50 anni di cooperazione missionaria tra la diocesi di Bergamo e due diocesi ivoriane, quella di Abengourou e dal 1988 e quella di Bonduku
L’incontro con il Nunzio apostolico Mauricio Rueda Beltz
Il primo appuntamento ufficiale è con il Nunzio apostolico Mauricio Rueda Beltz, che racconta di conoscere la missione bergamasca ed esprime sentimenti di fraternità. La strada verso Agnibilekrou, sede della missione diocesana, fa scorrere dal finestrino del pulmino una serie di immagini multicolori: le colline di terra rossa, foreste, case e mercati improvvisati a bordo strada con cibo e bevande, abiti, oggetti per la casa, officine meccaniche, falegnamerie, donne e bambini con cesti e taniche sul capo, qualche capra che si muove tra cumuli di spazzatura.
«Ci colpisce che sacerdoti giovani siano venuti qui dall’Italia per annunciare il Vangelo. La Parola di Dio che sono venuti a seminare unisce gli uomini»
Ad Adzopè hanno cucinato per noi. Un ristorante sotto una tettoia, tutti attorno ad un tavolo basso per gustare pollo, cipolle e «adcheké», un trito di manioca accompagnato da una salsa piccante. A pranzare con noi c’è anche il Vicario generale di Abengourou monsignor Michel Koudo, cresciuto da ragazzo nella missione bergamasca. Ad Abengourou raggiungiamo il Santuario della Santa Famiglia di Kizito dove siamo accolti dal Vescovo Boniface Ziri. «I missionari bergamaschi sono arrivati da lontano – dice –. La loro presenza rappresenta questa lunga cooperazione tra le diocesi. Ci colpisce che sacerdoti giovani siano venuti qui dall’Italia per annunciare il Vangelo. La Parola di Dio che sono venuti a seminare unisce gli uomini». Un ringraziamento particolare viene rivolto a don Gianni Gambirasio, in questi giorni nella delegazione, missionario a Agnibilekrou dal 1984 al 2021. «Ha fatto dono della sua vita per la nostra terra e il nostro popolo – dice il Vescovo ivoriano –. Siamo felici di questa cooperazione. Dio ci ha uniti per portare il Vangelo ai nostri fratelli. Questo legame, rafforzato da questo incontro, possa diventare sempre più fraterno».
«Siete nel mio cuore»
Il Vescovo Francesco Beschi ricorda la presenza importante di tre sacerdoti ivoriani a Bergamo che «rendono ancora più feconda la nostra cooperazione». Si arriva ad Agnibilekrou nel pomeriggio. Sono in molti ad attendere il Vescovo, don Gianni e la delegazione. Un gruppo suona, canta e balla e rende ancora più festosa l’accoglienza. La missione è composta da diversi edifici posti attorno alla grande chiesa a tre navate dove monsignor Beschi presiede la Messa. «Bienvenu chez nous» dice il parroco don Marco, ponendo in poche semplici parole tutto l’affetto della comunità. «La sua presenza - aggiunge - è il segno della grandezza di questi 50 anni». La celebrazione è accompagnata dalle corali della parrocchia di Saint Maurice. «Siete nel mio cuore – dice il Vescovo – voi preti, i giovani, le famiglie che ho conosciuto durante le mie visite in questi quindici anni del mio episcopato a Bergamo».
Nel cortile della missione si svolge il rito dell’Akwaba, il benvenuto, con il saluto degli anziani e con la condivisione del Bangui, una bevanda prodotta dalla fermentazione della linfa della palma. Dopo la cena è il tempo del riposo prima della visita il giorno dopo alla comunità di Tanda.
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