Coppa Italia, niente deroghe per il 19 maggio. Gori: «Prevalga la responsabilità»

Esclusa l’ipotesi di far slittare il coprifuoco. Gori: «Capisco il diritto a gioire, ma la salute viene prima».

«Capisco il diritto a voler gioire, nell’augurio che ce ne potranno essere i motivi, ma stavolta viene prima il diritto alla salute». Il sindaco Giorgio Gori mette un punto fermo sull’ipotesi di estendere coprifuoco e apertura dei bar alle 23,30 la sera del 19 maggio, in occasione della finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus. Proposta avanzata dal deputato della Lega Daniele Belotti, atalantino sfegatato, ma già bocciata anche dal prefetto Enrico Ricci, visto che la Prefettura non può concedere deroghe locali a provvedimenti del governo. «Noi abbiamo semmai l’interesse opposto rispetto all’idea di ammassarsi nei bar a bere e abbracciarsi – prosegue il primo cittadino –: se si sentirà il bisogno di festeggiare, come si spera davvero visto che attendiamo questo risultato da sessant’anni, l’invito è quello di aspettare fino alla mattina dopo, quando ciascuno sulla propria auto potrà partecipare ai caroselli in centro, con clacson e bandiere fuori dal finestrino. La sera prima invece, visto che la partita termina comunque ben oltre l’orario del coprifuoco, il provvedimento stesso ci viene in aiuto». Per mercoledì prossimo in Prefettura è già stata fissata una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica: sul tavolo non ci sarà quindi l’ipotesi di estendere il coprifuoco, perché già ritenuta impraticabile, quanto piuttosto i provvedimenti preventivi da adottare per sensibilizzare i tifosi.

«Coinvolgeremo in questo anche l’Atalanta – prosegue il sindaco Gori – perché la società ha senza dubbio la giusta dose di carisma sui tifosi, ai quali chiederemo un grande senso di responsabilità». Nell’incontro si valuterà anche con il questore Maurizio Auriemma la gestione degli aspetti legati all’ordine pubblico.

«Sono contrario alle ipotesi di zone rosse locali – aggiunge il primo cittadino –. Conto più sul senso di responsabilità dei tifosi che, da bergamaschi, hanno ben più chiaro di altri le conseguenze del contagio. Con grande scaramanzia, dico che non è una buona idea andare tutti in piazza la sera, anche perché i giovani non sono vaccinati ed è un attimo a far ripartire un contagio dalle conseguenze nefaste. Usiamo la testa, dunque, e aspettiamo la mattina dopo per i caroselli».

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