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(Foto di Bedolis)
COVID. In vista delle feste aumentano le richieste dei test nelle farmacie. Aumenta la circolazione di virus e influenza, il picco atteso per fine mese. Pregliasco: «Usare il buon senso negli spazi chiusi e in presenza di persone fragili».
C’è la corsa ai regali, c’è la corsa alla spesa per il cenone o il pranzo, e c’è pure chi corre a comprare il tampone. Al quarto Natale in tempo di Covid, per molti il test rimane un classico: non è più una fase critica come nel 2020 o nel 2021, ma negli ultimi giorni si segnala – di pari passo all’aumento della circolazione virale, tra Covid e influenza – una nuova richiesta di tamponi per la ricerca del Sars-CoV-2. I più gettonati restano quelli fai-da-te, di cui si fa incetta soprattutto nelle farmacie. «La richiesta sta aumentando, così come il numero di positivi – rileva Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bergamo e titolare di una farmacia a Mariano di Dalmine –. Tra i test eseguiti dai farmacisti, indicativamente una persona su due è positiva. La vendita dei test fai-da-te è cresciuta parecchio: sono raddoppiati da inizio mese. Ma l’approvvigionamento è buono, non ci sono particolari problemi di disponibilità. Quelli ci sono invece sui vaccini, perché la “catena” di distribuzione è lenta». L’incremento nella richiesta dei tamponi è «un dato reale» anche per Andrea Francesco Raciti, presidente di Federfarma Bergamo e titolare di una farmacia ad Alzano: «Vale sia per quelli fai-da-te sia per quelli eseguiti dal farmacista, perché c’è ancora una parte di persone che ritiene che il tampone debba essere eseguito solo in farmacia. Siamo al doppio di richieste rispetto a un paio di settimane fa, la sensibilità c’è soprattutto in vista delle feste e dei contatti con persone fragili. È un periodo in cui circolano sia Covid sia virus parainfluenzali e ora anche influenzali, lo si coglie anche dalla richiesta dei farmaci. I vaccini? Non c’è lo stesso aumento di richiesta, anche se la sensibilità è buona soprattutto tra gli anziani: qui in Valle Seriana c’è ancora la memoria del 2020».
Michela Bialetti, titolare della Farmacia Bialetti di Borgo Palazzo in città, ha ben impresso ciò che accadeva quasi due anni fa esatti: si avvicinava il Natale 2021 e cominciava a diffondersi Omicron, con un’ondata senza precedenti di contagi e una corsa mai vista al test. «Fortunatamente la situazione è ben diversa – ricorda la farmacista –, anche se si nota comunque un aumento graduale delle richieste, specie per i fai-da-te: un mese fa viaggiavamo a una decina di test a settimana, adesso siamo sul centinaio a settimana. Incide la vicinanza con le feste e la circolazione di diversi virus respiratori, lo si nota anche dai farmaci richiesti per Covid, influenza o sindromi parainfluenzali: antinfiammatori, ibuprofene, paracetamolo, sciroppi per la tosse, sedativi, qualche mucolitico». «La richiesta di test cresce in proporzione alle infezioni – ragiona Giovanni Petrosillo, presidente nazionale del Sunifar, il sindacato unitario dei farmacisti rurali, e titolare di farmacia a Lurano –, e vanno per la maggiore i fai-da-te. Le mascherine? Di quelle se ne vendono poche». «I test fai-da-te – osserva Ferdinando Peschiulli, titolare di farmacia a Canonica d’Adda – portano a rendere aleatori i numeri ufficiali sul contagio: quelli eseguiti dal farmacista si aggireranno sul 3-5% del totale, una piccolissima parte, anche perché l’isolamento non è più obbligatorio e il Green pass è terminato da tempo. Questo mese, rispetto a novembre, la richiesta di tamponi è aumentata di 4-5 volte. Forse sarebbe utile ripristinare il tracciamento e l’isolamento per i positivi».
Tra Covid e influenza siamo in «una fase di crescita», come rimarca Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’Irccs «Galeazzi-Sant’Ambrogio» di Milano: «Sul Covid c’è ovviamente una certa sottostima, legata al tracciamento non ufficiale di una parte consistente dei contagi. È un virus molto contagioso ma fortunatamente non molto cattivo, anche se non è da sottovalutare». Così, all’avvicinarsi delle feste tornano in auge i vecchi consigli: «Cosa serve? Grande buon senso – è la sintesi di Pregliasco –. I consigli sono quelli noti: l’uso della mascherina se si è a contatto con i fragili, attenzione agli spazi chiusi, preferire l’isolamento se si hanno sintomi. I tamponi? Il test è ancora fondamentale soprattutto per i fragili e gli anziani, per distinguere tra influenza e Covid: nel caso si tratti di Covid e ne abbiano i requisiti, questi pazienti possono assumere la terapia antivirale». Quanto all’influenza, «il picco è atteso attorno a fine mese – conclude Pregliasco –: siamo in una fase di “coabitazione” tra diversi virus respiratori».
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